Il testo parte dalla occasione della presentazione di una Lectio Magistralis di Antonio Monestiroli su Ernesto Natahan Rogers per indagare, in particolare, il ruolo di Rogers come ???costruttore di scuole di architettura???. Rogers, nato in una città ???ai confini??? come Trieste, di origine ebraica, figlio di un inglese e di una semi-tedesca, con studi condotti in Svizzera, una esperienza di deportazione in Francia, quattro o cinque lingue parlate correntemente, decide di radicare il suo operare a Milano, la più europea delle città italiane. Lavora lì come architetto, come pubblicista, come critico e, seppure dopo molte difficoltà e per un tempo relativamente breve, come professore al Politecnico, dentro quella ???scuola di architettura??? di cui, poi, sarà riconosciuto tra i fondatori. Il saggio prova a rintracciare i ???punti fondamentali??? dell???eredità che Rogers ha lasciato a chiunque voglia o debba occuparsi di ???una??? scuola di architettura. Questa eredità potrebbe essere sintetizzata in tre espressioni: responsabilità verso la tradizione; rispetto delle preesistenze ambientali; esperienza dell???architettura. ???Responsabilità verso la tradizione???, a proposito della scuola, diventa così l???idea della costruzione di una struttura disciplinare comprensibile, in cui il tema della continuità non si contrappone ma anzi è condizione delle possibilità di innovazione. La questione del ???rispetto delle preesistenze ambientali??? si traduce nell???idea che ogni ???scuola??? possa e debba avere una sorta di tonalità e che questa tonalità possa essere connessa alle caratteristiche del luogo nel quale la scuola si muove. L??????esperienza dell???architettura??? diventa proprio il senso (nella doppia accezione di significato e di direzione di un percorso) della costruzione di una scuola. Così interpretando le tre questioni fondamentali del pensiero di Rogers, il saggio si conclude con una riflessione sul rapporto tra una certa idea della scuola e il ???tema??? della democrazia nella profonda convinzione che la scuola, in tutte le sue fasi, in tutte le sue forme, sia l???unica garanzia della possibilità di muovere verso un modello di democrazia avanzata e ancor di più nel convincimento che Rogers ??? come Dewey ??? pensasse, similmente, ad una scuola in cui ???il più democraticamente possibile??? si convince e non si vince. Un???idea di scuola ???immer wieder???, sempre di nuovo, profondamente attuale.

Ernesto Nathan Rogers e la Scuola di Milano. Introduzione / Amirante, Roberta. - (2012), pp. 19-22.

Ernesto Nathan Rogers e la Scuola di Milano. Introduzione

AMIRANTE, ROBERTA
2012

Abstract

Il testo parte dalla occasione della presentazione di una Lectio Magistralis di Antonio Monestiroli su Ernesto Natahan Rogers per indagare, in particolare, il ruolo di Rogers come ???costruttore di scuole di architettura???. Rogers, nato in una città ???ai confini??? come Trieste, di origine ebraica, figlio di un inglese e di una semi-tedesca, con studi condotti in Svizzera, una esperienza di deportazione in Francia, quattro o cinque lingue parlate correntemente, decide di radicare il suo operare a Milano, la più europea delle città italiane. Lavora lì come architetto, come pubblicista, come critico e, seppure dopo molte difficoltà e per un tempo relativamente breve, come professore al Politecnico, dentro quella ???scuola di architettura??? di cui, poi, sarà riconosciuto tra i fondatori. Il saggio prova a rintracciare i ???punti fondamentali??? dell???eredità che Rogers ha lasciato a chiunque voglia o debba occuparsi di ???una??? scuola di architettura. Questa eredità potrebbe essere sintetizzata in tre espressioni: responsabilità verso la tradizione; rispetto delle preesistenze ambientali; esperienza dell???architettura. ???Responsabilità verso la tradizione???, a proposito della scuola, diventa così l???idea della costruzione di una struttura disciplinare comprensibile, in cui il tema della continuità non si contrappone ma anzi è condizione delle possibilità di innovazione. La questione del ???rispetto delle preesistenze ambientali??? si traduce nell???idea che ogni ???scuola??? possa e debba avere una sorta di tonalità e che questa tonalità possa essere connessa alle caratteristiche del luogo nel quale la scuola si muove. L??????esperienza dell???architettura??? diventa proprio il senso (nella doppia accezione di significato e di direzione di un percorso) della costruzione di una scuola. Così interpretando le tre questioni fondamentali del pensiero di Rogers, il saggio si conclude con una riflessione sul rapporto tra una certa idea della scuola e il ???tema??? della democrazia nella profonda convinzione che la scuola, in tutte le sue fasi, in tutte le sue forme, sia l???unica garanzia della possibilità di muovere verso un modello di democrazia avanzata e ancor di più nel convincimento che Rogers ??? come Dewey ??? pensasse, similmente, ad una scuola in cui ???il più democraticamente possibile??? si convince e non si vince. Un???idea di scuola ???immer wieder???, sempre di nuovo, profondamente attuale.
2012
9788884972132
Ernesto Nathan Rogers e la Scuola di Milano. Introduzione / Amirante, Roberta. - (2012), pp. 19-22.
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