Introduzione e obiettivi. La malattia emato-oncologica in eta pediatrica si configura come un evento traumatico ad alto impatto emotivo che altera irrimediabilmente la quotidianita del bambino. La perdita dei ritmi giornalieri, il ricovero ospedaliero, l eccessiva attenzione al corpo puo comportare importanti ripercussioni a livello emotivo. In tal senso presso il Dipartimento di Oncologia Pediatrica del PO Pausilipon di Napoli, l equipe di psicologi in collaborazione con il dipartimento di scienze-relazionali G. Iacono dell Universita Federico II di Napoli ha predisposto spazi entro i quali promuovere la creazione e narrazione di favole entro una dimensione gruppale. La favola per il suo alto valore simbolico incentiva processi di identificazione (Bettelheim, 1978) e si configura come uno strumento catalizzatore delle emozioni dei bambini. Metodi. A partire da un precedente lavoro (Bruno et al., 1990) che proponeva la co-costruzione di favole tra psicologo e paziente, l intento attuale e quello di utilizzare lo strumento della favola all interno del dispositivo gruppale. I gruppi fiaba hanno luogo presso il day-hospital del PO Pausilipon e coinvolgono bambini e bambine, con patologie emato-oncologiche, di un eta compresa tra i 6 e i 12 anni, sia in fase di terapeutica che post. Entro ogni gruppo e presente uno psicologo conduttore e un osservatore. La favola viene audioregistrata e, successivamente, trascritta in appositi protocolli. Il lavoro e attualmente in corso di verifica e, ad oggi, sono stati condotti 15 gruppi eterogenei per eta , sesso e tipo di malattia. Risultati. Il connubio gruppo-favola ha messo in evidenza come, grazie all aiuto dei coetanei e della favola inventata, i bambini riescano a proporre storie in cui, tramite la messa in atto di dinamiche identificatorie e proiettive, emergono i loro vissuti emotivi attinenti ad una realta esterna molto dolorosa sia sul piano fisico che psichico. Il lavoro si configura come uno studio preliminare che dara luogo ad un lavoro di ricerca che prevede procedimenti maggiormente standardizzati e il confronto con un gruppo di controllo. Conclusioni.Nel nostro lavoro fantasia e realta si incontrano nel gruppo che vive come attivita ludica il racconto. Pertanto la metodologia e ben accetta tra i bambini che hanno trovato nel gruppo la possibilita di dare spazio alla propria capacita immaginifica e promuovere, in tal modo, l elaborazione della propria ferita.

Narrating in a group: the fable of experience as a mediator of the hemato-oncologicalchild / Recano, F; Martino, MARIA LUISA; Mastromauro, B; Cardinale, V; Camera, F; Margherita, Giorgia. - In: HAEMATOLOGICA. - ISSN 0390-6078. - STAMPA. - 95:(2010), pp. 95-96.

Narrating in a group: the fable of experience as a mediator of the hemato-oncologicalchild

MARTINO, MARIA LUISA;MARGHERITA, GIORGIA
2010

Abstract

Introduzione e obiettivi. La malattia emato-oncologica in eta pediatrica si configura come un evento traumatico ad alto impatto emotivo che altera irrimediabilmente la quotidianita del bambino. La perdita dei ritmi giornalieri, il ricovero ospedaliero, l eccessiva attenzione al corpo puo comportare importanti ripercussioni a livello emotivo. In tal senso presso il Dipartimento di Oncologia Pediatrica del PO Pausilipon di Napoli, l equipe di psicologi in collaborazione con il dipartimento di scienze-relazionali G. Iacono dell Universita Federico II di Napoli ha predisposto spazi entro i quali promuovere la creazione e narrazione di favole entro una dimensione gruppale. La favola per il suo alto valore simbolico incentiva processi di identificazione (Bettelheim, 1978) e si configura come uno strumento catalizzatore delle emozioni dei bambini. Metodi. A partire da un precedente lavoro (Bruno et al., 1990) che proponeva la co-costruzione di favole tra psicologo e paziente, l intento attuale e quello di utilizzare lo strumento della favola all interno del dispositivo gruppale. I gruppi fiaba hanno luogo presso il day-hospital del PO Pausilipon e coinvolgono bambini e bambine, con patologie emato-oncologiche, di un eta compresa tra i 6 e i 12 anni, sia in fase di terapeutica che post. Entro ogni gruppo e presente uno psicologo conduttore e un osservatore. La favola viene audioregistrata e, successivamente, trascritta in appositi protocolli. Il lavoro e attualmente in corso di verifica e, ad oggi, sono stati condotti 15 gruppi eterogenei per eta , sesso e tipo di malattia. Risultati. Il connubio gruppo-favola ha messo in evidenza come, grazie all aiuto dei coetanei e della favola inventata, i bambini riescano a proporre storie in cui, tramite la messa in atto di dinamiche identificatorie e proiettive, emergono i loro vissuti emotivi attinenti ad una realta esterna molto dolorosa sia sul piano fisico che psichico. Il lavoro si configura come uno studio preliminare che dara luogo ad un lavoro di ricerca che prevede procedimenti maggiormente standardizzati e il confronto con un gruppo di controllo. Conclusioni.Nel nostro lavoro fantasia e realta si incontrano nel gruppo che vive come attivita ludica il racconto. Pertanto la metodologia e ben accetta tra i bambini che hanno trovato nel gruppo la possibilita di dare spazio alla propria capacita immaginifica e promuovere, in tal modo, l elaborazione della propria ferita.
2010
Narrating in a group: the fable of experience as a mediator of the hemato-oncologicalchild / Recano, F; Martino, MARIA LUISA; Mastromauro, B; Cardinale, V; Camera, F; Margherita, Giorgia. - In: HAEMATOLOGICA. - ISSN 0390-6078. - STAMPA. - 95:(2010), pp. 95-96.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/490409
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