Dopo aver ripercorso l’evoluzione dell’approccio al lavoro tramite agenzia emerso nell’ordinamento comunitario a partire dagli anni ’70, lo scritto si concentra sull’esame della proposta di direttiva del 2002, evidenziandone i due elementi portanti individuati, da una parte, nella definizione dello status di lavoratore temporaneo e, dall’altra parte, nella imposizione agli Stati membri di una uniformazione delle condizioni di lavoro degli agency workers a quelle assicurate ai lavoratori comparabili dipendenti dell’impresa utilizzatrice. Viene quindi analizzata la situazione di stallo che ha impedito l’approvazione della direttiva in sede di Consiglio a causa dell’opposizione della minoranza di blocco (costituita da Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Germania, Slovacchia e Polonia), e le cui ragioni, da individuarsi in relazione al trattamento dei lavoratori temporanei ed all’ampiezza delle possibili deroghe, sono discusse e analizzate alla luce delle diverse situazioni nazionali. Un ruolo chiave, nell’ottica del superamento dello stallo, è attribuito all’evoluzione dell’ordinamento britannico, di cui vengono evidenziati i primi segnali di convergenza verso la proposta europea. Infine si esaminano le prospettive di regolazione emergenti anche dal Libro Verde sulla modernizzazione del diritto del lavoro, evidenziandone gli elementi sia di continuità che di discontinuità rispetto ai contenuti della proposta di direttiva del 2002.
Il lavoro tramite agenzia: modelli di disciplina in Europa / Mutarelli, MATTEO MARIA. - In: DIRITTI LAVORI MERCATI. - ISSN 1722-7666. - STAMPA. - 3(2007), pp. 267-279.
Il lavoro tramite agenzia: modelli di disciplina in Europa
MUTARELLI, MATTEO MARIA
2007
Abstract
Dopo aver ripercorso l’evoluzione dell’approccio al lavoro tramite agenzia emerso nell’ordinamento comunitario a partire dagli anni ’70, lo scritto si concentra sull’esame della proposta di direttiva del 2002, evidenziandone i due elementi portanti individuati, da una parte, nella definizione dello status di lavoratore temporaneo e, dall’altra parte, nella imposizione agli Stati membri di una uniformazione delle condizioni di lavoro degli agency workers a quelle assicurate ai lavoratori comparabili dipendenti dell’impresa utilizzatrice. Viene quindi analizzata la situazione di stallo che ha impedito l’approvazione della direttiva in sede di Consiglio a causa dell’opposizione della minoranza di blocco (costituita da Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Germania, Slovacchia e Polonia), e le cui ragioni, da individuarsi in relazione al trattamento dei lavoratori temporanei ed all’ampiezza delle possibili deroghe, sono discusse e analizzate alla luce delle diverse situazioni nazionali. Un ruolo chiave, nell’ottica del superamento dello stallo, è attribuito all’evoluzione dell’ordinamento britannico, di cui vengono evidenziati i primi segnali di convergenza verso la proposta europea. Infine si esaminano le prospettive di regolazione emergenti anche dal Libro Verde sulla modernizzazione del diritto del lavoro, evidenziandone gli elementi sia di continuità che di discontinuità rispetto ai contenuti della proposta di direttiva del 2002.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.