Federico Stella riconobbe alla medicina legale il fondamentale compito di poter contribuire con forza al tentativo di por fine ai fraintendimenti fra scienza medica e scienza giuridica gettando un ponte tra le due culture, sì da favorirne un comune cammino nel rispetto di identici canoni logici e metodologici. Ciò è stato compiuto, ma il comune linguaggio - vale a dire, il metodo - della medicina legale rischia di esser vanificato nella sua uniformità e intelligibilità da cinque elementi di interferenza. Il primo è la crescente espansione in ambiti di interessi culturali ed operativi che esige il confronto con interlocutori diversi che per il passato, sollecitando la disciplina ad un ruolo meno “forense” e più legale”. Il secondo è rappresentato da una espansione interna della medicina legale nei suoi stessi tradizionali settori di competenza con preoccupanti tendenze ad un fenomeno di frammentazione e dispersione in miriadi di sottosettori. Il terzo consiste nella progressiva insostenibilità dei costi per strumentazioni complesse pur indispensabili per diversi ambiti “tecnologici”, con conseguenti preoccupanti “sofferenze” della validità dei metodi impiegati. Il quarto è costituito dallo stazionamento nel territorio della medicina legale di non specialisti della disciplina, che richiede un’efficace azione di argine. Il quinto è dato dalla acritica diffusione della giurisprudenza di legittimità che in un ruolo di supplenza nei confronti della carenza normativa in tema di responsabilità professionale medica alimenta una sorta di “medicina giudiziaria” non corrispondente a quella “basata sull’evidenza” rendendo difficile comunicare ai giudici le realtà degli eventi biologici che essi interpretano in chiave distorta sulla base di cattive perizie. Occorre dunque recuperare i tre fondamentali assetti metodologici dello standard descrittivo, dell’apprezzamento della causalità materiale e della quantizzazione dell’evento per rinvigorire le qualità della koinè medico-legale.

La “Koinè” medico-legale tra medicina e diritto: cinque pericoli per reciproche incomprensioni / Buccelli, Claudio. - In: RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE. - ISSN 1124-3376. - STAMPA. - 2:XXXI(2009), pp. 263-275.

La “Koinè” medico-legale tra medicina e diritto: cinque pericoli per reciproche incomprensioni

BUCCELLI, CLAUDIO
2009

Abstract

Federico Stella riconobbe alla medicina legale il fondamentale compito di poter contribuire con forza al tentativo di por fine ai fraintendimenti fra scienza medica e scienza giuridica gettando un ponte tra le due culture, sì da favorirne un comune cammino nel rispetto di identici canoni logici e metodologici. Ciò è stato compiuto, ma il comune linguaggio - vale a dire, il metodo - della medicina legale rischia di esser vanificato nella sua uniformità e intelligibilità da cinque elementi di interferenza. Il primo è la crescente espansione in ambiti di interessi culturali ed operativi che esige il confronto con interlocutori diversi che per il passato, sollecitando la disciplina ad un ruolo meno “forense” e più legale”. Il secondo è rappresentato da una espansione interna della medicina legale nei suoi stessi tradizionali settori di competenza con preoccupanti tendenze ad un fenomeno di frammentazione e dispersione in miriadi di sottosettori. Il terzo consiste nella progressiva insostenibilità dei costi per strumentazioni complesse pur indispensabili per diversi ambiti “tecnologici”, con conseguenti preoccupanti “sofferenze” della validità dei metodi impiegati. Il quarto è costituito dallo stazionamento nel territorio della medicina legale di non specialisti della disciplina, che richiede un’efficace azione di argine. Il quinto è dato dalla acritica diffusione della giurisprudenza di legittimità che in un ruolo di supplenza nei confronti della carenza normativa in tema di responsabilità professionale medica alimenta una sorta di “medicina giudiziaria” non corrispondente a quella “basata sull’evidenza” rendendo difficile comunicare ai giudici le realtà degli eventi biologici che essi interpretano in chiave distorta sulla base di cattive perizie. Occorre dunque recuperare i tre fondamentali assetti metodologici dello standard descrittivo, dell’apprezzamento della causalità materiale e della quantizzazione dell’evento per rinvigorire le qualità della koinè medico-legale.
2009
La “Koinè” medico-legale tra medicina e diritto: cinque pericoli per reciproche incomprensioni / Buccelli, Claudio. - In: RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE. - ISSN 1124-3376. - STAMPA. - 2:XXXI(2009), pp. 263-275.
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