Vengono affrontati i delicati dilemmi di natura etico-deontologica e giuridica che si pongono nell’agire medico nei confronti del rifiuto o nella rinuncia alle cure finalizzate al sostegno vitale. Dopo preliminari precisazioni in ordine alla pacifica inibizione data al medico di porre in essere atti commissivi produttivi della morte del paziente anche se dietro sua esplicita e consapevole richiesta, vengono poste in rilievo le incertezze di comportamento da assumere nei confronti di specifiche richieste di sospensione di cure già intraprese o di opposizione a trattamenti non ancora iniziati onde porre anticipatamente fine alla propria esistenza nel rispetto delle proprie decisioni liberamente espresse. Tali incertezze vengono analizzate sotto il versante delle ragioni etiche , delle norme deontologiche, delle motivazioni giuridiche e delle pronunce della giurisprudenza. In una visione di insieme viene affrontato l’interrogativo se i doveri di tutela della vita e della salute del paziente da parte del medico derivanti dalla sua posizione di garanzia debbono essere subordinati ai diritti del primo. In tale contesto assume peculiare interesse il caso del paziente competente non autonomo od anche non più competente con antecedente negative manifestazioni di volontà, per il quale venga richiesto al medico di sottrarlo alla cura salvavita. In una finale riflessione sull’argomento si perviene alla conclusione che fin quando un paziente è capace di sottrarsi alle cure, anche salvavita, nulla può obbligarlo a sottostarvi perché egli è autore e responsabile morale delle sue azioni; se tuttavia, è richiesto l’intervento medico perché ciò avvenga viene immediatamente trasferito sul sanitario il compito di realizzarle e se il suo intervento si concretizza nella sospensione dei mezzi di sostegno vitale viene contraddetta la sua posizione di garanzia in una situazione in cui l’autodeterminazione del paziente deve intendersi recessiva, in un bilancio di attenzioni valoriali, nei confronti della vita pur se non anche della malattia.

Il medico di fronte ai dilemmi etico-deontologici e giuridici del rifiuto/rinuncia alle cure salvavita / Buccelli, Claudio; Paternoster, Mariano. - (2012), pp. 323-334. (Intervento presentato al convegno L'etica come fondamento tenutosi a Napoli nel 2009).

Il medico di fronte ai dilemmi etico-deontologici e giuridici del rifiuto/rinuncia alle cure salvavita

BUCCELLI, CLAUDIO;PATERNOSTER, MARIANO
2012

Abstract

Vengono affrontati i delicati dilemmi di natura etico-deontologica e giuridica che si pongono nell’agire medico nei confronti del rifiuto o nella rinuncia alle cure finalizzate al sostegno vitale. Dopo preliminari precisazioni in ordine alla pacifica inibizione data al medico di porre in essere atti commissivi produttivi della morte del paziente anche se dietro sua esplicita e consapevole richiesta, vengono poste in rilievo le incertezze di comportamento da assumere nei confronti di specifiche richieste di sospensione di cure già intraprese o di opposizione a trattamenti non ancora iniziati onde porre anticipatamente fine alla propria esistenza nel rispetto delle proprie decisioni liberamente espresse. Tali incertezze vengono analizzate sotto il versante delle ragioni etiche , delle norme deontologiche, delle motivazioni giuridiche e delle pronunce della giurisprudenza. In una visione di insieme viene affrontato l’interrogativo se i doveri di tutela della vita e della salute del paziente da parte del medico derivanti dalla sua posizione di garanzia debbono essere subordinati ai diritti del primo. In tale contesto assume peculiare interesse il caso del paziente competente non autonomo od anche non più competente con antecedente negative manifestazioni di volontà, per il quale venga richiesto al medico di sottrarlo alla cura salvavita. In una finale riflessione sull’argomento si perviene alla conclusione che fin quando un paziente è capace di sottrarsi alle cure, anche salvavita, nulla può obbligarlo a sottostarvi perché egli è autore e responsabile morale delle sue azioni; se tuttavia, è richiesto l’intervento medico perché ciò avvenga viene immediatamente trasferito sul sanitario il compito di realizzarle e se il suo intervento si concretizza nella sospensione dei mezzi di sostegno vitale viene contraddetta la sua posizione di garanzia in una situazione in cui l’autodeterminazione del paziente deve intendersi recessiva, in un bilancio di attenzioni valoriali, nei confronti della vita pur se non anche della malattia.
2012
9788874315703
Il medico di fronte ai dilemmi etico-deontologici e giuridici del rifiuto/rinuncia alle cure salvavita / Buccelli, Claudio; Paternoster, Mariano. - (2012), pp. 323-334. (Intervento presentato al convegno L'etica come fondamento tenutosi a Napoli nel 2009).
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