Lo scritto si propone sulla tematica della conservazione o eliminazione del sistema del capitale sociale nelle società per azioni, alla luce del dibattito che si è svolto in ambito europeo nello scorso decennio. Dopo le voci levatesi in favore della sua soppressione, e le critiche alla sua reale utilità per la tutela dei creditori agli inizi del decennio, negli ultimi anni si è registrata una battuta di arresto, complice anche la crisi finanziaria, accompagnata da interventi mirati di adeguamento alla II Direttiva.Lo scritto esamina alcune delle questioni più dibattute, quali le regole sulla sua formazione e quindi sui conferimenti in natura, il ruolo del capitale sociale nei gruppi in specie in rapporto al funzionamento della tesoreria accentrata, e soprattutto i riflessi dell'introduzione dei principi IAS-IFRS sul principio di conservazione del capitale sociale. L'impostazione che viene sostenuta ed argomentata è quella secondo cui tale principio, e con esso lo stesso capitale sociale, continua a svolgere una funzione di tutela dei creditori, anche in situazioni di prossimità alla crisi. Tuttavia, tale funzione, complici anche la flessibilità della II Direttiva e la mancata armonizzazione di tale disciplina con riferimento alla fase della cessazione dell'attività di impresa, coesiste è va integrata con altri istituti, in primo luogo il liquidity test, che inizia a farsi strada in numerosi ordinamenti e la cui ammissibilità deve essere riconosciuta in via interpretativa anche nel nostro ordinamento. Questa impostazione incide sulle distribuzioni del patrimonio sociale ai soci, in modo da fissare fissare limiti anche al di fuori delle prescrizioni del capitale sociale. E soprattutto è destinata a fondare un'accentuazione dei doveri previsionali degli amministratori in ordine alla conservazione della liquidità della società, diretti ad operare specialmente in prossimità della crisi; inoltre, contribuendo ad evidenziare il requisito della continuità aziendale, il capitale sociale costituisce parametro di riferimento per l'adozione degli istituti di soluzione negoziata della crisi.

La tutela dei creditori ed il capitale sociale: realtà e prospettive / Miola, Massimo. - In: RIVISTA DELLE SOCIETÀ. - ISSN 0035-6018. - STAMPA. - (2012), pp. 237-316.

La tutela dei creditori ed il capitale sociale: realtà e prospettive

MIOLA, MASSIMO
2012

Abstract

Lo scritto si propone sulla tematica della conservazione o eliminazione del sistema del capitale sociale nelle società per azioni, alla luce del dibattito che si è svolto in ambito europeo nello scorso decennio. Dopo le voci levatesi in favore della sua soppressione, e le critiche alla sua reale utilità per la tutela dei creditori agli inizi del decennio, negli ultimi anni si è registrata una battuta di arresto, complice anche la crisi finanziaria, accompagnata da interventi mirati di adeguamento alla II Direttiva.Lo scritto esamina alcune delle questioni più dibattute, quali le regole sulla sua formazione e quindi sui conferimenti in natura, il ruolo del capitale sociale nei gruppi in specie in rapporto al funzionamento della tesoreria accentrata, e soprattutto i riflessi dell'introduzione dei principi IAS-IFRS sul principio di conservazione del capitale sociale. L'impostazione che viene sostenuta ed argomentata è quella secondo cui tale principio, e con esso lo stesso capitale sociale, continua a svolgere una funzione di tutela dei creditori, anche in situazioni di prossimità alla crisi. Tuttavia, tale funzione, complici anche la flessibilità della II Direttiva e la mancata armonizzazione di tale disciplina con riferimento alla fase della cessazione dell'attività di impresa, coesiste è va integrata con altri istituti, in primo luogo il liquidity test, che inizia a farsi strada in numerosi ordinamenti e la cui ammissibilità deve essere riconosciuta in via interpretativa anche nel nostro ordinamento. Questa impostazione incide sulle distribuzioni del patrimonio sociale ai soci, in modo da fissare fissare limiti anche al di fuori delle prescrizioni del capitale sociale. E soprattutto è destinata a fondare un'accentuazione dei doveri previsionali degli amministratori in ordine alla conservazione della liquidità della società, diretti ad operare specialmente in prossimità della crisi; inoltre, contribuendo ad evidenziare il requisito della continuità aziendale, il capitale sociale costituisce parametro di riferimento per l'adozione degli istituti di soluzione negoziata della crisi.
2012
La tutela dei creditori ed il capitale sociale: realtà e prospettive / Miola, Massimo. - In: RIVISTA DELLE SOCIETÀ. - ISSN 0035-6018. - STAMPA. - (2012), pp. 237-316.
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