Partendo da una ri-concettualizzazione della dispersione scolastica come fenomeno post-moderno da inserire negli approfondimenti circa il disagio della civiltà, si descrive il lavoro di Chance e di E-vai come lavoro psicopedagogico centrato su principi psicoanalitici e di psicologia culturale. Secondo questo punto di vista, il recupero e la prevenzione della dispersione si realizzano ripristinando o attivando funzioni di cura delle relazioni e di pensiero nei gruppi che, in strati successivi, dovrebbero contenere le giovani persone in crescita immerse in un’atmosfera di forte disagio psichico ed esistenziale, indotto da particolari condizioni ma ormai esteso fuori dai confini delle tradizionali zone di esclusione sociale. Tali funzioni riguardano in primo luogo gli operatori dell’educazione che, per potersi comportare da adulti responsabili, devono vincere il senso di isolamento ed impotenza indotto da una organizzazione istituzionale tendenzialmente caotica ed incerta sulla propria missione. Le metodologie adottate, centrate su gruppi in grado di contenere campi emozionali destabilizzanti, in linea di principio possono estendersi al contesto scolastico più generale in quanto i presupposti teorici lo consentono ed in quanto l’esperienza educativa viene condotta dentro la scuola ordinaria proprio per confrontarsi con la complessità delle organizzazioni reali piuttosto che con ambienti speciali o laboratori.
Un esercito di maestri disarmati per educare le periferie. Cura, responsabilità e riflessività come risorse: dal Progetto Chance al Progetto E-vai / Parrello, Santa; C., Moreno; T., Centro. - In: ADOLESCENZA E PSICOANALISI. - ISSN 1828-7654. - Anno VII:N° 2(2012), pp. 51-72.
Un esercito di maestri disarmati per educare le periferie. Cura, responsabilità e riflessività come risorse: dal Progetto Chance al Progetto E-vai
PARRELLO, SANTA;
2012
Abstract
Partendo da una ri-concettualizzazione della dispersione scolastica come fenomeno post-moderno da inserire negli approfondimenti circa il disagio della civiltà, si descrive il lavoro di Chance e di E-vai come lavoro psicopedagogico centrato su principi psicoanalitici e di psicologia culturale. Secondo questo punto di vista, il recupero e la prevenzione della dispersione si realizzano ripristinando o attivando funzioni di cura delle relazioni e di pensiero nei gruppi che, in strati successivi, dovrebbero contenere le giovani persone in crescita immerse in un’atmosfera di forte disagio psichico ed esistenziale, indotto da particolari condizioni ma ormai esteso fuori dai confini delle tradizionali zone di esclusione sociale. Tali funzioni riguardano in primo luogo gli operatori dell’educazione che, per potersi comportare da adulti responsabili, devono vincere il senso di isolamento ed impotenza indotto da una organizzazione istituzionale tendenzialmente caotica ed incerta sulla propria missione. Le metodologie adottate, centrate su gruppi in grado di contenere campi emozionali destabilizzanti, in linea di principio possono estendersi al contesto scolastico più generale in quanto i presupposti teorici lo consentono ed in quanto l’esperienza educativa viene condotta dentro la scuola ordinaria proprio per confrontarsi con la complessità delle organizzazioni reali piuttosto che con ambienti speciali o laboratori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.