Il saggio affronta il tema della conservazione dei ponti storici della Campania, da considerare risorse culturali del territorio, elementi che hanno determinato lo sviluppo e le vicissitudini delle varie civiltà che si sono susseguite nel corso dei secoli. I ponti in muratura costituiscono una particolare tipologia di documento storico e sono parte integrante della storia del territorio su cui insistono, in uno con il patrimonio paesaggistico e quello architettonico delle città. Sono analizzati per primi i manufatti risalenti all’epoca romana, per giungere via via alle evoluzioni che si sono verificate nei secoli successivi, dal Medioevo al XIX secolo, correlandone costruzione e restauri agli sviluppi tecnico_scientifici ed alla creazione e trasformazione delle infrastrutture viarie. Altro aspetto indagato è quello del restauro strutturale dei manufatti legato, da un lato, al loro stato di conservazione, dall’altro alle possibilità di rinnovata fruizione, affrontando le problematiche tipiche della conservazione e del restauro. Sono illustrate, infine, le risultanze di un primo inventario di simili manufatti presenti sul territorio campano, allo stato di rudere, modificati o, in alcuni casi, trasformati o sostituiti: sono beni culturali minacciati dal degrado, dall’incuria e dalla distruzione per un irresponsabile uso del territorio. La loro conoscenza può finalmente stimolare un’azione di conservazione attiva e responsabile.
La conservazione dei ponti storici in Campania / Aveta, Aldo; L. M., Monaco; Aveta, Claudia. - STAMPA. - (2011).
La conservazione dei ponti storici in Campania
AVETA, ALDO;AVETA, CLAUDIA
2011
Abstract
Il saggio affronta il tema della conservazione dei ponti storici della Campania, da considerare risorse culturali del territorio, elementi che hanno determinato lo sviluppo e le vicissitudini delle varie civiltà che si sono susseguite nel corso dei secoli. I ponti in muratura costituiscono una particolare tipologia di documento storico e sono parte integrante della storia del territorio su cui insistono, in uno con il patrimonio paesaggistico e quello architettonico delle città. Sono analizzati per primi i manufatti risalenti all’epoca romana, per giungere via via alle evoluzioni che si sono verificate nei secoli successivi, dal Medioevo al XIX secolo, correlandone costruzione e restauri agli sviluppi tecnico_scientifici ed alla creazione e trasformazione delle infrastrutture viarie. Altro aspetto indagato è quello del restauro strutturale dei manufatti legato, da un lato, al loro stato di conservazione, dall’altro alle possibilità di rinnovata fruizione, affrontando le problematiche tipiche della conservazione e del restauro. Sono illustrate, infine, le risultanze di un primo inventario di simili manufatti presenti sul territorio campano, allo stato di rudere, modificati o, in alcuni casi, trasformati o sostituiti: sono beni culturali minacciati dal degrado, dall’incuria e dalla distruzione per un irresponsabile uso del territorio. La loro conoscenza può finalmente stimolare un’azione di conservazione attiva e responsabile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.