Nell ambito del prin 2007 si è progettato e realizzato un banco di prova dotato di una serie di strumentazioni tali da garantire, la gestione in maniera completamente automatizzata. Il banco sperimentale è stato progettato e realizzato per la caratterizzazione di spray ed in particolar modo per pray di tipo water mist. La pompa adottata per l’impianto è stata staffata al banco, ed è di tipo pneumatica a singolo effetto, costruita dalla Haskel (modello DSTV-B32). Questa permette, così come mostrato nella figura sottostante, di poter raggiungere la pressione massima del liquido da evolvere a 331 bar, a fronte di un ingresso di aria compressa al massimo di 10,34 bar. Così come suggerito dalla casa costruttrice Haskel, per poter azionare la pompa, bisogna creare un circuito chiuso sulla linea del liquido, attraverso il quale la pompa abbia la possibilità di poter avere una spinta per innescare il pescaggio dal serbatoio. Cioè l’uscita dalla pompa deve essere collegato al serbatoio, dal quale la suddetta pompa preleva il liquido in ingresso. Inoltre, tale collegamento dovrà essere escluso o incluso dalla linea principale del liquido qualora si sia raggiunta o meno la pressione sufficiente all’attivazione della pompa. A tal proposito, quindi, si è dovuta creata una biforcazione, attraverso una collegamento a “T”, sulla linea dell’outlet del liquido, dalla quale partono due rami: il primo, principale, va a servire l’ ugello, mentre l’altro, ideato per attivare la pompa, è stato dotato di due elettrovalvole identiche della Rexroth con bobina alimentata a 24 VDC (interfacciate, poi, con i Network FieldPoint). La prima elettrovalvola è stata introdotta per la sicurezza dell’impianto, poiché rilascia il liquido in sovrappressione in un serbatoio idoneo. Mentre la seconda è utilizzata per aprire la tubazione diretta al serbatoio Al fine di poter comandare l’input dell’aria e l’output del liquido in pressione della pompa, sono state inserite nell’impianto due elettrovalvole, a due vie, a comando diretto di tipo on/off. Sulla linea dell’aria è stata inserita l’elettrovalvola ASCO (modello: SCE272A018MS) col proposito di immettere aria nel circuito e, quindi, azionare la pompa, mentre sulla linea del fluido si è introdotta la BURKERT (modello 2200), idonea alle alte pressioni, e posizionata nei pressi dell’ugello, così da poterne comandare l’apertura. Entrambe sono collegate al Network della National Instruments FP-RLY-420, il quale, per mezzo del relè presente in esso, permette l’eccitazione della bobina, presente all’interno dell’elettrovalvola, e di conseguenza di ottenere l’apertura o la chiusura dell’elettrovalvola stessa. Così come suggerito dalla Casa Costruttrice, la ASCO è stata alimentata a 220 VAC in maniera da poter avere una pressione differenziale dell’aria più alta (20 bar) ed abbassare la potenza della bobina (10,5 W). Invece, per quanto riguarda la BURKERT l’alimentazione è stata fatta a 24 VDC, per motivi di ordine pratico, in quanto era presente un alimentatore MINI-DC-UPS-24VDC inutilizzato. Con l’adozione dell’elettrovalvola ASCO sulla linea dell’aria, si è ottenuta una chiusura o apertura di tale linea, che serve l’input dell’aria alla pompa, senza avere la possibilità di regolarne l’afflusso o la pressione. Questo problema è stato affrontato con l’introduzione a valle dell’elettrovalvola, del regolatore elettropneumatico SMC (modello: ITV2050). Il regolatore in questione è stato scelto in base alle sue caratteristiche di input e di output, in quanto regola la pressione in un range tra 0.05 e 9 bar e leggere quella che realmente l’attraversa grazie alla presenza al suo interno di un sensore di pressione a cui è collegato un display grafico . La regolazione della pressione viene fatta leggendo una differenza di tensione (tra 0 e 10 VDC) che si impone all’interno del suo circuito di controllo il quale apre o chiude una delle due elettrovalvole (di alimento o di scarico). L’aumento o la diminuzione della pressione nella camera di pilotaggio agisce, di conseguenza, sulla membrana con aumento o diminuzione della pressione in uscita. Questa pressione viene, poi, rinviata al circuito di controllo, mediante il sensore di pressione presente all’interno del regolatore, il quale ha un range di misura compreso tra 1 e 5 VDC. L’alimentazione di tale componente è a 24 VDC ed è assistita attraverso il Network della National FP-AO-210.

Banco per caratterizzazione atomizzatori / Amoresano, Amedeo; DELLA VOLPE, Renato. - (2008).

Banco per caratterizzazione atomizzatori

AMORESANO, AMEDEO;DELLA VOLPE, RENATO
2008

Abstract

Nell ambito del prin 2007 si è progettato e realizzato un banco di prova dotato di una serie di strumentazioni tali da garantire, la gestione in maniera completamente automatizzata. Il banco sperimentale è stato progettato e realizzato per la caratterizzazione di spray ed in particolar modo per pray di tipo water mist. La pompa adottata per l’impianto è stata staffata al banco, ed è di tipo pneumatica a singolo effetto, costruita dalla Haskel (modello DSTV-B32). Questa permette, così come mostrato nella figura sottostante, di poter raggiungere la pressione massima del liquido da evolvere a 331 bar, a fronte di un ingresso di aria compressa al massimo di 10,34 bar. Così come suggerito dalla casa costruttrice Haskel, per poter azionare la pompa, bisogna creare un circuito chiuso sulla linea del liquido, attraverso il quale la pompa abbia la possibilità di poter avere una spinta per innescare il pescaggio dal serbatoio. Cioè l’uscita dalla pompa deve essere collegato al serbatoio, dal quale la suddetta pompa preleva il liquido in ingresso. Inoltre, tale collegamento dovrà essere escluso o incluso dalla linea principale del liquido qualora si sia raggiunta o meno la pressione sufficiente all’attivazione della pompa. A tal proposito, quindi, si è dovuta creata una biforcazione, attraverso una collegamento a “T”, sulla linea dell’outlet del liquido, dalla quale partono due rami: il primo, principale, va a servire l’ ugello, mentre l’altro, ideato per attivare la pompa, è stato dotato di due elettrovalvole identiche della Rexroth con bobina alimentata a 24 VDC (interfacciate, poi, con i Network FieldPoint). La prima elettrovalvola è stata introdotta per la sicurezza dell’impianto, poiché rilascia il liquido in sovrappressione in un serbatoio idoneo. Mentre la seconda è utilizzata per aprire la tubazione diretta al serbatoio Al fine di poter comandare l’input dell’aria e l’output del liquido in pressione della pompa, sono state inserite nell’impianto due elettrovalvole, a due vie, a comando diretto di tipo on/off. Sulla linea dell’aria è stata inserita l’elettrovalvola ASCO (modello: SCE272A018MS) col proposito di immettere aria nel circuito e, quindi, azionare la pompa, mentre sulla linea del fluido si è introdotta la BURKERT (modello 2200), idonea alle alte pressioni, e posizionata nei pressi dell’ugello, così da poterne comandare l’apertura. Entrambe sono collegate al Network della National Instruments FP-RLY-420, il quale, per mezzo del relè presente in esso, permette l’eccitazione della bobina, presente all’interno dell’elettrovalvola, e di conseguenza di ottenere l’apertura o la chiusura dell’elettrovalvola stessa. Così come suggerito dalla Casa Costruttrice, la ASCO è stata alimentata a 220 VAC in maniera da poter avere una pressione differenziale dell’aria più alta (20 bar) ed abbassare la potenza della bobina (10,5 W). Invece, per quanto riguarda la BURKERT l’alimentazione è stata fatta a 24 VDC, per motivi di ordine pratico, in quanto era presente un alimentatore MINI-DC-UPS-24VDC inutilizzato. Con l’adozione dell’elettrovalvola ASCO sulla linea dell’aria, si è ottenuta una chiusura o apertura di tale linea, che serve l’input dell’aria alla pompa, senza avere la possibilità di regolarne l’afflusso o la pressione. Questo problema è stato affrontato con l’introduzione a valle dell’elettrovalvola, del regolatore elettropneumatico SMC (modello: ITV2050). Il regolatore in questione è stato scelto in base alle sue caratteristiche di input e di output, in quanto regola la pressione in un range tra 0.05 e 9 bar e leggere quella che realmente l’attraversa grazie alla presenza al suo interno di un sensore di pressione a cui è collegato un display grafico . La regolazione della pressione viene fatta leggendo una differenza di tensione (tra 0 e 10 VDC) che si impone all’interno del suo circuito di controllo il quale apre o chiude una delle due elettrovalvole (di alimento o di scarico). L’aumento o la diminuzione della pressione nella camera di pilotaggio agisce, di conseguenza, sulla membrana con aumento o diminuzione della pressione in uscita. Questa pressione viene, poi, rinviata al circuito di controllo, mediante il sensore di pressione presente all’interno del regolatore, il quale ha un range di misura compreso tra 1 e 5 VDC. L’alimentazione di tale componente è a 24 VDC ed è assistita attraverso il Network della National FP-AO-210.
2008
Banco per caratterizzazione atomizzatori / Amoresano, Amedeo; DELLA VOLPE, Renato. - (2008).
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