La necessità di definire il rapporto tra rischio di TEV (tromboembolismo venoso) e quello emorragico, è uno dei problemi non ancora del tutto risolti nell’ambito di un corretto approccio alla profilassi antitrombotica e gioca un ruolo fondamentale al fine di consentire una appropriata stratificazione del rapporto efficacia/tollerabilità. La corretta stratificazione del rischio è particolarmente importante perché evita di sottotrattare i pazienti a rischio riducendo l’incidenza di TVP/EP (tromboembolismo venoso/embolia polmonare) consentendo, inoltre, di contenere i costi legati al trattamento di tali complicanze. Allo stesso modo la stratificazione del rischio consente di evitare il trattamento di soggetti non a rischio, riducendo la possibilità di esporre a complicanze emorragiche i pazienti che non presentano una significativa probabilità di manifestare una TVP/EP permettendo, anche in questo caso, il contenimento dei costi legati alla profilassi.
Rischio emorragiico e rischio trombotico in chirurgia nel paziente antiaggregato / Massa, Salvatore. - ELETTRONICO. - (2008), pp. 1-1. (Intervento presentato al convegno XX Congresso Nazionale SISET tenutosi a Firenze nel 25-28 settembre).
Rischio emorragiico e rischio trombotico in chirurgia nel paziente antiaggregato
MASSA, SALVATORE
2008
Abstract
La necessità di definire il rapporto tra rischio di TEV (tromboembolismo venoso) e quello emorragico, è uno dei problemi non ancora del tutto risolti nell’ambito di un corretto approccio alla profilassi antitrombotica e gioca un ruolo fondamentale al fine di consentire una appropriata stratificazione del rapporto efficacia/tollerabilità. La corretta stratificazione del rischio è particolarmente importante perché evita di sottotrattare i pazienti a rischio riducendo l’incidenza di TVP/EP (tromboembolismo venoso/embolia polmonare) consentendo, inoltre, di contenere i costi legati al trattamento di tali complicanze. Allo stesso modo la stratificazione del rischio consente di evitare il trattamento di soggetti non a rischio, riducendo la possibilità di esporre a complicanze emorragiche i pazienti che non presentano una significativa probabilità di manifestare una TVP/EP permettendo, anche in questo caso, il contenimento dei costi legati alla profilassi.File | Dimensione | Formato | |
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