In questo lavoro, s’intende mostrare come le decisioni adottate in materia di finanza pubblica all’indomani dell’unificazione politica dello Stato italiano, o per meglio dire del Regno d’Italia, abbiano influito negativamente sui meccanismi della produzione e della redistribuzione della ricchezza, contribuendo ad accrescere, piuttosto che a ridurre, gli storici squilibri esistenti fra gli ex-Stati della nostra penisola. La diminuzione della pressione tributaria sulla terra (oltre alla sua non uniforme distribuzione) ed il contemporaneo accrescimento del peso esercitato dalle imposte indirette, in special modo dai dazi comunali di consumo, appaiono al riguardo sintomatici. Dall’analisi effettuata nel lavoro risulta, in particolare, come la differenziazione dei dazi interni di consumo abbia prodotto effetti perversi, sia sul consumo sia sulla produzione (ripercussioni sui salari, sui costi di produzione; riduzione dei consumi; turbative per l’industria e per la libera circolazione delle merci sul territorio nazionale; incentivo al contrabbando e all’evasione fiscale), ma soprattutto ingiuste disparità di trattamento fiscale, danneggiando i ceti più poveri, le classi agricole del Mezzogiorno continentale e quelle regioni del Paese ove erano concentrati i centri più popolati (come il Napoletano e alcuni Comuni dell’Italia centrale).
La finanza pubblica e le imposte sui consumi (1862-1913) / Villani, Salvatore. - In: RIVISTA ECONOMICA DEL MEZZOGIORNO. - ISSN 1120-9534. - STAMPA. - XXV:3(2011), pp. 635-652. [10.1432/36159]
La finanza pubblica e le imposte sui consumi (1862-1913)
VILLANI, SALVATORE
2011
Abstract
In questo lavoro, s’intende mostrare come le decisioni adottate in materia di finanza pubblica all’indomani dell’unificazione politica dello Stato italiano, o per meglio dire del Regno d’Italia, abbiano influito negativamente sui meccanismi della produzione e della redistribuzione della ricchezza, contribuendo ad accrescere, piuttosto che a ridurre, gli storici squilibri esistenti fra gli ex-Stati della nostra penisola. La diminuzione della pressione tributaria sulla terra (oltre alla sua non uniforme distribuzione) ed il contemporaneo accrescimento del peso esercitato dalle imposte indirette, in special modo dai dazi comunali di consumo, appaiono al riguardo sintomatici. Dall’analisi effettuata nel lavoro risulta, in particolare, come la differenziazione dei dazi interni di consumo abbia prodotto effetti perversi, sia sul consumo sia sulla produzione (ripercussioni sui salari, sui costi di produzione; riduzione dei consumi; turbative per l’industria e per la libera circolazione delle merci sul territorio nazionale; incentivo al contrabbando e all’evasione fiscale), ma soprattutto ingiuste disparità di trattamento fiscale, danneggiando i ceti più poveri, le classi agricole del Mezzogiorno continentale e quelle regioni del Paese ove erano concentrati i centri più popolati (come il Napoletano e alcuni Comuni dell’Italia centrale).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
VILLANI S. - La finanza pubblica e le imposte sui consumi (1862-1913) - 2011.pdf
non disponibili
Tipologia:
Abstract
Licenza:
Accesso privato/ristretto
Dimensione
177.25 kB
Formato
Adobe PDF
|
177.25 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.