Nulla è più vero di ciò che ci inganna. Nella rappresentazione grafica, intesa nelle sue diverse declinazioni, si può affermare che proprio l’inganno si fa realtà in special modo se il ‘vero’ rappresentato non c’è più o non c’è ancora e forse non ci sarà mai. Se i pittori di corte rendevano più aggraziati i volti e più altere le corporature di sovrani e potenti, le cose non sono andate meglio con l’avvento della fotografia le cui immagini sin dagli inizi venivano ritoccate con tecniche grafiche manuali. Un caso a parte è costituito dai ‘disegni ambigui’ - cioè quei disegni che determinano interpretazioni alternative o ingannano la percezione - e dai ‘disegni impossibili’ - ovvero quei disegni che simulano la realtà di oggetti che nel nostro spazio tridimensionale non possono esistere. Per quanto riguarda l’architettura, quel fenomeno noto come ‘architettura disegnata’, che ha avuto la sua maggiore risonanza tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta del secolo scorso, ha visto il Disegno di Architettura sostituirsi all’Architettura, in quanto lo scopo primario non era la realizzazione del manufatto ma la sua rappresentazione. Oggi si sta manifestando un fenomeno forse più rischioso: il Disegno di Architettura si propone come l’Architettura stessa. Tanti ‘apprendisti stregoni’ maneggiano in modo disinvolto e non sempre appropriato raffinate tecnologie e compiono il loro ‘prestigio’: il disegno del manufatto diviene il manufatto stesso. Per questa via si perde sempre più il controllo su tutti quegli elementi della costruzione che fanno sì che essa sia un’architettura destinata ad un uso specifico. Il gioco rischia di prendere la mano a tutti coloro che non la hanno ben salda gettando ombre inquietanti sul ruolo del Disegno e sulla qualità dell’Architettura prossima ventura.

Disegno e sortilegio / Cerotto, Paolo. - ELETTRONICO. - (2011). (Intervento presentato al convegno Il Disegno delle trasformazioni tenutosi a Napoli nel 1-2/12/2011).

Disegno e sortilegio

CEROTTO, PAOLO
2011

Abstract

Nulla è più vero di ciò che ci inganna. Nella rappresentazione grafica, intesa nelle sue diverse declinazioni, si può affermare che proprio l’inganno si fa realtà in special modo se il ‘vero’ rappresentato non c’è più o non c’è ancora e forse non ci sarà mai. Se i pittori di corte rendevano più aggraziati i volti e più altere le corporature di sovrani e potenti, le cose non sono andate meglio con l’avvento della fotografia le cui immagini sin dagli inizi venivano ritoccate con tecniche grafiche manuali. Un caso a parte è costituito dai ‘disegni ambigui’ - cioè quei disegni che determinano interpretazioni alternative o ingannano la percezione - e dai ‘disegni impossibili’ - ovvero quei disegni che simulano la realtà di oggetti che nel nostro spazio tridimensionale non possono esistere. Per quanto riguarda l’architettura, quel fenomeno noto come ‘architettura disegnata’, che ha avuto la sua maggiore risonanza tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta del secolo scorso, ha visto il Disegno di Architettura sostituirsi all’Architettura, in quanto lo scopo primario non era la realizzazione del manufatto ma la sua rappresentazione. Oggi si sta manifestando un fenomeno forse più rischioso: il Disegno di Architettura si propone come l’Architettura stessa. Tanti ‘apprendisti stregoni’ maneggiano in modo disinvolto e non sempre appropriato raffinate tecnologie e compiono il loro ‘prestigio’: il disegno del manufatto diviene il manufatto stesso. Per questa via si perde sempre più il controllo su tutti quegli elementi della costruzione che fanno sì che essa sia un’architettura destinata ad un uso specifico. Il gioco rischia di prendere la mano a tutti coloro che non la hanno ben salda gettando ombre inquietanti sul ruolo del Disegno e sulla qualità dell’Architettura prossima ventura.
2011
9788884972156
Disegno e sortilegio / Cerotto, Paolo. - ELETTRONICO. - (2011). (Intervento presentato al convegno Il Disegno delle trasformazioni tenutosi a Napoli nel 1-2/12/2011).
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