Spostamenti residui in edifici in c.a. danneggiati dal sisma

Oltre al massimo spostamento al tetto ed al massimo spostamento relativo di interpiano, parametri fondamentali per la progettazione e verifica alle prestazioni, anche lo spostamento residuo è un parametro importante per valutare le conseguenze del sisma, in termini sia di resistenza residua, e quindi di agibilità sismica, sia di gravità del danneggiamento ed effettiva riparabilità degli edifici. Il problema della valutazione dei drift residui e della stima dei loro effetti sulle prestazioni di edifici danneggiati da sisma si pone su vari livelli. Un primo aspetto riguarda la misura degli spostamenti o drift residui su edifici danneggiati da sisma e la correlazione con il grado di danno e riparabilità. Il secondo aspetto riguarda la valutazione analitica. Altro importante aspetto da considerare è come la presenza di deformazioni residue si ripercuote su diversi aspetti prestazionali, in condizioni di servizio e ultime, degli edifici. Questo lavoro affronta la problematica della valutazione del drift residuo per edifici in C.A. considerando valori misurati per edifici reali. Si riportano i risultati di misurazioni pilota effettuate per due edifici danneggiati dal terremoto de L’Aquila del 2009. Tecniche di misurazione di tipo tradizionale (filo a piombo, stazione topografica totale) ed innovative (laser-scanner 3D) sono confrontate, al fine di valutare applicabilità, affidabilità, limitazioni e costi, ed evidenziare problematiche di misura e trattamento dati. Inoltre, si è effettuata una valutazione preliminare della perdita di capacità portante dovuta alla presenza delle deformazioni permanenti per carichi gravitazionali.