Riassunto Lo studio dell’evoluzione morfologica di un’area costiera include gli effetti delle modificazioni naturali ed antropiche. L’analisi della morfoevoluzione della fascia costiera del Golfo di Castallemmare nel periodo 1865 – 2008, in cui l’attività antropica ha prevalso nettamente sui fenomeni naturali, conferma che l’osservazione di un’area costiera va approfondita a partire dalla sua prima e più importante modificazione antropica. Tutti gli interventi successivi determinano solo effetti relativi che devono essere comunque relazionati alla storia evolutiva dell’area nel suo complesso, anche al di fuori dell’unità fisiografica. L'analisi in oggetto prende avvio da una carta storica ricca di particolari del 1865 in cui il litorale prospiciente il Golfo di Castellammare era sabbioso, ampio ed allo stato naturale. Il porto di Torre Annunziata, finito di costruire nel 1871 e che limita verso N l’unità fisiografica del Golfo Castellammare, ha determinato da questo periodo l’intercettazione dei sedimenti di deriva litoranea provenienti dalle aree settentrionali e con movimento da NW verso SE. L’accumulo dei sedimenti ha generato una nuova ampia spiaggia sabbiosa a NW del suddetto porto, all’esterno del Golfo, che si è accresciuta in adiacenza ad un promontorio di natura lavica; costituendo essa il punto di recapito dei sedimenti, risulta in continua progradazione (fino a circa 170 m). A tale significativo intervento ha fatto riscontro una drastica modificazione della morfologia della fascia costiera posta a S, consistente in una prima generalizzata erosione del tratto litoraneo, in tutta la fascia costiera dell’unità fisiografica del Golfo di Castellammare, più marcata nel tratto meridonale. Il ridotto apporto di sedimenti ha sottratto una forte aliquota al budget sedimentario dell’unità fisiografica, scarsamente ricostituibile a causa dei modestissimi apporti solidi del F. Sarno, Fiume di risorgiva, dei suoi tributari e di alcuni altri Rivi. A questo nuovo e sostanziale assetto morfologico derivato si sono aggiunti nel tempo altri interventi antropici che hanno contribuito a modificare localmente i caratteri morfologici della spiaggia emersa e sommersa, quali: opere di difesa litoranea trasversali, radenti, e parallele anche soffolte, muri di contenimento, moli guardiani alla foce del F. Sarno ed intensa urbanizzazione del sistema dunare. Recentissime nuove opere trasversali eseguite nel periodo 2003-2006 hanno invece contribuito a suddividere l’unità fisiografica in due sub-unità, modificando ulteriormente il transito sedimentario lungo riva e quindi la morfologia costiera nella sua parte emersa e sommersa. Nella spiaggia sommersa, gli interventi antropici hanno contribuito modificare la morfologia innescando locali processi di accumulo ma soprattutto di erosione dei sedimenti di fondo mobile per evacuazione attraverso canali incisi nel fondo; il porto di Castellammare ha peraltro sottratto al budget sedimentario dell’unità fisiografica i depositi di antichi apparati di rivi montani ivi confluenti. Abstract The morphologic and morphoevolution analysis of the coastal feature of the Gulf of Castellammare takes to start from 1865 in which the sandy littoral it was wide and to the natural state. The harbour of Torre Annunziata, constructed in 1871, has determined from this date an interception of sediments been involved in the sedimentary transit along coast coming from North and directed towards South, inducing the genesis of one new beach to NW of this harbour (the wide approximately 170 m). This process has determined a generalized erosion of the littoral to SE, in all the coastal fisiografic unit of the Gulf of Castellammare (delimited from two ports), plus marked in the southern feature. The sedimentary reduced input has removed one strongly sediment share from the sedimentary budget not more restorable because of the insufficient solid contribution of the Sarno river and its tributary. So, it is recorded, one weak rotation of the line of river towards East and a general tendency to the regression with a typical generalized accentuation of the concavity of the shoreline, weakly marked in the southern portion and a strongly increasing of the beaches to the ends of the falcate. To this new and important derived morphologic order other recent and most recent anthropic participations have joined that they have ulteriorly contributed to modify the morphologic characters of the emerged and submerged beach. Also the intense use of the territory has determined modifications on the fluvial tracing and on the system of mouth with effects direct or indirect it is on the hydrographical reticulum of F. Sarno and on the shoreline.

- Arretramento della linea di riva in risposta all’intercettazione del flusso di sedimenti: caso in studio nel Golfo di Castellammare di Stabia (Golfo di Napoli) / Pennetta, Micla. - (2008). (Intervento presentato al convegno Convegno Scientifico AIGEO (Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia) ”Aspetti geomorfologici delle aree mediterranee" tenutosi a Bari nel 29-30 settembre 2008).

- Arretramento della linea di riva in risposta all’intercettazione del flusso di sedimenti: caso in studio nel Golfo di Castellammare di Stabia (Golfo di Napoli).

PENNETTA, MICLA
2008

Abstract

Riassunto Lo studio dell’evoluzione morfologica di un’area costiera include gli effetti delle modificazioni naturali ed antropiche. L’analisi della morfoevoluzione della fascia costiera del Golfo di Castallemmare nel periodo 1865 – 2008, in cui l’attività antropica ha prevalso nettamente sui fenomeni naturali, conferma che l’osservazione di un’area costiera va approfondita a partire dalla sua prima e più importante modificazione antropica. Tutti gli interventi successivi determinano solo effetti relativi che devono essere comunque relazionati alla storia evolutiva dell’area nel suo complesso, anche al di fuori dell’unità fisiografica. L'analisi in oggetto prende avvio da una carta storica ricca di particolari del 1865 in cui il litorale prospiciente il Golfo di Castellammare era sabbioso, ampio ed allo stato naturale. Il porto di Torre Annunziata, finito di costruire nel 1871 e che limita verso N l’unità fisiografica del Golfo Castellammare, ha determinato da questo periodo l’intercettazione dei sedimenti di deriva litoranea provenienti dalle aree settentrionali e con movimento da NW verso SE. L’accumulo dei sedimenti ha generato una nuova ampia spiaggia sabbiosa a NW del suddetto porto, all’esterno del Golfo, che si è accresciuta in adiacenza ad un promontorio di natura lavica; costituendo essa il punto di recapito dei sedimenti, risulta in continua progradazione (fino a circa 170 m). A tale significativo intervento ha fatto riscontro una drastica modificazione della morfologia della fascia costiera posta a S, consistente in una prima generalizzata erosione del tratto litoraneo, in tutta la fascia costiera dell’unità fisiografica del Golfo di Castellammare, più marcata nel tratto meridonale. Il ridotto apporto di sedimenti ha sottratto una forte aliquota al budget sedimentario dell’unità fisiografica, scarsamente ricostituibile a causa dei modestissimi apporti solidi del F. Sarno, Fiume di risorgiva, dei suoi tributari e di alcuni altri Rivi. A questo nuovo e sostanziale assetto morfologico derivato si sono aggiunti nel tempo altri interventi antropici che hanno contribuito a modificare localmente i caratteri morfologici della spiaggia emersa e sommersa, quali: opere di difesa litoranea trasversali, radenti, e parallele anche soffolte, muri di contenimento, moli guardiani alla foce del F. Sarno ed intensa urbanizzazione del sistema dunare. Recentissime nuove opere trasversali eseguite nel periodo 2003-2006 hanno invece contribuito a suddividere l’unità fisiografica in due sub-unità, modificando ulteriormente il transito sedimentario lungo riva e quindi la morfologia costiera nella sua parte emersa e sommersa. Nella spiaggia sommersa, gli interventi antropici hanno contribuito modificare la morfologia innescando locali processi di accumulo ma soprattutto di erosione dei sedimenti di fondo mobile per evacuazione attraverso canali incisi nel fondo; il porto di Castellammare ha peraltro sottratto al budget sedimentario dell’unità fisiografica i depositi di antichi apparati di rivi montani ivi confluenti. Abstract The morphologic and morphoevolution analysis of the coastal feature of the Gulf of Castellammare takes to start from 1865 in which the sandy littoral it was wide and to the natural state. The harbour of Torre Annunziata, constructed in 1871, has determined from this date an interception of sediments been involved in the sedimentary transit along coast coming from North and directed towards South, inducing the genesis of one new beach to NW of this harbour (the wide approximately 170 m). This process has determined a generalized erosion of the littoral to SE, in all the coastal fisiografic unit of the Gulf of Castellammare (delimited from two ports), plus marked in the southern feature. The sedimentary reduced input has removed one strongly sediment share from the sedimentary budget not more restorable because of the insufficient solid contribution of the Sarno river and its tributary. So, it is recorded, one weak rotation of the line of river towards East and a general tendency to the regression with a typical generalized accentuation of the concavity of the shoreline, weakly marked in the southern portion and a strongly increasing of the beaches to the ends of the falcate. To this new and important derived morphologic order other recent and most recent anthropic participations have joined that they have ulteriorly contributed to modify the morphologic characters of the emerged and submerged beach. Also the intense use of the territory has determined modifications on the fluvial tracing and on the system of mouth with effects direct or indirect it is on the hydrographical reticulum of F. Sarno and on the shoreline.
2008
- Arretramento della linea di riva in risposta all’intercettazione del flusso di sedimenti: caso in studio nel Golfo di Castellammare di Stabia (Golfo di Napoli) / Pennetta, Micla. - (2008). (Intervento presentato al convegno Convegno Scientifico AIGEO (Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia) ”Aspetti geomorfologici delle aree mediterranee" tenutosi a Bari nel 29-30 settembre 2008).
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