Il Piano di sviluppo si rende necessario perché il territorio vive un grave momento di crisi: è oggetto continuo di aggressione da usi impropri che non solo stanno minando le basi di sopravvivenza delle produzioni agricole consolidate, ma minacciano la stessa sopravvivenza del primario agricolo, e, in particolare, compromettono ogni destinazione a quegli usi extraagricoli consentiti nelle aree a forte vocazione ambientale, culturale e per il turismo, che sono indispensabili per la crescita economica e civile del territorio. Le preesistenze legate agli insediamenti antropici costituiscono l???altro aspetto da indagare per dare al Piano indirizzi di sviluppo che, cogliendo in tali preesistenze i contenuti validi, assicurino la radicazione delle scelte di Piano in continuità con la storia dei luoghi. Gli elementi da catalogare, rappresentare in cartografia, valutare con giudizi di valore, sono tutti quei componenti culturali del territorio che tradizionalmente nei piani paesistici, dopo valutazione analitica, sono sottoposti a criteri e norme di tutela, alla valutazione della cura ai fini della fruibilità, compresa la stima della trasformabilità, sempre ai fini della fruizione compatibile. Poiché il Piano che si vuole redigere vuole essere fortemente finalizzato alla crescita economica del comprensorio, e il presupposto condiviso è che tale crescita è tanto più valida quanto più riesce a coniugare efficacemente sviluppo economico e progresso sociale, la valorizzazione del patrimonio culturale, per le sue ricadute in termini di incentivazione del valore del paesaggio, è considerato fattore non secondario dello sviluppo in un territorio che presenta, al fianco di una solida struttura produttiva agricola, una storia di vicende e di insediamenti antropici che hanno lasciato un ricco patrimonio culturale. Di questo patrimonio gli studi preliminari dovranno delineare la caratterizzazione cogliendone le diverse specificità che lo costituiscono e di cui il Piano dovrà tenere conto nella individuazione di indirizzi di valorizzazione paesaggistica dei diversi ambiti: la fascia pedemontana delle propaggini del sub-appennino, le pianure alluvionali, la fascia litoranea. In particolare la fascia litoranea è costituita da un paesaggio peculiare riconosciuto dalla Comunità Europea, paesaggio che merita di essere preso in considerazione per essere valorizzato nelle sue componenti naturalistiche delle dune, retrodune e pinete, e che deve rientrare nel progetto di bonifica già previsto.

Agro caleno-basso Volturno-sud Garigliano. Masterplan 2009 / Buondonno, Emma. - (2009), pp. 1-4. (Intervento presentato al convegno Linee Programmatiche. Unione dei comuni CSO tenutosi a Facoltà di Architettura, Unina, Napoli nel 18 e 19 dicembre 2009).

Agro caleno-basso Volturno-sud Garigliano. Masterplan 2009

BUONDONNO, EMMA
2009

Abstract

Il Piano di sviluppo si rende necessario perché il territorio vive un grave momento di crisi: è oggetto continuo di aggressione da usi impropri che non solo stanno minando le basi di sopravvivenza delle produzioni agricole consolidate, ma minacciano la stessa sopravvivenza del primario agricolo, e, in particolare, compromettono ogni destinazione a quegli usi extraagricoli consentiti nelle aree a forte vocazione ambientale, culturale e per il turismo, che sono indispensabili per la crescita economica e civile del territorio. Le preesistenze legate agli insediamenti antropici costituiscono l???altro aspetto da indagare per dare al Piano indirizzi di sviluppo che, cogliendo in tali preesistenze i contenuti validi, assicurino la radicazione delle scelte di Piano in continuità con la storia dei luoghi. Gli elementi da catalogare, rappresentare in cartografia, valutare con giudizi di valore, sono tutti quei componenti culturali del territorio che tradizionalmente nei piani paesistici, dopo valutazione analitica, sono sottoposti a criteri e norme di tutela, alla valutazione della cura ai fini della fruibilità, compresa la stima della trasformabilità, sempre ai fini della fruizione compatibile. Poiché il Piano che si vuole redigere vuole essere fortemente finalizzato alla crescita economica del comprensorio, e il presupposto condiviso è che tale crescita è tanto più valida quanto più riesce a coniugare efficacemente sviluppo economico e progresso sociale, la valorizzazione del patrimonio culturale, per le sue ricadute in termini di incentivazione del valore del paesaggio, è considerato fattore non secondario dello sviluppo in un territorio che presenta, al fianco di una solida struttura produttiva agricola, una storia di vicende e di insediamenti antropici che hanno lasciato un ricco patrimonio culturale. Di questo patrimonio gli studi preliminari dovranno delineare la caratterizzazione cogliendone le diverse specificità che lo costituiscono e di cui il Piano dovrà tenere conto nella individuazione di indirizzi di valorizzazione paesaggistica dei diversi ambiti: la fascia pedemontana delle propaggini del sub-appennino, le pianure alluvionali, la fascia litoranea. In particolare la fascia litoranea è costituita da un paesaggio peculiare riconosciuto dalla Comunità Europea, paesaggio che merita di essere preso in considerazione per essere valorizzato nelle sue componenti naturalistiche delle dune, retrodune e pinete, e che deve rientrare nel progetto di bonifica già previsto.
2009
Agro caleno-basso Volturno-sud Garigliano. Masterplan 2009 / Buondonno, Emma. - (2009), pp. 1-4. (Intervento presentato al convegno Linee Programmatiche. Unione dei comuni CSO tenutosi a Facoltà di Architettura, Unina, Napoli nel 18 e 19 dicembre 2009).
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