Si analizzano i principali fattori che controllano l’innesco delle frane da scorrimento-colata nei depositi vulcanoclastici della Campania, con riferimento ai due principali contesti (dorsale carbonatica, area flegrea) coinvolti negli eventi dell’ultimo decennio. Sulla base di un accurato rilievo stratigrafico e geomorfologico, il ruolo svolto dai principali fattori (tra questi: livelli pomicei, viabilità montana, acque sotterranee, ecc.) è posto in relazione alle caratteristiche di alcune frane dell’Appennino campano attivatesi a partire dal 1996. Si evidenzia che esistono significative differenze tra le frane dell’area flegrea (Napoli, isola d’Ischia) e di quella peri-vesuviana (Pizzo d’Alvano, Penisola Sorrentina – Monti Lattari, Monte Fellino); in quest’ultima, infatti, l’assetto vulcanostratigrafico assume un ruolo decisivo, mentre nel contesto flegreo si può affermare che l’alterazione della sequenza piroclastica favorisce gli inneschi e la loro ripetitività nel tempo. I risultati conseguiti in questa sede sono infine confrontati con la più recente letteratura di settore, dal che emerge una sostanziale concordanza sui meccanismi causali.
Modelli geologici e meccanismi di innesco di frane da scorrimento-colata rapida nei depositi vulcanoclastici della Campania / Palma, B.; Calcaterra, Domenico; Parise, M.. - In: GEAM. GEOINGEGNERIA AMBIENTALE E MINERARIA. - ISSN 1121-9041. - STAMPA. - 46:1(2009), pp. 21-48.
Modelli geologici e meccanismi di innesco di frane da scorrimento-colata rapida nei depositi vulcanoclastici della Campania
CALCATERRA, DOMENICO;
2009
Abstract
Si analizzano i principali fattori che controllano l’innesco delle frane da scorrimento-colata nei depositi vulcanoclastici della Campania, con riferimento ai due principali contesti (dorsale carbonatica, area flegrea) coinvolti negli eventi dell’ultimo decennio. Sulla base di un accurato rilievo stratigrafico e geomorfologico, il ruolo svolto dai principali fattori (tra questi: livelli pomicei, viabilità montana, acque sotterranee, ecc.) è posto in relazione alle caratteristiche di alcune frane dell’Appennino campano attivatesi a partire dal 1996. Si evidenzia che esistono significative differenze tra le frane dell’area flegrea (Napoli, isola d’Ischia) e di quella peri-vesuviana (Pizzo d’Alvano, Penisola Sorrentina – Monti Lattari, Monte Fellino); in quest’ultima, infatti, l’assetto vulcanostratigrafico assume un ruolo decisivo, mentre nel contesto flegreo si può affermare che l’alterazione della sequenza piroclastica favorisce gli inneschi e la loro ripetitività nel tempo. I risultati conseguiti in questa sede sono infine confrontati con la più recente letteratura di settore, dal che emerge una sostanziale concordanza sui meccanismi causali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.