Le modalità di apprendimento, delle persone che usano i social network, andrebbero indagate ai fini della evoluzione dei paradigmi di apprendimento dei gruppi virtuali. Costoro utilizzano numerose piattaforme (social network, blogger, video/foto, content sharing, aggregatori), trasformatori, ricreatori (*) e trasmettitori di conoscenza con ovvi problemi di autorevolezza e attendibilità delle fonti. E' chiaro che è mutata la funzione della rete da distributore di contenuti a luogo per produrre, trasformare e distribuire la conoscenza senza nessuna mediazione. Questi fenomeni di aggregazione e di apprendimento cooperativo vanno ben osservati nello scenario web 2.0 e anzi possono essere imbrigliati ed incoraggiati attraverso il mashup learning. Il mashup è un metodo attraverso il quale si estraggono e si astraggono informazioni provenienti da più fonti che poi vengono ricomposte o ristrutturate in maniera diversa allo scopo di costruire nuovi modi di approcciare ad uno stesso problema o inventare una vista diversa ed originale dello stesso, ricontestualizzandolo e semplificandolo in maniera completamente nuova, semplice, veloce ed intellegibile. Sono gli utenti stessi quindi che possono modellare efficacemente il proprio processo di "mashup" secondo la propria visione del problema, ottenendo un risultato particolare e specifico, non ottenibile con vecchi metodi. Gli autori ritengono che questi metodi possono essere usati per l'e-learning. Il lavoro si pone l'obiettivo di illustrare le possibilità del mashup per le attività di e-learning.
Il Mashup nell'e-learning: stato dell'arte e possibili sviluppi / Maresca, Paolo; L., Stanganelli; G. M., Scarfogliero. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 1-10. (Intervento presentato al convegno Didamatica 2010 tenutosi a Roma nel 21-23 Aprile 2010).
Il Mashup nell'e-learning: stato dell'arte e possibili sviluppi
MARESCA, PAOLO;
2010
Abstract
Le modalità di apprendimento, delle persone che usano i social network, andrebbero indagate ai fini della evoluzione dei paradigmi di apprendimento dei gruppi virtuali. Costoro utilizzano numerose piattaforme (social network, blogger, video/foto, content sharing, aggregatori), trasformatori, ricreatori (*) e trasmettitori di conoscenza con ovvi problemi di autorevolezza e attendibilità delle fonti. E' chiaro che è mutata la funzione della rete da distributore di contenuti a luogo per produrre, trasformare e distribuire la conoscenza senza nessuna mediazione. Questi fenomeni di aggregazione e di apprendimento cooperativo vanno ben osservati nello scenario web 2.0 e anzi possono essere imbrigliati ed incoraggiati attraverso il mashup learning. Il mashup è un metodo attraverso il quale si estraggono e si astraggono informazioni provenienti da più fonti che poi vengono ricomposte o ristrutturate in maniera diversa allo scopo di costruire nuovi modi di approcciare ad uno stesso problema o inventare una vista diversa ed originale dello stesso, ricontestualizzandolo e semplificandolo in maniera completamente nuova, semplice, veloce ed intellegibile. Sono gli utenti stessi quindi che possono modellare efficacemente il proprio processo di "mashup" secondo la propria visione del problema, ottenendo un risultato particolare e specifico, non ottenibile con vecchi metodi. Gli autori ritengono che questi metodi possono essere usati per l'e-learning. Il lavoro si pone l'obiettivo di illustrare le possibilità del mashup per le attività di e-learning.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.