Dati sismici e di sottosuolo suggeriscono che le successioni carbonatiche mesozoiche affioranti in alcuni settori dell’Appennino centro-meridionale costituiscano una parte affiorante della Piattaforma Apula Interna (PAI). Sono state studiate in dettaglio alcune successioni cretaciche affioranti nei rilievi del Gruppo del Matese e del Taburno-Camposauro, confrontandole con coevi sedimenti carbonatici della unità Apula interna raggiunta in perforazione nel Campo Benevento e dal pozzo Morcone 1bis. I dati di sottosuolo evidenziano come a partire dal tardo Aptiano vengano ad individuarsi piccoli bacini o solchi intrapiattaforma, in alcuni casi fortemente subsidenti. Anche i dati raccolti in superficie documentano una tendenza simile e, confrontati con quelli del sottosuolo, permettono di riconoscere 3 fasi principali di strutturazione riferibili all’Aptiano medio, all’Aptiano superiore- Albiano e al Cenomaniano inferiore-medio. I principali lineamenti tettonici, individuatisi a seguito della prima fase di strutturazione, sono stati ripetutamente riattivati nelle fasi successive condizionando l’evoluzione paleo-ambientale dei differenti subdomini. L’analisi delle facies sia dei corpi affioranti che di quelli raggiunti nel sottosuolo mostrano trend deposizionali confrontabili e soprattutto evidenziano come, a partire dall’Aptiano medio-superiore, le aree a sedimentazione carbonatica mostrino una netta variazione:da uniformi sistemi lagunari pre-aptiani a complessi sistemi di produzione e accumulo di sedimenti, creatisi in relazione con le fasi di strutturazione tettonica. Infine, lo studio delle sezioni sismiche permette di effettuare una correlazione tra il massiccio del Matese, il pozzo Morcone 1 e il Campo di Benevento, mostrando una struttura costituita da una serie di thrust in cui i piani di scollamento portano unità più antiche (Piattaforma Apula) su terreni più giovani (Avanfossa miocenica). Un elemento di conferma di tale interpretazione è rappresentato dalla polarità temporale dei sedimenti silico-clastici cui evolvono le facies neritiche mioceniche, in un trend di annegamento passante per depositi relitti, palinsesto ed emipelagici, spostandoci dal Matese orientale verso i pozzi Morcone 1 e Benevento. Tale polarità temporalepermette, infatti, di ricostruire il timing deformativo di questo settore della catena.

Evoluzione cretacica di un settore della piattaforma apulada dati di sottosuolo e di affioramento (Appennino campano-molisano) / Carannante, Gabriele; A., Pugliese; D., Ruberti; Simone, Lucia; M., Vigliotti; M., Vigorito. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA. - ISSN 0037-8763. - STAMPA. - 128:1(2009), pp. 3-31.

Evoluzione cretacica di un settore della piattaforma apulada dati di sottosuolo e di affioramento (Appennino campano-molisano)

CARANNANTE, GABRIELE;SIMONE, LUCIA;
2009

Abstract

Dati sismici e di sottosuolo suggeriscono che le successioni carbonatiche mesozoiche affioranti in alcuni settori dell’Appennino centro-meridionale costituiscano una parte affiorante della Piattaforma Apula Interna (PAI). Sono state studiate in dettaglio alcune successioni cretaciche affioranti nei rilievi del Gruppo del Matese e del Taburno-Camposauro, confrontandole con coevi sedimenti carbonatici della unità Apula interna raggiunta in perforazione nel Campo Benevento e dal pozzo Morcone 1bis. I dati di sottosuolo evidenziano come a partire dal tardo Aptiano vengano ad individuarsi piccoli bacini o solchi intrapiattaforma, in alcuni casi fortemente subsidenti. Anche i dati raccolti in superficie documentano una tendenza simile e, confrontati con quelli del sottosuolo, permettono di riconoscere 3 fasi principali di strutturazione riferibili all’Aptiano medio, all’Aptiano superiore- Albiano e al Cenomaniano inferiore-medio. I principali lineamenti tettonici, individuatisi a seguito della prima fase di strutturazione, sono stati ripetutamente riattivati nelle fasi successive condizionando l’evoluzione paleo-ambientale dei differenti subdomini. L’analisi delle facies sia dei corpi affioranti che di quelli raggiunti nel sottosuolo mostrano trend deposizionali confrontabili e soprattutto evidenziano come, a partire dall’Aptiano medio-superiore, le aree a sedimentazione carbonatica mostrino una netta variazione:da uniformi sistemi lagunari pre-aptiani a complessi sistemi di produzione e accumulo di sedimenti, creatisi in relazione con le fasi di strutturazione tettonica. Infine, lo studio delle sezioni sismiche permette di effettuare una correlazione tra il massiccio del Matese, il pozzo Morcone 1 e il Campo di Benevento, mostrando una struttura costituita da una serie di thrust in cui i piani di scollamento portano unità più antiche (Piattaforma Apula) su terreni più giovani (Avanfossa miocenica). Un elemento di conferma di tale interpretazione è rappresentato dalla polarità temporale dei sedimenti silico-clastici cui evolvono le facies neritiche mioceniche, in un trend di annegamento passante per depositi relitti, palinsesto ed emipelagici, spostandoci dal Matese orientale verso i pozzi Morcone 1 e Benevento. Tale polarità temporalepermette, infatti, di ricostruire il timing deformativo di questo settore della catena.
2009
Evoluzione cretacica di un settore della piattaforma apulada dati di sottosuolo e di affioramento (Appennino campano-molisano) / Carannante, Gabriele; A., Pugliese; D., Ruberti; Simone, Lucia; M., Vigliotti; M., Vigorito. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA. - ISSN 0037-8763. - STAMPA. - 128:1(2009), pp. 3-31.
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