L'etica nella professione forense

La filosofia del diritto e, più in generale, la teoria del diritto sono silenti sulla funzione della professione forense, avendo sempre concentrato maggiore attenzione sul momento applicativo del diritto e sulle questioni della produzione legislativa e dell’amministrazione della giustizia. Tale tendenza si giustifica anche con la tradizionale separazione tra diritto e morale che seppure in parte mitigata dal giuspositivismo etico, finisce comunque per tradursi sempre in una sorta di “asservimento” della dimensione etica al diritto positivo. L’indebolimento del canone della ‘certezza del diritto’ e l’attenzione al momento interpretativo ed argomentativo, espressione della concretizzazione del diritto in luogo dei procedimenti di sussunzione hanno contribuito a rivalutare il ruolo dell’avvocato, anche in una dimensione deontologica, che è ora assoluto protagonista del processo. Ciò consente di recuperare una dimensione etica che tuttavia non si presenta come categoria fondativa assoluta ma spiega la sua azione come momento relazionale intersoggettivo.