Illuminati di Baviera: il gioco delle identità

Riflettendo sulla natura composita dell'identità culturale dell'Europa, tra modernità e cristianità, non si può sottacere – sia che piaccia sia che non piaccia - il contributo della sociabilità muratoria, cui si è dovuto in larga parte il corroborarsi della coscienza critica del singolo e del futuro cittadino, soprattutto nei ceti medi. Al suo interno, essa si profila come un universo profondamente variegato. Nella Germania del Settecento, prendono corpo diverse sette e associazioni liberamente ispirate all'area massonica. Tra queste, gli Illuminati di Baviera, tacciati dalla autorevole teoria della cospirazione (cfr. A. Barruel) del peggiore giacobinismo, offrono un interessante spaccato di struttura di potere, dove, tra Bildung e segreto, le coscienze vengono decostruite e ricomposte, in ordine ad uno spostamento dell'attenzione culturale verso ideali ritenuti, in realtà, non significativi, ad un costante e solerte allenamento all'apprendimento e alla completa sussunzione di categorie sempre nuove, da poter poi rigettare. Di pari passo alla palestra del relativismo, sul piano umano, un'educazione, penetrante oltre la direzione spirituale più totalizzante, allo spionaggio.