L’obiettivo della ricerca è stato verificare eventuali convergenze e/o divergenze nelle strategie testuali messe in atto, nella costruzione di testi narrativi, da parlanti differenti e dallo stesso parlante nelle diverse varietà a sua disposizione. In particolare sono stati investigati alcuni aspetti della costruzione di testi narrativi nell’italiano e nel dialetto di parlanti bilingui italiani meridionali della provincia di Napoli. I fenomeni testuali analizzati riguardano in particolare la costruzione di catene anaforiche nell’ambito di quello che solitamente viene definito movimento referenziale, in altre parole l’atto di riferimento con il quale un parlante introduce un referente nuovo o rimanda ad un referente già menzionato nel discorso con un’espressione antecedente. Per gestire il movimento referenziale e marcare lo statuto pragmatico dell’informazione, i parlanti si avvalgono di marche locali, che interessano il sintagma nominale (sintagmi nominali definiti e indefiniti, pronomi tonici, atoni accordo sul verbo, anafora zero, ecc.), e di marche globali, che riguardano invece la struttura dell’enunciato (ordine delle parole, strutture locativo esistenziali, dislocazioni, ecc.). Si tratta di un fenomeno complesso in cui entrano in gioco vari aspetti della competenza del parlante, non solo grammaticali e pragmatici, ma anche psicolinguistici e sociolinguistici. Secondo la letteratura sull’argomento, il movimento referenziale è effettivamente un fenomeno che può presentare una stratificazione sociolinguistica: spesso strategie di riferimento egocentrico e coreferenza deviante, o per identificazione imprecisata, riguardano infatti testi i cui produttori hanno un basso grado di istruzione, o in generale una competenza limitata del codice, laddove una gestione “matura” del sistema di riferimento esige peraltro un controllo di diversi aspetti della grammatica del discorso, oltre che dei mezzi morfosintattici a disposizione. Parimenti sembra essere marcata da un punto di vista sociolinguistico la scelta tra strategie locali e globali. Indipendentemente, infatti, dalle proprietà tipologiche delle lingue considerate, le marche locali, sia obbligatorie che opzionali, sembrano apparire per prime nei processi di acquisizione linguistica poiché sono più semplici da processare; al contrario le marche globali implicano la capacità di adottare una prospettiva discorsiva e testuale che superi i confini del singolo enunciato e sono cognitivamente più complesse. Obiettivo di questa ricerca è stato investigare la dimensione di variazione intra-, inter-individuale e diafasica dei processi di riferimento, in altre parole verificare se nella gestione del movimento referenziale parlanti diversi attuino strategie differenti e se e in che misura, nel caso di parlanti bilingui, le strategie di gestione del movimento referenziale di uno stesso parlante varino a seconda della varietà utilizzata. L’analisi della gestione del movimento referenziale nei testi analizzati ha lasciato emergere una serie di tendenze che li caratterizzano contrastivamente. Tali tendenze riguardano la struttura dell’enunciato, l’ordine delle parole, la distribuzione dell’informazione, ma anche le proprietà di coesione testuale e dunque l’assetto testuale complessivo. Le strategie di gestione del movimento referenziale dei parlanti, dialettofoni con competenza ‘impari’ dell’italiano e del dialetto, mostrano inoltre sostanziali similitudini nelle varietà impiegate. Tale dato suggerisce qualche considerazione a proposito del rapporto tra competenza testuale e competenza linguistica nelle situazioni di contatto. Il confronto tra varietà diversamente gestite da uno stesso parlante e fra i testi prodotti da parlanti con differente abilità nella gestione di diverse varietà può, difatti, gettar luce sui meccanismi del contatto e sul rapporto tra competenza testuale e competenza linguistica in situazioni di contatto.

Strategie di costruzione del testo narrativo tra italiano e dialetto / Milano, Emma. - In: BOLLETTINO LINGUISTICO CAMPANO. - ISSN 1722-0262. - STAMPA. - 13-14:(2008), pp. 145-175.

Strategie di costruzione del testo narrativo tra italiano e dialetto.

MILANO, EMMA
2008

Abstract

L’obiettivo della ricerca è stato verificare eventuali convergenze e/o divergenze nelle strategie testuali messe in atto, nella costruzione di testi narrativi, da parlanti differenti e dallo stesso parlante nelle diverse varietà a sua disposizione. In particolare sono stati investigati alcuni aspetti della costruzione di testi narrativi nell’italiano e nel dialetto di parlanti bilingui italiani meridionali della provincia di Napoli. I fenomeni testuali analizzati riguardano in particolare la costruzione di catene anaforiche nell’ambito di quello che solitamente viene definito movimento referenziale, in altre parole l’atto di riferimento con il quale un parlante introduce un referente nuovo o rimanda ad un referente già menzionato nel discorso con un’espressione antecedente. Per gestire il movimento referenziale e marcare lo statuto pragmatico dell’informazione, i parlanti si avvalgono di marche locali, che interessano il sintagma nominale (sintagmi nominali definiti e indefiniti, pronomi tonici, atoni accordo sul verbo, anafora zero, ecc.), e di marche globali, che riguardano invece la struttura dell’enunciato (ordine delle parole, strutture locativo esistenziali, dislocazioni, ecc.). Si tratta di un fenomeno complesso in cui entrano in gioco vari aspetti della competenza del parlante, non solo grammaticali e pragmatici, ma anche psicolinguistici e sociolinguistici. Secondo la letteratura sull’argomento, il movimento referenziale è effettivamente un fenomeno che può presentare una stratificazione sociolinguistica: spesso strategie di riferimento egocentrico e coreferenza deviante, o per identificazione imprecisata, riguardano infatti testi i cui produttori hanno un basso grado di istruzione, o in generale una competenza limitata del codice, laddove una gestione “matura” del sistema di riferimento esige peraltro un controllo di diversi aspetti della grammatica del discorso, oltre che dei mezzi morfosintattici a disposizione. Parimenti sembra essere marcata da un punto di vista sociolinguistico la scelta tra strategie locali e globali. Indipendentemente, infatti, dalle proprietà tipologiche delle lingue considerate, le marche locali, sia obbligatorie che opzionali, sembrano apparire per prime nei processi di acquisizione linguistica poiché sono più semplici da processare; al contrario le marche globali implicano la capacità di adottare una prospettiva discorsiva e testuale che superi i confini del singolo enunciato e sono cognitivamente più complesse. Obiettivo di questa ricerca è stato investigare la dimensione di variazione intra-, inter-individuale e diafasica dei processi di riferimento, in altre parole verificare se nella gestione del movimento referenziale parlanti diversi attuino strategie differenti e se e in che misura, nel caso di parlanti bilingui, le strategie di gestione del movimento referenziale di uno stesso parlante varino a seconda della varietà utilizzata. L’analisi della gestione del movimento referenziale nei testi analizzati ha lasciato emergere una serie di tendenze che li caratterizzano contrastivamente. Tali tendenze riguardano la struttura dell’enunciato, l’ordine delle parole, la distribuzione dell’informazione, ma anche le proprietà di coesione testuale e dunque l’assetto testuale complessivo. Le strategie di gestione del movimento referenziale dei parlanti, dialettofoni con competenza ‘impari’ dell’italiano e del dialetto, mostrano inoltre sostanziali similitudini nelle varietà impiegate. Tale dato suggerisce qualche considerazione a proposito del rapporto tra competenza testuale e competenza linguistica nelle situazioni di contatto. Il confronto tra varietà diversamente gestite da uno stesso parlante e fra i testi prodotti da parlanti con differente abilità nella gestione di diverse varietà può, difatti, gettar luce sui meccanismi del contatto e sul rapporto tra competenza testuale e competenza linguistica in situazioni di contatto.
2008
Strategie di costruzione del testo narrativo tra italiano e dialetto / Milano, Emma. - In: BOLLETTINO LINGUISTICO CAMPANO. - ISSN 1722-0262. - STAMPA. - 13-14:(2008), pp. 145-175.
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