Il recupero di un centinaio di fascicoli processuali relativi al periodo 1493-1563, reso possibile dagli spogli degli ultimi anni effettuati nei fondi giudiziari dell’Archivio storico diocesano di Napoli, ha consentito di valutare in modo documentato l’attività del foro penale del tribunale arcivescovile napoletano e il suo ruolo nel governo della criminalità del clero, non solo di quello della capitale, ma per alcuni aspetti anche del clero regnicolo, prima del varo delle riforme tridentine. Insieme agli sforzi delle autorità diocesane di reprimere le espressioni più delittuose nella vita dei chierici e all’abilità di costoro di sfruttare tutti gli spazi giuridici consentiti dalla rete dei tribunali ecclesiastici, emergono chiaramente dai fascicoli processuali alcune costanti che guidano i giudici del tribunale napoletano nell’esercizio della loro attività coercitiva: l’attenzione per la salvaguardia dell’onore del clero e la cura ne difendere gli spazi giurisdizionali della Chiesa dai tentativi degli organi statali di intervenire per via giudiziaria nel mantenimento dell’ordine sociale minacciato dagli eccessi del clero delinquente.
Governare la criminalità degli ecclesiastici nell'Italia del primo Cinquecento: il caso di Napoli e della Campania / Mancino, Michelino. - In: STUDI STORICI. - ISSN 0039-3037. - STAMPA. - 50:I(2009), pp. 101-130.
Governare la criminalità degli ecclesiastici nell'Italia del primo Cinquecento: il caso di Napoli e della Campania
MANCINO, MICHELINO
2009
Abstract
Il recupero di un centinaio di fascicoli processuali relativi al periodo 1493-1563, reso possibile dagli spogli degli ultimi anni effettuati nei fondi giudiziari dell’Archivio storico diocesano di Napoli, ha consentito di valutare in modo documentato l’attività del foro penale del tribunale arcivescovile napoletano e il suo ruolo nel governo della criminalità del clero, non solo di quello della capitale, ma per alcuni aspetti anche del clero regnicolo, prima del varo delle riforme tridentine. Insieme agli sforzi delle autorità diocesane di reprimere le espressioni più delittuose nella vita dei chierici e all’abilità di costoro di sfruttare tutti gli spazi giuridici consentiti dalla rete dei tribunali ecclesiastici, emergono chiaramente dai fascicoli processuali alcune costanti che guidano i giudici del tribunale napoletano nell’esercizio della loro attività coercitiva: l’attenzione per la salvaguardia dell’onore del clero e la cura ne difendere gli spazi giurisdizionali della Chiesa dai tentativi degli organi statali di intervenire per via giudiziaria nel mantenimento dell’ordine sociale minacciato dagli eccessi del clero delinquente.File | Dimensione | Formato | |
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