Una riflessione centrale nell’ambito del rapporto mobilità e sicurezza è quella relativa al ruolo che le reti per la mobilità rivestono, o possono rivestire, nel garantire la sicurezza del territorio rispetto a fattori di rischio, naturali o antropici. Già da alcuni anni, accrescere la sicurezza delle comunità insediate ai rischi costituisce uno degli obiettivi prioritari delle strategie volte ad orientare in chiave di sostenibilità lo sviluppo urbano e territoriale. Le reti per la mobilità rivestono, in tale contesto, un ruolo centrale: essenziali supporti alla vita quotidiana delle comunità - da cui dipende in molti casi la salute, il comfort e, più in generale, il benessere socioeconomico - esse rappresentano, da un lato ,elementi esposti e spesso ad elevata vulnerabilità rispetto ai diversi fenomeni calamitosi; dall’altro, attrezzature di importanza strategica per la gestione dell’emergenza, indispensabili per garantire l’accesso e l’esodo dalle aree colpite nella fase dell’immediato post evento. Il danneggiamento o la ridotta funzionalità di tali reti può incrementare, anche significativamente, le perdite di vite umane conseguenti ad un evento calamitoso, oltreché indurre danni economici rilevanti anche su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. Inoltre, ampliando il campo di attenzione dalle reti come supporti fisici ai flussi di persone e beni che esse supportano, gli impatti di un evento calamitoso su singoli elementi di tali reti possono indurre eventi secondari anche di grande rilevanza quali, ad esempio, rilasci tossici o esplosioni, dovute a danni sulla rete che coinvolgono mezzi per il trasporto di sostanze pericolose o serbatoi localizzati lungo la rete o all’interno dei nodi della rete di trasporto. Tuttavia, nonostante la riconosciuta centralità delle reti per la mobilità, nel garantire la sicurezza del territorio, le analisi di rischio sono state a lungo incentrate prevalentemente sui manufatti edilizi, focalizzando al più l’attenzione sui danni fisici che un dato evento poteva indurre su singoli elementi della rete stessa. È ancora abbastanza recente la consapevolezza che le reti per la mobilità costituiscono un sistema, caratterizzato da rilevanti connessioni e interdipendenze: sia in quanto ciascun elemento della rete è connesso a tutti gli altri, sia in quanto numerose sono le interdipendenze non solo tra le diverse tipologie di infrastrutture a rete ma anche tra infrastrutture a rete e sistemi urbani. Strade e ferrovie, ad esempio, potrebbero non subire danni diretti in conseguenza di un evento calamitoso ma danni o guasti, anche rilevanti, conseguenti al danneggiamento di altre infrastrutture a rete: da quelle elettriche a quelle fognarie. Analogamente, all’interno di un tessuto urbano, le reti viarie e ferroviarie potrebbero subire perdite di funzionalità a causa di ostruzioni provocate dal crollo, parziale o totale, di manufatti edilizi. In ragione di tali considerazioni, il contributo proposto evidenzia i molteplici aspetti della vulnerabilità delle reti per la mobilità e la loro rilevanza nel concorrere a determinare la vulnerabilità di un sistema urbano o territoriale ad eventi calamitosi. Si propone, quindi, un approfondimento del concetto di vulnerabilità delle reti per la mobilità, evidenziandone gli aspetti finora maggiormente esplorati in ambito scientifico. Infine, viene proposta una riflessione su un comune della Regione Campania caratterizzato da rilevanti problemi idrogeologici e dalla presenza di un impianto industriale a rischio di incidente rilevante. Tale riflessione – frutto di un più ampio studio sviluppato dagli autori nell’ambito del PRIN 2006-2008 dal titolo “Sistemi di allarme precoce: aspetti tecnici, urbanistici e di comunicazione” – evidenzia come le tradizionali analisi di rischio, generalmente incentrate su singoli eventi calamitosi, possono talvolta condurre ad investimenti di potenziamento o adeguamento delle reti per la mobilità che, nati per accrescere la sicurezza del territorio, si traducono, di contro, in un complessivo incremento delle condizioni di vulnerabilità.
Reti per la mobilità e sicurezza / Galderisi, Adriana; Ceudech, Andrea. - In: TEMA. - ISSN 1970-9870. - ELETTRONICO. - 2:(2009), pp. 25-38. [10.6092/1970-9870/81]
Reti per la mobilità e sicurezza
GALDERISI, ADRIANA;CEUDECH, ANDREA
2009
Abstract
Una riflessione centrale nell’ambito del rapporto mobilità e sicurezza è quella relativa al ruolo che le reti per la mobilità rivestono, o possono rivestire, nel garantire la sicurezza del territorio rispetto a fattori di rischio, naturali o antropici. Già da alcuni anni, accrescere la sicurezza delle comunità insediate ai rischi costituisce uno degli obiettivi prioritari delle strategie volte ad orientare in chiave di sostenibilità lo sviluppo urbano e territoriale. Le reti per la mobilità rivestono, in tale contesto, un ruolo centrale: essenziali supporti alla vita quotidiana delle comunità - da cui dipende in molti casi la salute, il comfort e, più in generale, il benessere socioeconomico - esse rappresentano, da un lato ,elementi esposti e spesso ad elevata vulnerabilità rispetto ai diversi fenomeni calamitosi; dall’altro, attrezzature di importanza strategica per la gestione dell’emergenza, indispensabili per garantire l’accesso e l’esodo dalle aree colpite nella fase dell’immediato post evento. Il danneggiamento o la ridotta funzionalità di tali reti può incrementare, anche significativamente, le perdite di vite umane conseguenti ad un evento calamitoso, oltreché indurre danni economici rilevanti anche su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. Inoltre, ampliando il campo di attenzione dalle reti come supporti fisici ai flussi di persone e beni che esse supportano, gli impatti di un evento calamitoso su singoli elementi di tali reti possono indurre eventi secondari anche di grande rilevanza quali, ad esempio, rilasci tossici o esplosioni, dovute a danni sulla rete che coinvolgono mezzi per il trasporto di sostanze pericolose o serbatoi localizzati lungo la rete o all’interno dei nodi della rete di trasporto. Tuttavia, nonostante la riconosciuta centralità delle reti per la mobilità, nel garantire la sicurezza del territorio, le analisi di rischio sono state a lungo incentrate prevalentemente sui manufatti edilizi, focalizzando al più l’attenzione sui danni fisici che un dato evento poteva indurre su singoli elementi della rete stessa. È ancora abbastanza recente la consapevolezza che le reti per la mobilità costituiscono un sistema, caratterizzato da rilevanti connessioni e interdipendenze: sia in quanto ciascun elemento della rete è connesso a tutti gli altri, sia in quanto numerose sono le interdipendenze non solo tra le diverse tipologie di infrastrutture a rete ma anche tra infrastrutture a rete e sistemi urbani. Strade e ferrovie, ad esempio, potrebbero non subire danni diretti in conseguenza di un evento calamitoso ma danni o guasti, anche rilevanti, conseguenti al danneggiamento di altre infrastrutture a rete: da quelle elettriche a quelle fognarie. Analogamente, all’interno di un tessuto urbano, le reti viarie e ferroviarie potrebbero subire perdite di funzionalità a causa di ostruzioni provocate dal crollo, parziale o totale, di manufatti edilizi. In ragione di tali considerazioni, il contributo proposto evidenzia i molteplici aspetti della vulnerabilità delle reti per la mobilità e la loro rilevanza nel concorrere a determinare la vulnerabilità di un sistema urbano o territoriale ad eventi calamitosi. Si propone, quindi, un approfondimento del concetto di vulnerabilità delle reti per la mobilità, evidenziandone gli aspetti finora maggiormente esplorati in ambito scientifico. Infine, viene proposta una riflessione su un comune della Regione Campania caratterizzato da rilevanti problemi idrogeologici e dalla presenza di un impianto industriale a rischio di incidente rilevante. Tale riflessione – frutto di un più ampio studio sviluppato dagli autori nell’ambito del PRIN 2006-2008 dal titolo “Sistemi di allarme precoce: aspetti tecnici, urbanistici e di comunicazione” – evidenzia come le tradizionali analisi di rischio, generalmente incentrate su singoli eventi calamitosi, possono talvolta condurre ad investimenti di potenziamento o adeguamento delle reti per la mobilità che, nati per accrescere la sicurezza del territorio, si traducono, di contro, in un complessivo incremento delle condizioni di vulnerabilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.