Nel mercato del vino operano imprese di dimensione estremamente diverse. Dalle boutique winery che trasformano l’uva di pochissimi ettari, ai giganti con fatturati maggiori superiori al miliardo di euro. Certamente la formazione delle imprese di grandissima dimensione è l’aspetto più macroscopico dell’evoluzione dei modelli di business nel mercato del vino e questo porta alcuni osservatori a prevedere nel prossimo futuro una drastica concentrazione tra le imprese vitivinicole, ritenendo che la dimensione ottimale delle imprese vitivinicole sia ormai diventata molto grande; questo per effetto delle economie di scala e di quelle di organizzazione. La comunicazione contrasta questo punto di vista e porta degli argomenti a favore della tesi che la natura della domanda e delle condizioni di produzione nel mercato del vino rendono possibile la convivenza di imprese di dimensione molto diversa e che, pertanto, il concetto di dimensione ottimale non ha un valore generale nel mercato del vino. La comunicazione è stata sviluppata sulla base di un’analisi della letteratura e di un’indagine empirica. L’analisi della letteratura verte sulle indagini sui bilanci delle imprese vitivinicole e sugli studi sull’evoluzione dei sistemi distributivi, sulla segmentazione della domanda e sulla teoria dei costi di produzione. L’indagine empirica affronta l’analisi della struttura del costo di produzione e dei risultati reddituali di 15 cooperative vitivinicole italiane che, nel loro insieme, esprimono un campione rappresentativo di contesti produttivi di dimensione molto diversa.

Dimensione ottimale delle imprese nel settore vitivinicolo: riflessioni su alcuni casi di studio / Pomarici, Eugenio; Raia, S.; Tedesco, R.. - ELETTRONICO. - (2007), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno Il mondo del vino in via di integrazione tenutosi a Budapest nel Giugno 2007).

Dimensione ottimale delle imprese nel settore vitivinicolo: riflessioni su alcuni casi di studio

POMARICI, EUGENIO;
2007

Abstract

Nel mercato del vino operano imprese di dimensione estremamente diverse. Dalle boutique winery che trasformano l’uva di pochissimi ettari, ai giganti con fatturati maggiori superiori al miliardo di euro. Certamente la formazione delle imprese di grandissima dimensione è l’aspetto più macroscopico dell’evoluzione dei modelli di business nel mercato del vino e questo porta alcuni osservatori a prevedere nel prossimo futuro una drastica concentrazione tra le imprese vitivinicole, ritenendo che la dimensione ottimale delle imprese vitivinicole sia ormai diventata molto grande; questo per effetto delle economie di scala e di quelle di organizzazione. La comunicazione contrasta questo punto di vista e porta degli argomenti a favore della tesi che la natura della domanda e delle condizioni di produzione nel mercato del vino rendono possibile la convivenza di imprese di dimensione molto diversa e che, pertanto, il concetto di dimensione ottimale non ha un valore generale nel mercato del vino. La comunicazione è stata sviluppata sulla base di un’analisi della letteratura e di un’indagine empirica. L’analisi della letteratura verte sulle indagini sui bilanci delle imprese vitivinicole e sugli studi sull’evoluzione dei sistemi distributivi, sulla segmentazione della domanda e sulla teoria dei costi di produzione. L’indagine empirica affronta l’analisi della struttura del costo di produzione e dei risultati reddituali di 15 cooperative vitivinicole italiane che, nel loro insieme, esprimono un campione rappresentativo di contesti produttivi di dimensione molto diversa.
2007
Dimensione ottimale delle imprese nel settore vitivinicolo: riflessioni su alcuni casi di studio / Pomarici, Eugenio; Raia, S.; Tedesco, R.. - ELETTRONICO. - (2007), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno Il mondo del vino in via di integrazione tenutosi a Budapest nel Giugno 2007).
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