La commistione fra cerimonialità politica e cerimonialità religiosa viene studiata attraverso l’analisi della “Notitia di quanto è occorso in Napoli dall’anno 1648 per tutto l’anno 1669” scritta dal dottor don Andrea Rubino. Essa è un’ampia cronaca manoscritta ed inedita che riveste importanza diretta e specifica sul piano della storia sociale in vari suoi aspetti e manifestazioni. Fra questi le descrizioni delle celebrazioni di cerimonie e delle relative feste civili e religiose, in alcuni casi molto dettagliate anche per quanto riguarda gli apparati. Ne emerge la visione di uno spazio urbano che veniva di volta in volta ridisegnato e quasi assorbito da quello sacro in un processo di osmosi che sfociava in una progressiva sacralizzazione dello spazio stesso. L’arco di tempo preso in esame dal Rubino è indubbiamente breve ma significativo sotto variati aspetti. Sono gli anni a ridosso della rivolta di Masaniello, gli anni della peste, quando il ricorso al sacro col suo potere consolatorio diviene quasi ossessivo e spasmodico, gli anni in cui la Chiesa controriformistica si riappropria in pieno della gestione dei rituali religiosi. Ma per Napoli sono anche, e soprattutto, gli anni dell’episcopato del cardinale Ascanio Filomarino impegnato a rivendicare in ogni modo la sua funzione di garante dell’ordine sociale, pronto a confrontarsi e a scontrarsi con il potere vicereale sul terreno della cerimonialità e della rappresentatività politica.
Espace sacré et espace urbain dans les cérémonies religieuses de la Naples baroque / Campanelli, Marcella. - STAMPA. - (2009), pp. 333-347. (Intervento presentato al convegno Les cérémonies extraordinaires du catholicisme baroque tenutosi a Puy-en-Velay nel 27 - 29 ottobre 2005).
Espace sacré et espace urbain dans les cérémonies religieuses de la Naples baroque
CAMPANELLI, MARCELLA
2009
Abstract
La commistione fra cerimonialità politica e cerimonialità religiosa viene studiata attraverso l’analisi della “Notitia di quanto è occorso in Napoli dall’anno 1648 per tutto l’anno 1669” scritta dal dottor don Andrea Rubino. Essa è un’ampia cronaca manoscritta ed inedita che riveste importanza diretta e specifica sul piano della storia sociale in vari suoi aspetti e manifestazioni. Fra questi le descrizioni delle celebrazioni di cerimonie e delle relative feste civili e religiose, in alcuni casi molto dettagliate anche per quanto riguarda gli apparati. Ne emerge la visione di uno spazio urbano che veniva di volta in volta ridisegnato e quasi assorbito da quello sacro in un processo di osmosi che sfociava in una progressiva sacralizzazione dello spazio stesso. L’arco di tempo preso in esame dal Rubino è indubbiamente breve ma significativo sotto variati aspetti. Sono gli anni a ridosso della rivolta di Masaniello, gli anni della peste, quando il ricorso al sacro col suo potere consolatorio diviene quasi ossessivo e spasmodico, gli anni in cui la Chiesa controriformistica si riappropria in pieno della gestione dei rituali religiosi. Ma per Napoli sono anche, e soprattutto, gli anni dell’episcopato del cardinale Ascanio Filomarino impegnato a rivendicare in ogni modo la sua funzione di garante dell’ordine sociale, pronto a confrontarsi e a scontrarsi con il potere vicereale sul terreno della cerimonialità e della rappresentatività politica.File | Dimensione | Formato | |
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