Il territorio nord-vesuviano è ancora poco noto archeologicamente. L’attività di indagine archeologica e vulcanologica in un sito nel comune di Pollena Trocchia fornisce nuovi elementi per chiarire le dinamiche di seppellimento avvenute nell’area con l’eruzione del 472 d.C. e le successive. Fino ad ora sono stati portati alla luce sette ambienti di un edificio romano verosimilmente costruito nel II/III secolo d.C. L’edificio si sviluppava su due piani, del superiore sono presenti solo i pavimenti ed i crolli dei muri, quello inferiore era già significativamente danneggiato e spoliato prima del seppellimento causato dall’eruzione vesuviana del 472 d.C. La sequenza stratigrafica affiorante consta di 7 unità stratigrafiche separate da paleosuoli. Quattro unità sono costituite esclusivamente da depositi piroclastici messi in posto durante un evento eruttivo di natura esplosiva; tre unità sono costituite da materiale vulcanoclastico messo in posto durante le fasi finali di un’eruzione o periodi di quiescenza del vulcano. Sulla base dei caratteri stratigrafici e litologici, nonché delle evidenze archeologiche (ritrovamento di elementi che permettono di datare degli specifici orizzonti) alcune unità stratigrafiche sono state associate a specifiche eruzioni vesuviane. In particolare, la spessa successione basale, che ha sepolto buona parte dell’edificio, è associata alle fasi finali di rimobilizzazione della coltre piroclastica dai versanti del Somma alla fine dell’eruzione del 472 d.C. Le strutture poste al di sopra del deposito eruttivo testimoniano di una successiva frequentazione bruscamente interrotta dal successivo evento vulcanico (probabilmente pertinente all’eruzione del 512 d.C.). L’area è definitivamente abbandonata e ricoperta, nei secoli successivi, da materiale vulcanoclastico e sottili depositi vulcanici. La sequenza stratigrafica studiata mostra come l’impatto di eventi secondari (lahar) sia la principale causa di distruzione e successivo seppellimento dell’edificio romano.

Episodi vulcanici e vulcanoclastici (V-XVII secolo) che hanno sepolto un edificio romano a Pollena (Italia) / De Simone, A.; De Simone, G. F.; Macfarlane, R. T.; Perrotta, A.; Scarpati, Claudio. - In: IL QUATERNARIO. - ISSN 0394-3356. - STAMPA. - 22:1(2009), pp. 53-60.

Episodi vulcanici e vulcanoclastici (V-XVII secolo) che hanno sepolto un edificio romano a Pollena (Italia)

A. Perrotta;SCARPATI, CLAUDIO
2009

Abstract

Il territorio nord-vesuviano è ancora poco noto archeologicamente. L’attività di indagine archeologica e vulcanologica in un sito nel comune di Pollena Trocchia fornisce nuovi elementi per chiarire le dinamiche di seppellimento avvenute nell’area con l’eruzione del 472 d.C. e le successive. Fino ad ora sono stati portati alla luce sette ambienti di un edificio romano verosimilmente costruito nel II/III secolo d.C. L’edificio si sviluppava su due piani, del superiore sono presenti solo i pavimenti ed i crolli dei muri, quello inferiore era già significativamente danneggiato e spoliato prima del seppellimento causato dall’eruzione vesuviana del 472 d.C. La sequenza stratigrafica affiorante consta di 7 unità stratigrafiche separate da paleosuoli. Quattro unità sono costituite esclusivamente da depositi piroclastici messi in posto durante un evento eruttivo di natura esplosiva; tre unità sono costituite da materiale vulcanoclastico messo in posto durante le fasi finali di un’eruzione o periodi di quiescenza del vulcano. Sulla base dei caratteri stratigrafici e litologici, nonché delle evidenze archeologiche (ritrovamento di elementi che permettono di datare degli specifici orizzonti) alcune unità stratigrafiche sono state associate a specifiche eruzioni vesuviane. In particolare, la spessa successione basale, che ha sepolto buona parte dell’edificio, è associata alle fasi finali di rimobilizzazione della coltre piroclastica dai versanti del Somma alla fine dell’eruzione del 472 d.C. Le strutture poste al di sopra del deposito eruttivo testimoniano di una successiva frequentazione bruscamente interrotta dal successivo evento vulcanico (probabilmente pertinente all’eruzione del 512 d.C.). L’area è definitivamente abbandonata e ricoperta, nei secoli successivi, da materiale vulcanoclastico e sottili depositi vulcanici. La sequenza stratigrafica studiata mostra come l’impatto di eventi secondari (lahar) sia la principale causa di distruzione e successivo seppellimento dell’edificio romano.
2009
Episodi vulcanici e vulcanoclastici (V-XVII secolo) che hanno sepolto un edificio romano a Pollena (Italia) / De Simone, A.; De Simone, G. F.; Macfarlane, R. T.; Perrotta, A.; Scarpati, Claudio. - In: IL QUATERNARIO. - ISSN 0394-3356. - STAMPA. - 22:1(2009), pp. 53-60.
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