Il saggio affronta il rapporto tra logica e antropologia tra il "circolo della scienza", il "genere" e la "prassi rivoluzionaria". Questi tre concetti sono centrali rispettivamente in Hegel, Feuerbach e Marx e sono analizzati nei tre autori, i quali sono a loro volta messi a confronto, per vedere se si può formulare il problema del rapporto tra logica e antropologia facendolo cadere su quello della storia, quindi formulandolo piuttosto come rapporto tra logica, antropologia e storia. Il tentativo di integrare il tema del rapporto tra logica e antropologia con quello della storia, ricordando un confronto che ha occupato un secolo e mezzo di discussioni, e che è lontano dal dare risposte risolutive, potrebbe forse tornare di qualche utilità quando si parla di "messa al lavoro" delle facoltà genericamente umane nell’epoca della produzione cosiddetta postfordista. Infatti, che una facoltà “genericamente umana” venga “messa al lavoro”, rende il suo carattere “antropologico” radicalmente “storico”. Essendo queste facoltà generiche in primo luogo linguistiche, il problema cade sulla necessità di analizzare l'ossimoro marxiano: “individuo sociale”, il quale, se da un lato è un’astrazione che effettivamente mette in rilievo un elemento comune agli individui di tutte le epoche, al tempo stesso costituisce, nel suo sviluppo storico, la base produttiva di un’epoca storicamente determinata, ossia quella in cui l’appropriazione della produttività generale da parte degli uomini, la loro conoscenza e il loro dominio della natura diventano la prima fonte della ricchezza, cosicché quell’astrazione generica diventa «praticamente vera», dunque, per l'appunto, mostra di essere qualcosa di radicalmente storico e, proprio in ciò, "naturalmente umano".
Da Hegel a Marx. La logica come scienza storica / DI MARCO, GIUSEPPE ANTONIO. - In: FORME DI VITA. - ISSN 1973-3607. - STAMPA. - 6(2007), pp. 180-199.
Da Hegel a Marx. La logica come scienza storica
DI MARCO, GIUSEPPE ANTONIO
2007
Abstract
Il saggio affronta il rapporto tra logica e antropologia tra il "circolo della scienza", il "genere" e la "prassi rivoluzionaria". Questi tre concetti sono centrali rispettivamente in Hegel, Feuerbach e Marx e sono analizzati nei tre autori, i quali sono a loro volta messi a confronto, per vedere se si può formulare il problema del rapporto tra logica e antropologia facendolo cadere su quello della storia, quindi formulandolo piuttosto come rapporto tra logica, antropologia e storia. Il tentativo di integrare il tema del rapporto tra logica e antropologia con quello della storia, ricordando un confronto che ha occupato un secolo e mezzo di discussioni, e che è lontano dal dare risposte risolutive, potrebbe forse tornare di qualche utilità quando si parla di "messa al lavoro" delle facoltà genericamente umane nell’epoca della produzione cosiddetta postfordista. Infatti, che una facoltà “genericamente umana” venga “messa al lavoro”, rende il suo carattere “antropologico” radicalmente “storico”. Essendo queste facoltà generiche in primo luogo linguistiche, il problema cade sulla necessità di analizzare l'ossimoro marxiano: “individuo sociale”, il quale, se da un lato è un’astrazione che effettivamente mette in rilievo un elemento comune agli individui di tutte le epoche, al tempo stesso costituisce, nel suo sviluppo storico, la base produttiva di un’epoca storicamente determinata, ossia quella in cui l’appropriazione della produttività generale da parte degli uomini, la loro conoscenza e il loro dominio della natura diventano la prima fonte della ricchezza, cosicché quell’astrazione generica diventa «praticamente vera», dunque, per l'appunto, mostra di essere qualcosa di radicalmente storico e, proprio in ciò, "naturalmente umano".File | Dimensione | Formato | |
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