I frattali connettono le forme attraverso le loro due caratteristiche principali, l’autosimilarità e la dimensione frazionaria, in un succedersi di passaggi continui per arrivare al minimo della materialità. Esiste, in questo senso, un’analogia tra il troppo grande e il troppo piccolo sia se si parli di galassie o di corpuscoli sia se si parli di alberi o della più piccola delle sue foglie oppure di conchiglie, di forme geometriche, di un edificio, di un uomo o delle loro più piccole particelle. In questi termini, i frattali connettono la natura e l’architettura e di conseguenza la filosofia ecologica, il fluire del tempo e il pensiero scientifico. Gli architetti devono guardare alla complessità come ad una nuova scienza che li solleciti ad essere più consci, più riflessivi dei valori della vita collettiva, superando quelle spinte individuali presenti in ognuno di noi, senza rinunciare alla propria personalità o alla propria visione artistica. Guardare alla grammatica frattale, per chi scrive, è un modo per dare un nuovo impulso, un cambio di direzione al nostro mestiere e a chi crede di operare con la convinzione di appartenente alla nuova società del Terzo millennio, raccogliendo però le esperienze del passato prossimo e remoto, quelle più fruttuose che hanno caratterizzato da sempre l’architettura migliore.
Architetture frattali / Priori, Giancarlo. - STAMPA. - (2008).
Architetture frattali
PRIORI, GIANCARLO
2008
Abstract
I frattali connettono le forme attraverso le loro due caratteristiche principali, l’autosimilarità e la dimensione frazionaria, in un succedersi di passaggi continui per arrivare al minimo della materialità. Esiste, in questo senso, un’analogia tra il troppo grande e il troppo piccolo sia se si parli di galassie o di corpuscoli sia se si parli di alberi o della più piccola delle sue foglie oppure di conchiglie, di forme geometriche, di un edificio, di un uomo o delle loro più piccole particelle. In questi termini, i frattali connettono la natura e l’architettura e di conseguenza la filosofia ecologica, il fluire del tempo e il pensiero scientifico. Gli architetti devono guardare alla complessità come ad una nuova scienza che li solleciti ad essere più consci, più riflessivi dei valori della vita collettiva, superando quelle spinte individuali presenti in ognuno di noi, senza rinunciare alla propria personalità o alla propria visione artistica. Guardare alla grammatica frattale, per chi scrive, è un modo per dare un nuovo impulso, un cambio di direzione al nostro mestiere e a chi crede di operare con la convinzione di appartenente alla nuova società del Terzo millennio, raccogliendo però le esperienze del passato prossimo e remoto, quelle più fruttuose che hanno caratterizzato da sempre l’architettura migliore.File | Dimensione | Formato | |
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