INTRODUZIONE: Nei cani giovani la papillomatosi orale può essere associata ad un interessamento oculare, mentre il coinvolgimento primario dell’occhio rappresenta un riscontro meno comune. Nella maggior parte dei casi l’asportazione chirurgica è risolutiva. Localizzazioni oculari di carcinoma squamocellulare sono rare nel cane e il trattamento chirurgico è associato ad un’alta percentuale di recidive. Nonostante sia stata descritta la progressione da papilloma a carcinoma in situ nel bovino, non sono note segnalazioni di tale modificazione sulle neoplasie oculari nel cane. CASO CLINICO: Un Bullterrier, maschio, di 8 mesi, è stato riferito per una neoformazione localizzata all’occhio destro, comparsa in seguito ad una papillomatosi orale. La massa vegetante biancastra si estendeva dalla congiuntiva della palpebra inferiore, fino a metà della superficie corneale. All’esame ecografico la lesione appariva ovalare appiattita, irregolare, solida, omogeneamente ipoecogena, scarsamente vascolarizzata; la transizione tra lesione e cornea/congiuntiva era breve, con una parete/capsula iperecogena e sottile vallo ipo-anecogeno. La neoformazione è stata asportata mediante cheratectomia superficiale e sottoposta ad esame istologico. Istologicamente si osservavano gradi diversi di iperplasia epiteliale, acantosi ed ipercheratosi con ipergranulosi e coilocitosi negli strati epiteliali superiori. A volte erano evidenti inclusioni intranucleari basofile. Fu posta, quindi, la diagnosi di papilloma congiuntivo-corneale virale. L’amplificazione mediante PCR di un frammento del gene LI, eseguita secondo Teifke, ha confermato la presenza del DNA del Canine Oral Papillomavirus (COPV). Dopo 30 giorni è comparsa una neoformazione delle dimensioni di 0,1 cm accresciutasi rapidamente in circa un mese fino alle dimensioni di 0,5 cm. La lesione è stata asportata e sottoposta ad esame istologico, evidenziando caratteristiche di anaplasia e sovvertimento cellulare maggiori rispetto alla prima neoformazione, supportando la diagnosi di carcinoma. A 5 mesi dall’intervento non si registrano recidiva locale o metastasi. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: Questo caso è, a nostra conoscenza, la prima segnalazione nel cane di trasformazione carcinomatosa di un papilloma virus-indotto. L’asportazione precoce della lesione carcinomatosa, in assenza di coinvolgimento delle strutture stromali corneali profonde, ha consentito di ottenere il controllo della neoplasia preservando la funzionalità dell’occhio affetto.

Carcinoma congiuntivo-corneale in un cane / A., Nieddu; Lamagna, Barbara; Russo, Valeria; M., Ragozzino; Montagnaro, Serena; Meomartino, Leonardo; Lamagna, Francesco. - ELETTRONICO. - (2008), pp. 89-89. (Intervento presentato al convegno Giornate Scientifiche del polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita, Università degli Studi di Napoli Federico II tenutosi a Portici nel 10-12 dicembre 2008).

Carcinoma congiuntivo-corneale in un cane

LAMAGNA, BARBARA;RUSSO, VALERIA;MONTAGNARO, SERENA;MEOMARTINO, LEONARDO;LAMAGNA, FRANCESCO
2008

Abstract

INTRODUZIONE: Nei cani giovani la papillomatosi orale può essere associata ad un interessamento oculare, mentre il coinvolgimento primario dell’occhio rappresenta un riscontro meno comune. Nella maggior parte dei casi l’asportazione chirurgica è risolutiva. Localizzazioni oculari di carcinoma squamocellulare sono rare nel cane e il trattamento chirurgico è associato ad un’alta percentuale di recidive. Nonostante sia stata descritta la progressione da papilloma a carcinoma in situ nel bovino, non sono note segnalazioni di tale modificazione sulle neoplasie oculari nel cane. CASO CLINICO: Un Bullterrier, maschio, di 8 mesi, è stato riferito per una neoformazione localizzata all’occhio destro, comparsa in seguito ad una papillomatosi orale. La massa vegetante biancastra si estendeva dalla congiuntiva della palpebra inferiore, fino a metà della superficie corneale. All’esame ecografico la lesione appariva ovalare appiattita, irregolare, solida, omogeneamente ipoecogena, scarsamente vascolarizzata; la transizione tra lesione e cornea/congiuntiva era breve, con una parete/capsula iperecogena e sottile vallo ipo-anecogeno. La neoformazione è stata asportata mediante cheratectomia superficiale e sottoposta ad esame istologico. Istologicamente si osservavano gradi diversi di iperplasia epiteliale, acantosi ed ipercheratosi con ipergranulosi e coilocitosi negli strati epiteliali superiori. A volte erano evidenti inclusioni intranucleari basofile. Fu posta, quindi, la diagnosi di papilloma congiuntivo-corneale virale. L’amplificazione mediante PCR di un frammento del gene LI, eseguita secondo Teifke, ha confermato la presenza del DNA del Canine Oral Papillomavirus (COPV). Dopo 30 giorni è comparsa una neoformazione delle dimensioni di 0,1 cm accresciutasi rapidamente in circa un mese fino alle dimensioni di 0,5 cm. La lesione è stata asportata e sottoposta ad esame istologico, evidenziando caratteristiche di anaplasia e sovvertimento cellulare maggiori rispetto alla prima neoformazione, supportando la diagnosi di carcinoma. A 5 mesi dall’intervento non si registrano recidiva locale o metastasi. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: Questo caso è, a nostra conoscenza, la prima segnalazione nel cane di trasformazione carcinomatosa di un papilloma virus-indotto. L’asportazione precoce della lesione carcinomatosa, in assenza di coinvolgimento delle strutture stromali corneali profonde, ha consentito di ottenere il controllo della neoplasia preservando la funzionalità dell’occhio affetto.
2008
Carcinoma congiuntivo-corneale in un cane / A., Nieddu; Lamagna, Barbara; Russo, Valeria; M., Ragozzino; Montagnaro, Serena; Meomartino, Leonardo; Lamagna, Francesco. - ELETTRONICO. - (2008), pp. 89-89. (Intervento presentato al convegno Giornate Scientifiche del polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita, Università degli Studi di Napoli Federico II tenutosi a Portici nel 10-12 dicembre 2008).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/335256
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