Lo sviluppo sostenibile e la vasta terminologia legata ad esso sono ormai entrati nel linguaggio comune; sono elemento fondamentale di discussione, di analisi e di studio e appartengono ad un modello culturale di riferimento ormai generalizzato. Ormai sono svariate le esperienze consolidate di “buone pratiche”, di piani, di processi, di azioni e di politiche virtuose. Sono stati messi a punto strumenti di pianificazione e di programmazione territoriale informati e ampiamente condizionati dalle analisi e dagli studi sulle reti ecologiche, dalle invarianti ambientali, di tutela paesaggistica e storico-archeologica, nonché dai piani di armonizzazione della mobilità sostenibile. Sembrerebbe allora che si è fatto tutto e che non rimane altro che attendere i buoni frutti dell’attuazione della pianificazione e delle politiche di sviluppo sostenibile: tuttavia si sconta una vera e propria dicotomia tra le previsioni e la realtà che si osserva, tra le previsioni e le politiche attuative. Allora i risultati delle politiche per la “qualità ambientale, sociale ed economica” dei territori e in particolare dell’ambiente urbano diventano una sfida culturale e politica per molte Amministrazioni Pubbliche. Non è più una questione di strumenti e di piani, “di tecnica”, di nuove normative e procedure ma piuttosto di come la società, nella sua interezza, assume la questione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dello sviluppo come profilo culturale ed etico. Si tratta di cambiare modello di vita, di consumo e di mobilità, intervenendo sulle regole dell’attuale sistema di mercato globale, sui consumi, in ragione di un uso più razionale delle risorse, su un modello insediativo in grado di fare i conti con la capacità di carico dell’ambiente. Temi complessi e impegnativi, di difficile approccio, che richiedono interventi strutturali e misure ed interventi puntuali, che presuppongono l’assunzione dell’idea che la qualità dei contesti territoriali e lo sviluppo sostenibile rappresentino un fattore di competitività economica, di miglioramento dei sistemi insediativi e di qualità della vita e della produzione. L’obiettivo di costruire azioni e programmi volti a conseguire una più elevata qualità dell’ambiente urbano, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile delle città e dei loro territori, richiede un approccio integrato e multidisciplinare della pianificazione e della programmazione, di “governo integrato del territorio” dove gli strumenti della pianificazione urbanistica e territoriale trovano regole condivise con quella di natura ambientale.

Scenari territoriali del governo della sostenibilità e dello sviluppo urbano / LA FORESTA, Daniela. - STAMPA. - 2:(2007).

Scenari territoriali del governo della sostenibilità e dello sviluppo urbano

LA FORESTA, DANIELA
2007

Abstract

Lo sviluppo sostenibile e la vasta terminologia legata ad esso sono ormai entrati nel linguaggio comune; sono elemento fondamentale di discussione, di analisi e di studio e appartengono ad un modello culturale di riferimento ormai generalizzato. Ormai sono svariate le esperienze consolidate di “buone pratiche”, di piani, di processi, di azioni e di politiche virtuose. Sono stati messi a punto strumenti di pianificazione e di programmazione territoriale informati e ampiamente condizionati dalle analisi e dagli studi sulle reti ecologiche, dalle invarianti ambientali, di tutela paesaggistica e storico-archeologica, nonché dai piani di armonizzazione della mobilità sostenibile. Sembrerebbe allora che si è fatto tutto e che non rimane altro che attendere i buoni frutti dell’attuazione della pianificazione e delle politiche di sviluppo sostenibile: tuttavia si sconta una vera e propria dicotomia tra le previsioni e la realtà che si osserva, tra le previsioni e le politiche attuative. Allora i risultati delle politiche per la “qualità ambientale, sociale ed economica” dei territori e in particolare dell’ambiente urbano diventano una sfida culturale e politica per molte Amministrazioni Pubbliche. Non è più una questione di strumenti e di piani, “di tecnica”, di nuove normative e procedure ma piuttosto di come la società, nella sua interezza, assume la questione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dello sviluppo come profilo culturale ed etico. Si tratta di cambiare modello di vita, di consumo e di mobilità, intervenendo sulle regole dell’attuale sistema di mercato globale, sui consumi, in ragione di un uso più razionale delle risorse, su un modello insediativo in grado di fare i conti con la capacità di carico dell’ambiente. Temi complessi e impegnativi, di difficile approccio, che richiedono interventi strutturali e misure ed interventi puntuali, che presuppongono l’assunzione dell’idea che la qualità dei contesti territoriali e lo sviluppo sostenibile rappresentino un fattore di competitività economica, di miglioramento dei sistemi insediativi e di qualità della vita e della produzione. L’obiettivo di costruire azioni e programmi volti a conseguire una più elevata qualità dell’ambiente urbano, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile delle città e dei loro territori, richiede un approccio integrato e multidisciplinare della pianificazione e della programmazione, di “governo integrato del territorio” dove gli strumenti della pianificazione urbanistica e territoriale trovano regole condivise con quella di natura ambientale.
2007
9788854816152
Scenari territoriali del governo della sostenibilità e dello sviluppo urbano / LA FORESTA, Daniela. - STAMPA. - 2:(2007).
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