L’obiettivo di questo volume è di sostenere l’apprendimento degli studenti universitari di Organizzazione con otto casi aziendali . Senza entrare – in questa sede – nel dibattito sul ruolo dei casi nello sviluppo delle conoscenze, sa bene il lettore come capiti spesso di incontrare questo vocabolo in molte esperienze quotidiane: ad esempio si parla spesso di “caso clinico” in relazione ad esperienze di salute o di amministrazione della giustizia. In realtà le scienze mediche e quelle giuridiche sono tra le prime ad avere elaborato il “metodo dei casi”, oggi ben consolidato anche nell’ambito delle scienze economiche e sociali. Con questo libro s’intende rendere evidente il rapporto tra definiti e circoscritti problemi (livello micro) ed il loro contesto organizzativo di riferimento (livello macro). La focalizzazione parziale e confinata ad alcuni casi di specie, che interessano le aziende studiate, può consentire di passare dalla singola esperienza ad una capacità di astrazione: questo passaggio, dal dato contingente ad un piano “ulteriore”, implica un’abilità ad utilizzare le esperienze specifiche, per poi fronteggiare situazioni anche molto diverse tra loro che, di volta in volta, gli studenti incontreranno nelle aziende. In tal senso, il concetto di formazione “professionalizzante” (secondo il gergo della riforma universitaria) consente di mettere a fuoco gli obiettivi formativi di questo testo orientato alla diagnosi organizzativa. Si pensi, per esempio, all’uso che ha l’espressione casus belli, nel senso comune. Essa è spesso sinonimo di “pretesto” o di “esagerazione” e si usa per indicare come anche un dettaglio può servire a capire “qualcosa in più” rispetto ad un determinato problema organizzativo. Pertanto, il titolo di questo libro ed il richiamo al linguaggio medico sintetizzano la volontà di usare un aspetto specifico, come “sintomo”, anche apparentemente insignificante, di un più ampio fenomeno, assegnando un valore esemplificativo (exemplum) all’esperienza di apprendimento. I casi presentati da Luigi Maria Sicca ed Ernesto De Nito riguardano quattro livelli dell’attore/azione organizzativa: individuo, gruppo, azienda e network. In questa direzione, dal lavoro di coordinamento tra gli autori è emerso come fosse indispensabile sottolineare - in ciascun caso - le interdipendenze tra i diversi livelli, allo scopo di aiutare lo studente a comprendere il nesso tra lo ciò che si studia sui libri e ciò che si incontrerà nelle realtà aziendali. Occorre pertanto segnalare come la distinzione stessa tra i quattro livelli tenda a ricomporsi nella comprensione della realtà restituendo senso al significato più autentico della complessità, che lo studente/lettore non dovrebbe mai perdere di vista. Ciò risulta evidente in relazione alla centralità del cambiamento organizzativo che interessa tutti i casi e ne caratterizza esplicitamente gli ultimi tre. Gli otto casi da un lato hanno una propria articolazione autonoma che dipende dalle specificità degli argomenti trattati, dall’altro sono impostati secondo un comune schema logico, così sintetizzabile: 1. Introduzione. 2. Tema. 3. Conclusioni. 4. Spunti per la discussione, cui seguirà sempre un punto 5. Bibliografia di riferimento. Naturalmente ciascuno di questi punti assume poi contenuti specifici in ciascun caso ed una autonoma declinazione, in relazione alla diversità dei problemi di volta in volta descritti ed argomentati. Il primo caso si focalizza sull’attore individuo e sulla microstruttura del lavoro, in un’azienda partecipata del Comune di Napoli (Napolipark). Il secondo caso s’interessa all’attore gruppo evidenziandone alcune dinamiche attraverso l’esperienza dell’Orchestra Filarmonica, che opera in modo stabile in uno dei più prestigiosi ed antichi teatri del mondo. I due successivi casi trattano l’attore azienda, con riferimento, rispettivamente, all’esperienza della Regione Campania e di Ansaldobreda. Il quinto caso rimanda all’attore network nell’esperienza di Gesac. Gli ultimi tre casi aprono una finestra dedicata sul cambiamento organizzativo, precedentemente trattato, ma in modo trasversale ai quattro livelli di azione. Così ci si focalizza rispettivamente sul tema della progettazione strutturale, con il caso di un piccolo Comune del Sud, Qualiano; sul comportamento organizzativo, attraverso l’esperienza di una Scuola Media Statale, la Pascoli di Catanzaro ed infine sul “progetto” come strumento per il cambiamento in una grande azienda come Ansaldo Segnalamento Ferroviario. L’eterogeneità dei contesti scelti nel redigere gli otto casi, va messa in relazione all’obiettivo di suscitare negli studenti la capacità di rintracciare un punto di riferimento stabile tra le “certezze della teoria” e la “variabilità della pratica”: si tratta di uno “sguardo”, che consente di interpretare e diagnosticare la varietà del reale, nel passaggio da un modello di studio consolidato durante 13 anni di scuole primarie e secondaria ad un modello di apprendimento adulto, necessariamente in fieri.

"Casi aziendali per la diagnosi organizzativa" / Sicca, LUIGI MARIA; E., De Nito. - STAMPA. - (2008).

"Casi aziendali per la diagnosi organizzativa"

SICCA, LUIGI MARIA;
2008

Abstract

L’obiettivo di questo volume è di sostenere l’apprendimento degli studenti universitari di Organizzazione con otto casi aziendali . Senza entrare – in questa sede – nel dibattito sul ruolo dei casi nello sviluppo delle conoscenze, sa bene il lettore come capiti spesso di incontrare questo vocabolo in molte esperienze quotidiane: ad esempio si parla spesso di “caso clinico” in relazione ad esperienze di salute o di amministrazione della giustizia. In realtà le scienze mediche e quelle giuridiche sono tra le prime ad avere elaborato il “metodo dei casi”, oggi ben consolidato anche nell’ambito delle scienze economiche e sociali. Con questo libro s’intende rendere evidente il rapporto tra definiti e circoscritti problemi (livello micro) ed il loro contesto organizzativo di riferimento (livello macro). La focalizzazione parziale e confinata ad alcuni casi di specie, che interessano le aziende studiate, può consentire di passare dalla singola esperienza ad una capacità di astrazione: questo passaggio, dal dato contingente ad un piano “ulteriore”, implica un’abilità ad utilizzare le esperienze specifiche, per poi fronteggiare situazioni anche molto diverse tra loro che, di volta in volta, gli studenti incontreranno nelle aziende. In tal senso, il concetto di formazione “professionalizzante” (secondo il gergo della riforma universitaria) consente di mettere a fuoco gli obiettivi formativi di questo testo orientato alla diagnosi organizzativa. Si pensi, per esempio, all’uso che ha l’espressione casus belli, nel senso comune. Essa è spesso sinonimo di “pretesto” o di “esagerazione” e si usa per indicare come anche un dettaglio può servire a capire “qualcosa in più” rispetto ad un determinato problema organizzativo. Pertanto, il titolo di questo libro ed il richiamo al linguaggio medico sintetizzano la volontà di usare un aspetto specifico, come “sintomo”, anche apparentemente insignificante, di un più ampio fenomeno, assegnando un valore esemplificativo (exemplum) all’esperienza di apprendimento. I casi presentati da Luigi Maria Sicca ed Ernesto De Nito riguardano quattro livelli dell’attore/azione organizzativa: individuo, gruppo, azienda e network. In questa direzione, dal lavoro di coordinamento tra gli autori è emerso come fosse indispensabile sottolineare - in ciascun caso - le interdipendenze tra i diversi livelli, allo scopo di aiutare lo studente a comprendere il nesso tra lo ciò che si studia sui libri e ciò che si incontrerà nelle realtà aziendali. Occorre pertanto segnalare come la distinzione stessa tra i quattro livelli tenda a ricomporsi nella comprensione della realtà restituendo senso al significato più autentico della complessità, che lo studente/lettore non dovrebbe mai perdere di vista. Ciò risulta evidente in relazione alla centralità del cambiamento organizzativo che interessa tutti i casi e ne caratterizza esplicitamente gli ultimi tre. Gli otto casi da un lato hanno una propria articolazione autonoma che dipende dalle specificità degli argomenti trattati, dall’altro sono impostati secondo un comune schema logico, così sintetizzabile: 1. Introduzione. 2. Tema. 3. Conclusioni. 4. Spunti per la discussione, cui seguirà sempre un punto 5. Bibliografia di riferimento. Naturalmente ciascuno di questi punti assume poi contenuti specifici in ciascun caso ed una autonoma declinazione, in relazione alla diversità dei problemi di volta in volta descritti ed argomentati. Il primo caso si focalizza sull’attore individuo e sulla microstruttura del lavoro, in un’azienda partecipata del Comune di Napoli (Napolipark). Il secondo caso s’interessa all’attore gruppo evidenziandone alcune dinamiche attraverso l’esperienza dell’Orchestra Filarmonica, che opera in modo stabile in uno dei più prestigiosi ed antichi teatri del mondo. I due successivi casi trattano l’attore azienda, con riferimento, rispettivamente, all’esperienza della Regione Campania e di Ansaldobreda. Il quinto caso rimanda all’attore network nell’esperienza di Gesac. Gli ultimi tre casi aprono una finestra dedicata sul cambiamento organizzativo, precedentemente trattato, ma in modo trasversale ai quattro livelli di azione. Così ci si focalizza rispettivamente sul tema della progettazione strutturale, con il caso di un piccolo Comune del Sud, Qualiano; sul comportamento organizzativo, attraverso l’esperienza di una Scuola Media Statale, la Pascoli di Catanzaro ed infine sul “progetto” come strumento per il cambiamento in una grande azienda come Ansaldo Segnalamento Ferroviario. L’eterogeneità dei contesti scelti nel redigere gli otto casi, va messa in relazione all’obiettivo di suscitare negli studenti la capacità di rintracciare un punto di riferimento stabile tra le “certezze della teoria” e la “variabilità della pratica”: si tratta di uno “sguardo”, che consente di interpretare e diagnosticare la varietà del reale, nel passaggio da un modello di studio consolidato durante 13 anni di scuole primarie e secondaria ad un modello di apprendimento adulto, necessariamente in fieri.
2008
9788834885727
"Casi aziendali per la diagnosi organizzativa" / Sicca, LUIGI MARIA; E., De Nito. - STAMPA. - (2008).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/322480
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact