La localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti rappresenta il momento più delicato degli interventi per la salvaguardia dell'ambiente perché costituisce la strozzatura tra la fase di progettazione e quella di attuazione. Sulla scelta della localizzazione degli impianti, infatti, l'Autorità ed il Cittadino vengono a trovarsi quasi sempre su posizioni contrapposte, pur essendo entrambi consapevoli di dover portare a compimento la fase attuativa nel più breve tempo possibile. L'analisi dello stato dell' arte della ricerca e della normativa vigente non aiuta a comprendere le ragioni di questa contrapposizione: l'attività sviluppata sia per la prevenzione sia per il monitoraggio degli impatti causati dagli impianti di trattamento dei rifiuti ha prodotto strumenti e norme in grado di offrire al Cittadino le più ampie garanzie per la limitazione dei rischi e per la tutela dei suoi diritti; nello specifico: la modellistica ha messo a punto una nutrita serie di modelli matematici per la localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti basati sulle diverse tecniche di supporto alle decisioni (analisi costi benefici, analisi costi efficacia, analisi multicriteriale, analisi dei rischi, analisi delle decisioni) che consentono di valutare gli impatti sulle diverse componenti ambientali durante tutte le fasi di vita degli impianti: dalla progettazione al post-esercizio; la ricerca tecnologica ha prodotto efficienti sistemi di monitoraggio degli impatti su scala locale e su scale territoriale, che consentono di ridurre al minimo i tempi di intervento nel caso di incidenti; la copiosa normativa in tema di salvaguardia ambientale fornisce gli strumenti necessari per potenziare a capacità di controllo e, con l'attivazione delle procedure V.I.A., ha riconosciuto al Cittadino il diritto a partecipare, seppure in forma limitata, al processo decisionale. L'inutilità di questi sforzi per superare la contrapposizione tra Autorità e Cittadino sulla scelta della localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti, ha determinato situazioni di emergenza alle quali l'Autorità ha fatto fronte ricorrendo all'istituto del Commissariamento; questa scelta, apparentemente inevitabile, ha definitivamente interrotto quel confronto costruttivo tra le due parti in causa, che costituisce, invece, il riconosciuto ed indispensabile presupposto di ogni attività pianificatoria. Per uscire da questa situazione di stallo occorre riconsiderare il problema della localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti non isolatamente ma come stadio di uno scenario più ampio: la pianificazione degli interventi per la salvaguardia dell'ambiente. In questa ipotesi, possono utilizzarsi le chiavi di lettura dell' attività pianificatoria: la fase di progettazione degli impianti deve essere considerata non soltanto come progettazione di opere ma come definizione delle relazione tra i Soggetti interessati, la fase attuativa dell'intervento si sviluppa attraverso la realizzazione delle opere, la gestione degli impianti e il post-esercizio degli stessi, l'intero processo di progettazione e di attuazione non è costituito da una successione più o meno articolata di stadi intermedi, ma è un processo finalizzato all'aggiornamento continuo delle relazioni tra i Soggetti interessati. In questa nuova ottica: le problematiche connesse con la tecnologia perdono il loro ruolo primario e viene così eliminato il loro effetto polarizzante nella fase di progettazione; lo schema delle relazioni tra i Soggetti coinvolti perde la sua rigidità e viene restituita piena flessibilità alla ricerca delle soluzioni.

La Localizzazione degli Impianti di Trattamento dei Rifiuti / Napoli, R. M.; D'Antonio, Giuseppe; Fabbricino, Massimiliano; Belgiorno, V.. - STAMPA. - (2000), pp. 9-14. (Intervento presentato al convegno La Localizzazione degli Impianti e l'Impatto Ambientale tenutosi a Padova (ITALY) nel 1-4 March).

La Localizzazione degli Impianti di Trattamento dei Rifiuti

D'ANTONIO, GIUSEPPE;FABBRICINO, MASSIMILIANO;
2000

Abstract

La localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti rappresenta il momento più delicato degli interventi per la salvaguardia dell'ambiente perché costituisce la strozzatura tra la fase di progettazione e quella di attuazione. Sulla scelta della localizzazione degli impianti, infatti, l'Autorità ed il Cittadino vengono a trovarsi quasi sempre su posizioni contrapposte, pur essendo entrambi consapevoli di dover portare a compimento la fase attuativa nel più breve tempo possibile. L'analisi dello stato dell' arte della ricerca e della normativa vigente non aiuta a comprendere le ragioni di questa contrapposizione: l'attività sviluppata sia per la prevenzione sia per il monitoraggio degli impatti causati dagli impianti di trattamento dei rifiuti ha prodotto strumenti e norme in grado di offrire al Cittadino le più ampie garanzie per la limitazione dei rischi e per la tutela dei suoi diritti; nello specifico: la modellistica ha messo a punto una nutrita serie di modelli matematici per la localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti basati sulle diverse tecniche di supporto alle decisioni (analisi costi benefici, analisi costi efficacia, analisi multicriteriale, analisi dei rischi, analisi delle decisioni) che consentono di valutare gli impatti sulle diverse componenti ambientali durante tutte le fasi di vita degli impianti: dalla progettazione al post-esercizio; la ricerca tecnologica ha prodotto efficienti sistemi di monitoraggio degli impatti su scala locale e su scale territoriale, che consentono di ridurre al minimo i tempi di intervento nel caso di incidenti; la copiosa normativa in tema di salvaguardia ambientale fornisce gli strumenti necessari per potenziare a capacità di controllo e, con l'attivazione delle procedure V.I.A., ha riconosciuto al Cittadino il diritto a partecipare, seppure in forma limitata, al processo decisionale. L'inutilità di questi sforzi per superare la contrapposizione tra Autorità e Cittadino sulla scelta della localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti, ha determinato situazioni di emergenza alle quali l'Autorità ha fatto fronte ricorrendo all'istituto del Commissariamento; questa scelta, apparentemente inevitabile, ha definitivamente interrotto quel confronto costruttivo tra le due parti in causa, che costituisce, invece, il riconosciuto ed indispensabile presupposto di ogni attività pianificatoria. Per uscire da questa situazione di stallo occorre riconsiderare il problema della localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti non isolatamente ma come stadio di uno scenario più ampio: la pianificazione degli interventi per la salvaguardia dell'ambiente. In questa ipotesi, possono utilizzarsi le chiavi di lettura dell' attività pianificatoria: la fase di progettazione degli impianti deve essere considerata non soltanto come progettazione di opere ma come definizione delle relazione tra i Soggetti interessati, la fase attuativa dell'intervento si sviluppa attraverso la realizzazione delle opere, la gestione degli impianti e il post-esercizio degli stessi, l'intero processo di progettazione e di attuazione non è costituito da una successione più o meno articolata di stadi intermedi, ma è un processo finalizzato all'aggiornamento continuo delle relazioni tra i Soggetti interessati. In questa nuova ottica: le problematiche connesse con la tecnologia perdono il loro ruolo primario e viene così eliminato il loro effetto polarizzante nella fase di progettazione; lo schema delle relazioni tra i Soggetti coinvolti perde la sua rigidità e viene restituita piena flessibilità alla ricerca delle soluzioni.
2000
La Localizzazione degli Impianti di Trattamento dei Rifiuti / Napoli, R. M.; D'Antonio, Giuseppe; Fabbricino, Massimiliano; Belgiorno, V.. - STAMPA. - (2000), pp. 9-14. (Intervento presentato al convegno La Localizzazione degli Impianti e l'Impatto Ambientale tenutosi a Padova (ITALY) nel 1-4 March).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/304086
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