Il tema è rappresentazione e narratività: incontro con il contesto e capacità di confrontarsi con i caratteri di un luogo, esercitando la propria vocazione di dialogo e di interpretazione. Il contesto è leggere la città, anzi un particolare pezzo della città, e la lettura rimanda ad una serie di interpretazioni che non sono strettamente disciplinari, in quanto investono non solo la specificità del luogo, ma aprono ad una serie infinita di rimandi. La parte di città, presa in esame, si manifesta come lo svolgersi di un racconto che parla di una peculiare condizione e dei processi configurativi che questa condizione ha generato. Gli strumenti messi a disposizione dalla narratività sono quelli del disegno, del rilievo, della geometria configurativa; essi, però, al momento possono risultare insufficienti perché il linguaggio dell’architettura è fatto essenzialmente di segni e di materiali, ma anche dell’approccio individuale, di un linguaggio “sentimentale”, che lega l’osservatore all’opera.
Spazio compatto e percezione dilatata. Il Sedil Dominova a Sorrento / Dell'Aquila, Mariella. - STAMPA. - 1:(2008), pp. 157-166. (Intervento presentato al convegno Quinto Forum Internazionale di Studi tenutosi a Capri (NA) nel 14-15-16 giugno 2007).
Spazio compatto e percezione dilatata. Il Sedil Dominova a Sorrento.
DELL'AQUILA, MARIELLA
2008
Abstract
Il tema è rappresentazione e narratività: incontro con il contesto e capacità di confrontarsi con i caratteri di un luogo, esercitando la propria vocazione di dialogo e di interpretazione. Il contesto è leggere la città, anzi un particolare pezzo della città, e la lettura rimanda ad una serie di interpretazioni che non sono strettamente disciplinari, in quanto investono non solo la specificità del luogo, ma aprono ad una serie infinita di rimandi. La parte di città, presa in esame, si manifesta come lo svolgersi di un racconto che parla di una peculiare condizione e dei processi configurativi che questa condizione ha generato. Gli strumenti messi a disposizione dalla narratività sono quelli del disegno, del rilievo, della geometria configurativa; essi, però, al momento possono risultare insufficienti perché il linguaggio dell’architettura è fatto essenzialmente di segni e di materiali, ma anche dell’approccio individuale, di un linguaggio “sentimentale”, che lega l’osservatore all’opera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.