Il disegno delle pavimentazioni svolge un ruolo di primaria importanza nella configurazione spaziale dell’architettura; la notevole estensione della superficie interessata e il suo essere generalmente concepita come un unico piano, a meno della presenza di scale e livelli multipli, conferisce al trattamento delle pavimentazioni una funzione caratterizzante di notevole impatto visivo nella formazione dell’immagine dello spazio architettonico. Il ritmico alternarsi delle piastrelle, la geometria e il colore dei riquadri o la disposizione radiale di certe composizioni, possono sottolineare la profondità di certi ambienti, rinforzarne la regolarità planimetrica oppure accentuare una marcata centralità della composizione spaziale. Da sempre contrapposta all’uso di tarsie marmoree e di pavimenti in pietra naturale, la ceramica ha assunto in Campania, ambito regionale al quale la presente ricerca intende finalizzarsi, una notevole importanza attraverso lo sviluppo di una florida produzione di elevato valore artistico. Nel ricco panorama di forme espressive della maiolica campana del XVII-XVIII secolo, la pavimentazione della chiesa di San Michele Arcangelo ad Anacapri si colloca come coraggiosa sperimentazione artistica ed esempio unico nel suo genere. Il pregevole tappeto ceramico copre interamente uno spazio a pianta ottagonale, con ampie cappelle laterali ed opera, grazie all’unicità del soggetto rappresentato, -la Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre -, una stretta connessione con l’adiacente ambiente, a pianta rettangolare, adibito a vestibolo d’ingresso.La notevole estensione della scena dipinta può essere osservata nella sua interezza soltanto dal coro, unico punto a quota rialzata accessibile all’interno della chiesa; affacciandosi dal parapetto, l’intero dipinto si offre allo sguardo dell’osservatore secondo una prospettiva a quadro inclinato dall’alto verso il basso. La lettura della scena dipinta si attua gradualmente per fasce orizzontali, rimarcate da larghe zone parallele a predominanza alternata di gialli e verdi, l’asse portante del percorso verso l’altare è sottolineato dall’imponente dell’albero con i frutti del peccato che, nonostante la fortissima deformazione dovuta allo scorcio prospettico, rimane chiaramente riconoscibile da qualsiasi punto di vista.L’immagine globale della scena si ottiene quindi attraverso una lettura graduale, di tipo spazio-temporale, legata agli svariati percorsi possibili all’interno della chiesa, per poi ricomporsi nel percetto dell’osservatore che abbia la possibilità di affacciarsi dal balcone superiore.

Mercanti e maioliche: Il disegno e il colore nel pavimento di San Michele / Pagliano, Alessandra; C., D'Acunti. - (2003), pp. 170-178. (Intervento presentato al convegno Da Luca Pacioli all'ecogeometria, Seconda Università degli studi di Napoli, Capri 6-7 giugno 2003 tenutosi a Capri nel Giugno 2003).

Mercanti e maioliche: Il disegno e il colore nel pavimento di San Michele

PAGLIANO, ALESSANDRA;
2003

Abstract

Il disegno delle pavimentazioni svolge un ruolo di primaria importanza nella configurazione spaziale dell’architettura; la notevole estensione della superficie interessata e il suo essere generalmente concepita come un unico piano, a meno della presenza di scale e livelli multipli, conferisce al trattamento delle pavimentazioni una funzione caratterizzante di notevole impatto visivo nella formazione dell’immagine dello spazio architettonico. Il ritmico alternarsi delle piastrelle, la geometria e il colore dei riquadri o la disposizione radiale di certe composizioni, possono sottolineare la profondità di certi ambienti, rinforzarne la regolarità planimetrica oppure accentuare una marcata centralità della composizione spaziale. Da sempre contrapposta all’uso di tarsie marmoree e di pavimenti in pietra naturale, la ceramica ha assunto in Campania, ambito regionale al quale la presente ricerca intende finalizzarsi, una notevole importanza attraverso lo sviluppo di una florida produzione di elevato valore artistico. Nel ricco panorama di forme espressive della maiolica campana del XVII-XVIII secolo, la pavimentazione della chiesa di San Michele Arcangelo ad Anacapri si colloca come coraggiosa sperimentazione artistica ed esempio unico nel suo genere. Il pregevole tappeto ceramico copre interamente uno spazio a pianta ottagonale, con ampie cappelle laterali ed opera, grazie all’unicità del soggetto rappresentato, -la Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre -, una stretta connessione con l’adiacente ambiente, a pianta rettangolare, adibito a vestibolo d’ingresso.La notevole estensione della scena dipinta può essere osservata nella sua interezza soltanto dal coro, unico punto a quota rialzata accessibile all’interno della chiesa; affacciandosi dal parapetto, l’intero dipinto si offre allo sguardo dell’osservatore secondo una prospettiva a quadro inclinato dall’alto verso il basso. La lettura della scena dipinta si attua gradualmente per fasce orizzontali, rimarcate da larghe zone parallele a predominanza alternata di gialli e verdi, l’asse portante del percorso verso l’altare è sottolineato dall’imponente dell’albero con i frutti del peccato che, nonostante la fortissima deformazione dovuta allo scorcio prospettico, rimane chiaramente riconoscibile da qualsiasi punto di vista.L’immagine globale della scena si ottiene quindi attraverso una lettura graduale, di tipo spazio-temporale, legata agli svariati percorsi possibili all’interno della chiesa, per poi ricomporsi nel percetto dell’osservatore che abbia la possibilità di affacciarsi dal balcone superiore.
2003
9788849506754
Mercanti e maioliche: Il disegno e il colore nel pavimento di San Michele / Pagliano, Alessandra; C., D'Acunti. - (2003), pp. 170-178. (Intervento presentato al convegno Da Luca Pacioli all'ecogeometria, Seconda Università degli studi di Napoli, Capri 6-7 giugno 2003 tenutosi a Capri nel Giugno 2003).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/190164
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