Gli AA., sulla base di una esperienza maturata dalla propria casistica medico-legale sviluppata nell’ambito della chirurgia demolitiva e ricostruttiva della mammella per tumori maligni, svolgono considerazioni di carattere etico e deontologico inerenti limiti della informazione e taluni aspetti di responsabilità professionale (trattamento eccessivamente demolitivo rispetto ad altro con uguale attesa di sopravvivenza e inadeguato risultato ricostruttivo-protesico). La riflessione circa casi di malattia a prognosi grave assumendo come finalità la tutela della salute del paziente (intesa anche sotto il profilo psicologico), fa cenno a posizioni culturali (minimalismo informativo e privilegio terapeutico) e al codice deontologico francese che autorizzano a porre “limiti” alla informazione da fornire, legittima sul piano etico il diritto a non sapere, valorizza l’importanza di una informazione prudente e commisurata alla complessiva personalità del paziente stesso. Legano l’eccesso demolitivo a un errato staging diagnostico (pre e/o intraoperatorio) e/o al mancato approccio multidisciplinare del chirurgo oncologo, del radioterapista e dell’oncologo medico al quale affidano il ruolo di coordinatore della terapia integrata. Sottolineando il miglioramento della qualità della vita ottenibile dalla chirurgia plastica ricostruttiva mammaria, giungono ad affermare che la mancata protesizzazione (o la fornitura di una protesi non idonea a conseguire il migliore risultato possibile sotto il profilo estetico-funzionale) post-mastectomia individua un errato comportamento tecnico-professionale; superando i limiti dell’art. 5 c.c. circa gli atti di disponibilità del proprio corpo, giustificano sul piano etico-deontologico la richiesta della paziente, in sofferenza per il timore del verificarsi di una recidiva o di una neoformazione tumorale controlaterale, di una mastectomia bilaterale da ritenere misura preventiva a tutela della salute intesa come benessere sì fisico, ma anche psichico e relazionale.

Gli aspetti medico-legali nella chirurgia demolitiva e ricostruttiva della mammella / Buccelli, Claudio; Policino, Fabio. - STAMPA. - (2003), pp. 11-20. (Intervento presentato al convegno Un fiore reciso: dalla mastectomia alla riabilitazione tenutosi a ottobre 2003 nel Napoli).

Gli aspetti medico-legali nella chirurgia demolitiva e ricostruttiva della mammella

BUCCELLI, CLAUDIO;POLICINO, FABIO
2003

Abstract

Gli AA., sulla base di una esperienza maturata dalla propria casistica medico-legale sviluppata nell’ambito della chirurgia demolitiva e ricostruttiva della mammella per tumori maligni, svolgono considerazioni di carattere etico e deontologico inerenti limiti della informazione e taluni aspetti di responsabilità professionale (trattamento eccessivamente demolitivo rispetto ad altro con uguale attesa di sopravvivenza e inadeguato risultato ricostruttivo-protesico). La riflessione circa casi di malattia a prognosi grave assumendo come finalità la tutela della salute del paziente (intesa anche sotto il profilo psicologico), fa cenno a posizioni culturali (minimalismo informativo e privilegio terapeutico) e al codice deontologico francese che autorizzano a porre “limiti” alla informazione da fornire, legittima sul piano etico il diritto a non sapere, valorizza l’importanza di una informazione prudente e commisurata alla complessiva personalità del paziente stesso. Legano l’eccesso demolitivo a un errato staging diagnostico (pre e/o intraoperatorio) e/o al mancato approccio multidisciplinare del chirurgo oncologo, del radioterapista e dell’oncologo medico al quale affidano il ruolo di coordinatore della terapia integrata. Sottolineando il miglioramento della qualità della vita ottenibile dalla chirurgia plastica ricostruttiva mammaria, giungono ad affermare che la mancata protesizzazione (o la fornitura di una protesi non idonea a conseguire il migliore risultato possibile sotto il profilo estetico-funzionale) post-mastectomia individua un errato comportamento tecnico-professionale; superando i limiti dell’art. 5 c.c. circa gli atti di disponibilità del proprio corpo, giustificano sul piano etico-deontologico la richiesta della paziente, in sofferenza per il timore del verificarsi di una recidiva o di una neoformazione tumorale controlaterale, di una mastectomia bilaterale da ritenere misura preventiva a tutela della salute intesa come benessere sì fisico, ma anche psichico e relazionale.
2003
Gli aspetti medico-legali nella chirurgia demolitiva e ricostruttiva della mammella / Buccelli, Claudio; Policino, Fabio. - STAMPA. - (2003), pp. 11-20. (Intervento presentato al convegno Un fiore reciso: dalla mastectomia alla riabilitazione tenutosi a ottobre 2003 nel Napoli).
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