Il prolasso vaginale e/o uterino è un evento patologico caratterizzato da un’estroflessione della parete dell’organo attraverso la rima vulvare e rappresenta una patologia di fondamentale importanza nell’allevamento bufalino. In genere si osserva negli stadi avanzati di gravidanza, subito dopo e, raramente, molto tempo dopo il parto e viene considerato para-fisiologico, quando la sua incidenza è intorno al 2%. La vagina, in seguito ad un rilassamento del diaframma pelvico e dei suoi mezzi di ancoraggio, nonché del tessuto connettivo e delle pareti laterali e infero posteriori della vagina, subisce uno spostamento caudale, una successiva inversione e infine un prolasso, prima parziale e poi eventualmente completo, seguito il più delle volte dal prolasso della cervice e talvolta dell’utero. L’eziologia del prolasso va ricercata in una serie di con-cause che interagiscono tra loro, per cui viene definita patologia ad eziologia multifattoriale, in cui si riconoscono fattori predisponenti e fattori scatenanti. I primi possono essere distinti in congeniti o acquisiti, sia durante l’accrescimento, soprattutto nelle prime fasi di vita, che in età adulta, per patologie di natura traumatica o infettiva. Tra i fattori congeniti, vanno ricordate alcune caratteristiche anatomiche quali il bacino più corto della vagina e pendente, l’attacco alto della coda e gli arti falciati. Tra quelli acquisiti durante l’accrescimento, in particolare nelle prime fasi di vita dei bufalotti, sono da menzionare: l’utilizzo di succedanei del latte poco idonei a promuovere un armonico sviluppo somatico dei soggetti, le diete carenti protratte per lunghi periodi, il fronte di mangiatoia penalizzante per i soggetti in accrescimento più deboli del gruppo, le patologie enteriche che alterino l’assorbimento minerale a livello intestinale e, non ultimo, il fenomeno della macrosomia fetale, dipendente molte volte da consanguineità o da tori portatori. Esistono anche fattori predisponenti, acquisiti durante l’età adulta, quali traumi, frequenti soprattutto in caso di sovraffollamento, e infezioni dell’apparato urinario (pielonefriti) o digerente (clostridiosi). Tra le cause scatenanti, vanno ricordati soprattutto errori dietetici durante la fase d’asciutta della bufala, per un alterato rapporto Calcio:Fosforo, che dovrebbe essere mantenuto vicino all’unità (1,1), leggermente a favore di quest’ultimo, per consentire l’attivazione delle paratiroidi e la mobilizzazione di calcio dalle ossa prima del parto. Altre condizioni che vanno menzionate sono la somministrazione d’alimenti ammuffiti e diete con eccessi proteici. Per la profilassi della patologia, sarebbe opportuno: a)utilizzare tori da riproduzione con bacino armonioso e non utilizzare tori portatori di macrosomia, soprattutto nel gruppo delle manze; b)somministrare ai vitelli succedanei del latte con composizione minerale simile al latte di bufala; c)alimentare correttamente gli animali dallo svezzamento fino al momento del primo parto; d)porre particolare attenzione all’alimentazione delle bufale durante il periodo di asciutta; e)verificare l’igiene e la qualità degli alimenti; f)adottare opportune profilassi per malattie batteriche e virali.

Considerations about the prophylaxis of the uterine and vaginal prolapse in Italian Mediterranean buffalo cows / Zicarelli, Luigi. - In: BUBALUS BUBALIS. - ISSN 1594-7718. - STAMPA. - III:(2000), pp. 71-90.

Considerations about the prophylaxis of the uterine and vaginal prolapse in Italian Mediterranean buffalo cows.

ZICARELLI, LUIGI
2000

Abstract

Il prolasso vaginale e/o uterino è un evento patologico caratterizzato da un’estroflessione della parete dell’organo attraverso la rima vulvare e rappresenta una patologia di fondamentale importanza nell’allevamento bufalino. In genere si osserva negli stadi avanzati di gravidanza, subito dopo e, raramente, molto tempo dopo il parto e viene considerato para-fisiologico, quando la sua incidenza è intorno al 2%. La vagina, in seguito ad un rilassamento del diaframma pelvico e dei suoi mezzi di ancoraggio, nonché del tessuto connettivo e delle pareti laterali e infero posteriori della vagina, subisce uno spostamento caudale, una successiva inversione e infine un prolasso, prima parziale e poi eventualmente completo, seguito il più delle volte dal prolasso della cervice e talvolta dell’utero. L’eziologia del prolasso va ricercata in una serie di con-cause che interagiscono tra loro, per cui viene definita patologia ad eziologia multifattoriale, in cui si riconoscono fattori predisponenti e fattori scatenanti. I primi possono essere distinti in congeniti o acquisiti, sia durante l’accrescimento, soprattutto nelle prime fasi di vita, che in età adulta, per patologie di natura traumatica o infettiva. Tra i fattori congeniti, vanno ricordate alcune caratteristiche anatomiche quali il bacino più corto della vagina e pendente, l’attacco alto della coda e gli arti falciati. Tra quelli acquisiti durante l’accrescimento, in particolare nelle prime fasi di vita dei bufalotti, sono da menzionare: l’utilizzo di succedanei del latte poco idonei a promuovere un armonico sviluppo somatico dei soggetti, le diete carenti protratte per lunghi periodi, il fronte di mangiatoia penalizzante per i soggetti in accrescimento più deboli del gruppo, le patologie enteriche che alterino l’assorbimento minerale a livello intestinale e, non ultimo, il fenomeno della macrosomia fetale, dipendente molte volte da consanguineità o da tori portatori. Esistono anche fattori predisponenti, acquisiti durante l’età adulta, quali traumi, frequenti soprattutto in caso di sovraffollamento, e infezioni dell’apparato urinario (pielonefriti) o digerente (clostridiosi). Tra le cause scatenanti, vanno ricordati soprattutto errori dietetici durante la fase d’asciutta della bufala, per un alterato rapporto Calcio:Fosforo, che dovrebbe essere mantenuto vicino all’unità (1,1), leggermente a favore di quest’ultimo, per consentire l’attivazione delle paratiroidi e la mobilizzazione di calcio dalle ossa prima del parto. Altre condizioni che vanno menzionate sono la somministrazione d’alimenti ammuffiti e diete con eccessi proteici. Per la profilassi della patologia, sarebbe opportuno: a)utilizzare tori da riproduzione con bacino armonioso e non utilizzare tori portatori di macrosomia, soprattutto nel gruppo delle manze; b)somministrare ai vitelli succedanei del latte con composizione minerale simile al latte di bufala; c)alimentare correttamente gli animali dallo svezzamento fino al momento del primo parto; d)porre particolare attenzione all’alimentazione delle bufale durante il periodo di asciutta; e)verificare l’igiene e la qualità degli alimenti; f)adottare opportune profilassi per malattie batteriche e virali.
2000
Considerations about the prophylaxis of the uterine and vaginal prolapse in Italian Mediterranean buffalo cows / Zicarelli, Luigi. - In: BUBALUS BUBALIS. - ISSN 1594-7718. - STAMPA. - III:(2000), pp. 71-90.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/169033
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