L’Autrice analizza sotto diversi profili il quadro regolamentare dettato dal pacchetto Direttive 2002 in materia di comunicazioni elettroniche. In particolare, si evidenzia il rapporto inversamente proporzionale tra la regolazione economica e la disciplina della concorrenza. Le regole che correggono un mercato non competitivo tendono via via ad alleggerirsi, fino ad azzerarsi al conseguimento di un mercato compiutamente concorrenziale. L’autrice inoltre sottolinea la spinta fortemente centripeta che sposta la regolazione verso il diritto comunitario, in ragione della necessità di assicurare la concorrenza in chiave di mercato e di liberalizzazione. Altro aspetto indagato è quello relativo all’“autorizzazione generale”, sostitutiva dei vari titoli abilitativi, necessari per l’esercizio dei servizi di telecomunicazione. Il regolatore comunitario sceglie un sistema ad applicazione indifferenziata applicabile al segmento delle TLC e dell’audiovisivo, in nome della convergenza. Si segnala il riferimento alla fisionomia del regolatore pubblico dettata dalla Direttiva quadro, che sceglie L’ANR come autore delle decisioni normative, in ragione della propria indifferenza al potere politico. Infine, l’Autrice ripercorre il decreto di recepimento del pacchetto Direttive 2002 valutandone i profili di incompatibilità con la normativa comunitaria e individuando eventuali rimedi volti a garantire l’effettività del primato del diritto comunitario.

Il Decreto di recepimento del pacchetto Direttive CE in materia di comunicazioni elettroniche: conformità o difformità dal diritto comunitario? / DE MINICO, Giovanna. - In: POLITICA DEL DIRITTO. - ISSN 0032-3063. - STAMPA. - 3(2003), pp. 433-446.

Il Decreto di recepimento del pacchetto Direttive CE in materia di comunicazioni elettroniche: conformità o difformità dal diritto comunitario?

DE MINICO, GIOVANNA
2003

Abstract

L’Autrice analizza sotto diversi profili il quadro regolamentare dettato dal pacchetto Direttive 2002 in materia di comunicazioni elettroniche. In particolare, si evidenzia il rapporto inversamente proporzionale tra la regolazione economica e la disciplina della concorrenza. Le regole che correggono un mercato non competitivo tendono via via ad alleggerirsi, fino ad azzerarsi al conseguimento di un mercato compiutamente concorrenziale. L’autrice inoltre sottolinea la spinta fortemente centripeta che sposta la regolazione verso il diritto comunitario, in ragione della necessità di assicurare la concorrenza in chiave di mercato e di liberalizzazione. Altro aspetto indagato è quello relativo all’“autorizzazione generale”, sostitutiva dei vari titoli abilitativi, necessari per l’esercizio dei servizi di telecomunicazione. Il regolatore comunitario sceglie un sistema ad applicazione indifferenziata applicabile al segmento delle TLC e dell’audiovisivo, in nome della convergenza. Si segnala il riferimento alla fisionomia del regolatore pubblico dettata dalla Direttiva quadro, che sceglie L’ANR come autore delle decisioni normative, in ragione della propria indifferenza al potere politico. Infine, l’Autrice ripercorre il decreto di recepimento del pacchetto Direttive 2002 valutandone i profili di incompatibilità con la normativa comunitaria e individuando eventuali rimedi volti a garantire l’effettività del primato del diritto comunitario.
2003
Il Decreto di recepimento del pacchetto Direttive CE in materia di comunicazioni elettroniche: conformità o difformità dal diritto comunitario? / DE MINICO, Giovanna. - In: POLITICA DEL DIRITTO. - ISSN 0032-3063. - STAMPA. - 3(2003), pp. 433-446.
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