Nella presente “lettura magistrale”, tenuta al Convegno Internazionale su “Le problematiche della sperimentazione clinica” in Chieti (5-8 settembre 2000), si richiamano preliminarmente i principi di natura etica, deontologica e giuridica che legittimano la sperimentazione con l’uomo. In tale contesto si sottolinea il rilievo critico assunto dal consenso informato, specie per quanto attiene ai soggetti incapaci, ai minori e a quelli cosiddetti “deboli”. Vengono quindi considerate le fonti di possibili responsabilità, penali e civili, ascrivibili ai protagonisti della sperimentazione ed i possibili danni suscettibili di realizzarsi nelle ricerche sperimentali. Nell’ambito civilistico si focalizza l’attenzione sulle carenti garanzie di tutela risarcitoria mediante polizze assicurative previste per legge. Si passa, poi, alla spinosa irrisolta questione dell’impiego del placebo, che registra ampie e profonde dissonanze etiche e medico-legali anche in ambito internazionale, ponendo in evidenza la doppia serie di interrogativi in ordine ai contenuti dell’informazione da fornire in proposito e ai rischi legati alla sua somministrazione. Vengono anche affrontati i collaterali problemi posti dal ricorso al wash-out , nell’ipotesi in cui si debba procedere alla sospensione di un farmaco in precedenza somministrato attendendone il completo esaurimento degli effetti terapeutici per poi iniziare la sperimentazione di altro farmaco alternativo. Viene infine discusso lo spinoso problema della richiesta del paziente di cure anche sperimentali non condivise dal sanitario, pervenendosi alla conclusione che il medico può in piena coscienza, libertà e giustificazione non aderire alla sperimentazione clinica priva di corretti fondamenti scientifici.
Implicazioni medico-legali della sperimentazione clinica nell’uomo / Buccelli, Claudio. - In: MEDICINA LEGALE. QUADERNI CAMERTI. - ISSN 1125-4645. - STAMPA. - 2:XXII(2000), pp. 173-193.
Implicazioni medico-legali della sperimentazione clinica nell’uomo
BUCCELLI, CLAUDIO
2000
Abstract
Nella presente “lettura magistrale”, tenuta al Convegno Internazionale su “Le problematiche della sperimentazione clinica” in Chieti (5-8 settembre 2000), si richiamano preliminarmente i principi di natura etica, deontologica e giuridica che legittimano la sperimentazione con l’uomo. In tale contesto si sottolinea il rilievo critico assunto dal consenso informato, specie per quanto attiene ai soggetti incapaci, ai minori e a quelli cosiddetti “deboli”. Vengono quindi considerate le fonti di possibili responsabilità, penali e civili, ascrivibili ai protagonisti della sperimentazione ed i possibili danni suscettibili di realizzarsi nelle ricerche sperimentali. Nell’ambito civilistico si focalizza l’attenzione sulle carenti garanzie di tutela risarcitoria mediante polizze assicurative previste per legge. Si passa, poi, alla spinosa irrisolta questione dell’impiego del placebo, che registra ampie e profonde dissonanze etiche e medico-legali anche in ambito internazionale, ponendo in evidenza la doppia serie di interrogativi in ordine ai contenuti dell’informazione da fornire in proposito e ai rischi legati alla sua somministrazione. Vengono anche affrontati i collaterali problemi posti dal ricorso al wash-out , nell’ipotesi in cui si debba procedere alla sospensione di un farmaco in precedenza somministrato attendendone il completo esaurimento degli effetti terapeutici per poi iniziare la sperimentazione di altro farmaco alternativo. Viene infine discusso lo spinoso problema della richiesta del paziente di cure anche sperimentali non condivise dal sanitario, pervenendosi alla conclusione che il medico può in piena coscienza, libertà e giustificazione non aderire alla sperimentazione clinica priva di corretti fondamenti scientifici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.