La possibilità di determinare dove possono avere origine, nei suoli piroclastici di copertura di versanti acclivi, le frane di scivolamento-colata che così spesso hanno conseguenze catastrofiche in Campania rappresenta un tema con potenziali importanti risvolti applicativi. Ciò perché, in mancanza di un quadro di riferimento concretamente utilizzabile per tale determinazione, non è stato finora possibile perseguire strategie di riduzione del rischio conseguente a tali frane che comportino anche, attraverso opere di difesa attiva, una riduzione della probabilità d’innesco delle frane stesse. Nel presente lavoro si illustra un possibile metodo di individuazione delle aree di versante maggiormente suscettibili allo scivolamento dei suoli piroclastici. Il metodo si basa sulla separazione delle coperture interessate da discontinuità dalle coperture continue e sulla conseguente applicazione di diversi valori di pendenza “soglia” in caso di sequenze di pioggia critiche. Il metodo (denominato “SL.I.DE. (rev. 0)”, da Slide Initiation areas DEtection) trae spunto dall’osservazione di alcune caratteristiche delle frane del maggio 1998 sul Pizzo d’Alvano. Esso è stato quindi applicato alle coperture (pre maggio 1998) dello stesso Pizzo d’Alvano, per sperimentarne le possibilità. I risultati sono stati piuttosto soddisfacenti, tenendo conto che è stato per ora necessario adottare alcune ipotesi esemplificative, relativamente alle quali ulteriori conoscenze e dati potranno permettere l’implementazione nel metodo stesso anche di altri fattori spaziali.

Sulla possibilità di determinazione della suscettibilità allo scivolamento di suoli piroclastici in Campania / PERRIELLO ZAMPELLI, Sebastiano. - STAMPA. - (2007), pp. 373-383. (Intervento presentato al convegno La mitigazione del rischio da colate di fango a Sarno e negli altri Comuni colpiti dagli eventi del maggio 1998 tenutosi a Napoli, Sarno nel 2-5 maggio 2005).

Sulla possibilità di determinazione della suscettibilità allo scivolamento di suoli piroclastici in Campania

PERRIELLO ZAMPELLI, SEBASTIANO
2007

Abstract

La possibilità di determinare dove possono avere origine, nei suoli piroclastici di copertura di versanti acclivi, le frane di scivolamento-colata che così spesso hanno conseguenze catastrofiche in Campania rappresenta un tema con potenziali importanti risvolti applicativi. Ciò perché, in mancanza di un quadro di riferimento concretamente utilizzabile per tale determinazione, non è stato finora possibile perseguire strategie di riduzione del rischio conseguente a tali frane che comportino anche, attraverso opere di difesa attiva, una riduzione della probabilità d’innesco delle frane stesse. Nel presente lavoro si illustra un possibile metodo di individuazione delle aree di versante maggiormente suscettibili allo scivolamento dei suoli piroclastici. Il metodo si basa sulla separazione delle coperture interessate da discontinuità dalle coperture continue e sulla conseguente applicazione di diversi valori di pendenza “soglia” in caso di sequenze di pioggia critiche. Il metodo (denominato “SL.I.DE. (rev. 0)”, da Slide Initiation areas DEtection) trae spunto dall’osservazione di alcune caratteristiche delle frane del maggio 1998 sul Pizzo d’Alvano. Esso è stato quindi applicato alle coperture (pre maggio 1998) dello stesso Pizzo d’Alvano, per sperimentarne le possibilità. I risultati sono stati piuttosto soddisfacenti, tenendo conto che è stato per ora necessario adottare alcune ipotesi esemplificative, relativamente alle quali ulteriori conoscenze e dati potranno permettere l’implementazione nel metodo stesso anche di altri fattori spaziali.
2007
Sulla possibilità di determinazione della suscettibilità allo scivolamento di suoli piroclastici in Campania / PERRIELLO ZAMPELLI, Sebastiano. - STAMPA. - (2007), pp. 373-383. (Intervento presentato al convegno La mitigazione del rischio da colate di fango a Sarno e negli altri Comuni colpiti dagli eventi del maggio 1998 tenutosi a Napoli, Sarno nel 2-5 maggio 2005).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/120584
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