Il saggio si concentra sull’analisi del modello di organizzazione politica, facente perno sul concetto secolarizzato di dovere, o Pflichtenstaat, che caratterizzò la Aufklärung tedesca. Nel corso del lavoro, al fine di rendere analiticamente le articolazioni interne a quest’archetipo moral-razionale di organizzazione tedesca della politica, si è fatto specifico riferimento – a titolo meramente esemplificativo – al liberalismo kantiano dell’amministratore prussiano Ernst Ferdinand Klein. Più in particolare, la filosofia politica di Klein costituisce un originale adattamento dei princìpi della Metafisica dei costumi di Kant all’ideologia degli amministratori prussiani d’Ancien Régime. Ma nel contempo essa recepisce, in maniera a volte fortemente critica, gli assunti principali del giusnaturalismo wolffiano. In quanto sostenitore dello Pflichtenstaat, per Klein - data la distinzione fra Stato politico e società civile - il rapporto che lega il sovrano al suddito si fonda sull’equilibrio tra due doveri (l’obbligo di attuazione della giustizia del governante versus l’obbligo di obbedienza del suddito). Di contro, all’interno della sfera pubblica o della Öffentlichkeit, il rapporto fra i consociati si baserebbe sulla reciprocità nell’adempimento dei doveri civili omissivi di rispetto dei diritti soggettivi altrui. In sostanza, secondo Klein, la società civile dovrebbe regolarsi in base ad un principio di autolimitazione morale degli individui, obbligati a non intromettersi nell’ambito giuridico altrui.
Das Modell des Pflichtenstaats im kantianischen Liberalismus von Ernst Ferdinand Klein / Fiorillo, Vanda. - STAMPA. - (2005), pp. 45-74. (Intervento presentato al convegno Italien und Preußen. Dialog der Historiographien tenutosi a Villa Vigoni - Como nel 24-25 ottobre 2002).
Das Modell des Pflichtenstaats im kantianischen Liberalismus von Ernst Ferdinand Klein
FIORILLO, VANDA
2005
Abstract
Il saggio si concentra sull’analisi del modello di organizzazione politica, facente perno sul concetto secolarizzato di dovere, o Pflichtenstaat, che caratterizzò la Aufklärung tedesca. Nel corso del lavoro, al fine di rendere analiticamente le articolazioni interne a quest’archetipo moral-razionale di organizzazione tedesca della politica, si è fatto specifico riferimento – a titolo meramente esemplificativo – al liberalismo kantiano dell’amministratore prussiano Ernst Ferdinand Klein. Più in particolare, la filosofia politica di Klein costituisce un originale adattamento dei princìpi della Metafisica dei costumi di Kant all’ideologia degli amministratori prussiani d’Ancien Régime. Ma nel contempo essa recepisce, in maniera a volte fortemente critica, gli assunti principali del giusnaturalismo wolffiano. In quanto sostenitore dello Pflichtenstaat, per Klein - data la distinzione fra Stato politico e società civile - il rapporto che lega il sovrano al suddito si fonda sull’equilibrio tra due doveri (l’obbligo di attuazione della giustizia del governante versus l’obbligo di obbedienza del suddito). Di contro, all’interno della sfera pubblica o della Öffentlichkeit, il rapporto fra i consociati si baserebbe sulla reciprocità nell’adempimento dei doveri civili omissivi di rispetto dei diritti soggettivi altrui. In sostanza, secondo Klein, la società civile dovrebbe regolarsi in base ad un principio di autolimitazione morale degli individui, obbligati a non intromettersi nell’ambito giuridico altrui.File | Dimensione | Formato | |
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