La redazione del Progetto di Gestione dell’invaso di Piano della Rocca sul fiume Alento, in Campania meridionale, rappresenta un esempio di studio multidisciplinare riguardante la caratterizzazione della qualità delle acque e la stima dell’interrimento. In questo lavoro, la caratterizzazione qualitativa delle acque è stata trattata per ciò che riguarda le modalità di prelievo e di analisi, ma soprattutto in relazione all’applicabilità della normativa vigente (Dlgs 152/99 e successive modifiche ed integrazioni) che è apparsa considerevolmente rigida per un sistema acquatico i cui parametri ambientali sono naturalmente molto variabili nel tempo, durante l’anno idrologico, e nello spazio, nel corpo idrico. Infatti, dall’applicazione delle suddette norme deriverebbe un giudizio troppo severo della qualità delle acque; esempio evidente è rappresentato dalla trasparenza, la cui variabilità temporale è legata all’apporto nell’invaso di deflussi di piena ed alla successiva decantazione dei sedimenti in sospensione. Per quanto riguarda la stima dell’interrimento, sono stati adottati, e messi a confronto, differenti metodi: empirici, basati su relazioni statistiche esistenti tra trasporto torbido e parametri geomorfico-quantitivi della rete idrografica (Ciccacci et alii, 1980); semiempirici (U.S. Bureau of Reclamation, 1954), basati sulla misura del volume di una parte dei sedimenti e sulla stima della distribuzione nell’invaso della restante parte. I suddetti metodi sono stati applicati in maniera innovativa, consentendo peraltro la stima nel bacino idrografico dell’erodibilità, con riferimento alle unità geologico-tecniche affioranti (Esu, 1977). L’approccio metodologico seguito viene proposto come una pratica alternativa all’implementazione di modelli distribuiti la cui attendibilità è fortemente condizionata dalla possibilità di effettuare misurazioni dell’erodibilità su diverse parcelle sperimentali, rappresentative dei differenti contesti geologici e morfologici, oltre che dalla difficile modellazione dei fenomeni di erosione incanalata. Le analisi proposte possono essere ritenute rappresentative degli invasi artificiali in area appenninica, laddove similari per caratteristiche geologiche e morfologiche al bacino idrografico del fiume Alento.

STUDI PER IL PROGETTO DI GESTIONE DELL'INVASO DI PIANO DELLA ROCCA SUL FIUME ALENTO (CAMPANIA MERIDIONALE): QUALITA' DELLE ACQUE E STIMA DELL�INTERRIMENTO / DE VITA, Pantaleone; LA BARBERA, G.. - ELETTRONICO. - (2006), pp. 1-16. (Intervento presentato al convegno XXX° Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche - IDRA 2006 tenutosi a Roma nel 10-15 settembre 2006).

STUDI PER IL PROGETTO DI GESTIONE DELL'INVASO DI PIANO DELLA ROCCA SUL FIUME ALENTO (CAMPANIA MERIDIONALE): QUALITA' DELLE ACQUE E STIMA DELL�INTERRIMENTO

DE VITA, PANTALEONE;
2006

Abstract

La redazione del Progetto di Gestione dell’invaso di Piano della Rocca sul fiume Alento, in Campania meridionale, rappresenta un esempio di studio multidisciplinare riguardante la caratterizzazione della qualità delle acque e la stima dell’interrimento. In questo lavoro, la caratterizzazione qualitativa delle acque è stata trattata per ciò che riguarda le modalità di prelievo e di analisi, ma soprattutto in relazione all’applicabilità della normativa vigente (Dlgs 152/99 e successive modifiche ed integrazioni) che è apparsa considerevolmente rigida per un sistema acquatico i cui parametri ambientali sono naturalmente molto variabili nel tempo, durante l’anno idrologico, e nello spazio, nel corpo idrico. Infatti, dall’applicazione delle suddette norme deriverebbe un giudizio troppo severo della qualità delle acque; esempio evidente è rappresentato dalla trasparenza, la cui variabilità temporale è legata all’apporto nell’invaso di deflussi di piena ed alla successiva decantazione dei sedimenti in sospensione. Per quanto riguarda la stima dell’interrimento, sono stati adottati, e messi a confronto, differenti metodi: empirici, basati su relazioni statistiche esistenti tra trasporto torbido e parametri geomorfico-quantitivi della rete idrografica (Ciccacci et alii, 1980); semiempirici (U.S. Bureau of Reclamation, 1954), basati sulla misura del volume di una parte dei sedimenti e sulla stima della distribuzione nell’invaso della restante parte. I suddetti metodi sono stati applicati in maniera innovativa, consentendo peraltro la stima nel bacino idrografico dell’erodibilità, con riferimento alle unità geologico-tecniche affioranti (Esu, 1977). L’approccio metodologico seguito viene proposto come una pratica alternativa all’implementazione di modelli distribuiti la cui attendibilità è fortemente condizionata dalla possibilità di effettuare misurazioni dell’erodibilità su diverse parcelle sperimentali, rappresentative dei differenti contesti geologici e morfologici, oltre che dalla difficile modellazione dei fenomeni di erosione incanalata. Le analisi proposte possono essere ritenute rappresentative degli invasi artificiali in area appenninica, laddove similari per caratteristiche geologiche e morfologiche al bacino idrografico del fiume Alento.
2006
STUDI PER IL PROGETTO DI GESTIONE DELL'INVASO DI PIANO DELLA ROCCA SUL FIUME ALENTO (CAMPANIA MERIDIONALE): QUALITA' DELLE ACQUE E STIMA DELL�INTERRIMENTO / DE VITA, Pantaleone; LA BARBERA, G.. - ELETTRONICO. - (2006), pp. 1-16. (Intervento presentato al convegno XXX° Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche - IDRA 2006 tenutosi a Roma nel 10-15 settembre 2006).
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