La pittura napoletana del '900

Il volume cerca di ricucire l’intera storia della pittura napoletana del ’900, individuandone, oltre agli eventi centrali e ai protagonisti, i nodi cruciali che la collegano alle situazioni e ai movimenti nazionali e talvolta anche internazionali. Nei testi di storia dell’arte italiana del XX secolo gli artisti napoletani quasi non esistono, se non in rare iniziative editoriali di impianto regionalistico (come quella di Einaudi). Viceversa, ricostruendo la realtà della storia, ci si accorge che nella prima metà del secolo il ruolo dei napoletani è tutt’altro che irrilevante in rapporto ai movimenti secessionisti italiani, al Futurismo, al ritorno all’ordine con la conseguente ricerca delle radici nazionali dell’arte. Non sono poche, infatti, le presenze napoletane nelle Biennali veneziane, nelle Quadriennali romane, in varie Sindacali. Anche nella seconda metà del secolo si registrano esperienze molto significative in rapporto sia al realismo che all’astrattismo con il Gruppo Sud prima e il Mac poi; successivamente artisti napoletani si collegano ai dibattiti e agli eventi dell’arte nucleare e dell’informale, della poesia visiva, della poetica dell’oggetto, arrivando a proporre talvolta formule originali che poi sfoceranno nell’impegno degli anni ’70, nel dibattito sul ruolo delle donne, in versioni talvolta poetiche del concettuale, nella transavanguardia, fino alle ricerche delle ultime generazioni.