L'iscrizione delle liberalità nel bilancio d'esercizio delle aziende non profit

ABSTRACT L’analisi della dinamica economico finanziaria delle aziende non profit evidenzia il ruolo fondamentale che in esse assume un peculiare fenomeno gestionale: il ricevimento di una liberalità, di una erogazione volontaria di risorse effettuata da un donatore. La ricerca ha tentato, anzitutto, di individuare le caratteristiche economiche di questi trasferimenti non reciproci di risorse effettuati da soggetti non proprietari. Si sono osservate le varie forme che le liberalità possono assumere nell’ambito del circuito acquisitivo delle organizzazioni senza fini di lucro. Il donatore può delimitare, in modo temporaneo o permanente, le modalità di utilizzo delle risorse erogate all’azienda non profit, destinandole solo ad una determinata attività produttiva o rendendole pienamente disponibili solo dopo il superamento di un preciso limite temporale. Il vincolo imposto dall’esterno incide sulla natura economica del fenomeno e sulla modalità con cui esso è chiamato a partecipare al processo di formazione del risultato di gestione e del connesso capitale di funzionamento aziendale: le liberalità vincolate devono, allora, ricevere un trattamento contabile differenziato rispetto a quello riservato alle erogazioni libere da qualsiasi restrizione. L’interpretazione delle liberalità vincolate genera, però, comportamenti eterogenei e forme di rappresentazione nel bilancio d’esercizio delle aziende non profit particolarmente variegate Lo studio ha analizzato le differenti ipotesi risolutive della problematica proposte dalla dottrina italiana di economia aziendale, dai ricercatori stranieri di accounting, dagli organismi chiamati ad emanare i principi contabili e dalla prassi aziendale. Le varie soluzioni contabili e di bilancio elaborate sono state raggruppate attorno a tre approcci teorici che rispecchiano tre diverse forme di analisi della dinamica gestionale delle aziende del terzo settore.