Stress, individui e società. Prospettive psicosociali ed ambiti d'intervento.

L’evoluzione delle società umane si associa all’aumento, progressivo e costante, dell’interesse per la tematica dello stress, tanto negli ambiti scientifici che nella vita quotidiana: ciò sembra riflettere e al contempo confermare l’importanza della problematica, che investe campi differenti (lavoro, famiglia, convivenza civile), coinvolge livelli molteplici (individuale, gruppale, culturale, politico-istituzionale) e riguarda ambiti scientifici diversi (medicina, psicologia, urbanistica, economia). L’idea di base di questo volume è che il concetto di stress possa rappresentare una valida, sebbene non esclusiva, chiave di lettura del disagio contemporaneo, che spesso si configura come un malessere diffuso, cronico, scarsamente controllabile, che investe allo stesso tempo molteplici aspetti della vita umana. Lo studio dello stress può trarre giovamento da una prospettiva genuinamente psico-sociale che focalizzi l’attenzione sulla duplice natura del fenomeno - individuale e sociale, “soggettiva” ed “oggettiva” - sulla stretta interdipendenza tra i diversi aspetti della questione - fonti di stress, caratteristiche personali, cultura - e sulle possibilità applicative che restano, indubitabilmente, il nodo centrale e l’obiettivo imprescindibile della ricerca psicologica-sociale. La prima parte del testo mira ad illustrare criticamente le principali linee teoriche e di ricerca. La seconda parte è dedicata a diversi ambiti specifici (stress lavorativo, mobbing, burnout, stress ambientale), con un'attenzione particolare alle possibilità d'intervento. L’ultima parte si concentra su alcune tematiche d’interesse squisitamente psicosociale, quali l’identità, la sicurezza, il pregiudizio, e si conclude con la proposta di un nuovo modello esplicativo dello stress fondato sulla dimensione del controllo.