Il saggio introduce un numero monografico della rivista post-meridionalista “Meridiana” dedicato ai nuovi percorsi di studio sul Carlo Levi intellettuale politico italiano/europeo, sviluppando una revisione delle letture datate agli anni 1950-1980 di L. come intellettuale decadente secondo la critica marxista, engagé secondo la vulgata antifascista / meridionalista. Seguendo un approccio di biografia vs. storia culturale, dalle esperienze politiche/esistenziali del pittore ebreo spaesato degli anni trenta-quaranta, al maturare di una scrittura segnata da una vena antipolitica e ricca di pensiero libertario, l’analisi si incentra sul percorso denso di L. nella ‘civiltà della crisi’ tra le due guerre: alla cui luce si leggono non solo il saggio filosofico sul totalitarisno Paura della libertà (1939), ma anche il racconto apparentemente realista del confino lucano (1935) di Cristo si è fermato a Eboli (1943-45), oggi leggibile come originale monografia etnografica da writing culture. La revisione valorizza altrettanto la svolta verso il mestiere di intellettuale engagé del secondo dopoguerra: dal romanzo proustiano sulla crisi della Resistenza L’orologio (1950), all’ampio corpus di rappresentazioni dell’identità italiana. La ricca pubblicistica dello scrittore maturo, se ben percorre la nazionalizzazione culturale di medio Novecento, rielabora le cruciali problematiche già della crisi (le faglie arcaico/moderno, la comunicazione tra soggetti e culture, l’omologazione culturale in agguato); con l’ottimismo esistenziale e politico della prima età repubblicana, a fronte della percezione apocalittica che viene dal più giovane Pasolini.
Riletture di Carlo Levi / Marmo, Marcella. - In: MERIDIANA. - ISSN 0394-4115. - STAMPA. - 53:53(2005), pp. 9-48.
Riletture di Carlo Levi
MARMO, MARCELLA
2005
Abstract
Il saggio introduce un numero monografico della rivista post-meridionalista “Meridiana” dedicato ai nuovi percorsi di studio sul Carlo Levi intellettuale politico italiano/europeo, sviluppando una revisione delle letture datate agli anni 1950-1980 di L. come intellettuale decadente secondo la critica marxista, engagé secondo la vulgata antifascista / meridionalista. Seguendo un approccio di biografia vs. storia culturale, dalle esperienze politiche/esistenziali del pittore ebreo spaesato degli anni trenta-quaranta, al maturare di una scrittura segnata da una vena antipolitica e ricca di pensiero libertario, l’analisi si incentra sul percorso denso di L. nella ‘civiltà della crisi’ tra le due guerre: alla cui luce si leggono non solo il saggio filosofico sul totalitarisno Paura della libertà (1939), ma anche il racconto apparentemente realista del confino lucano (1935) di Cristo si è fermato a Eboli (1943-45), oggi leggibile come originale monografia etnografica da writing culture. La revisione valorizza altrettanto la svolta verso il mestiere di intellettuale engagé del secondo dopoguerra: dal romanzo proustiano sulla crisi della Resistenza L’orologio (1950), all’ampio corpus di rappresentazioni dell’identità italiana. La ricca pubblicistica dello scrittore maturo, se ben percorre la nazionalizzazione culturale di medio Novecento, rielabora le cruciali problematiche già della crisi (le faglie arcaico/moderno, la comunicazione tra soggetti e culture, l’omologazione culturale in agguato); con l’ottimismo esistenziale e politico della prima età repubblicana, a fronte della percezione apocalittica che viene dal più giovane Pasolini.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Me53.pdf
non disponibili
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Accesso privato/ristretto
Dimensione
389.46 kB
Formato
Adobe PDF
|
389.46 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
RILETTURE DI CARLO LEVI.doc
non disponibili
Tipologia:
Abstract
Licenza:
Accesso privato/ristretto
Dimensione
28.5 kB
Formato
Microsoft Word
|
28.5 kB | Microsoft Word | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.