Le Riforme dello Sport (2021 e successive modifiche e integrazioni) e del Terzo settore (2017) valorizzano, in modo coordinato e sinergico, il ruolo attivo e propositivo degli enti sportivi dilettantistici nella realizzazione di finalità generali e solidaristiche. Se sul versante normativo è evidente l’attenzione per l’inclusione e la non discriminazione degli atleti con disabilità, sul piano concreto ed applicativo non sempre si registra il ricorso a modelli effettivamente inclusivi. In un significativo caso giurisprudenziale (App. Torino, 7 maggio 2024, n. 507), la Corte di Appello di Torino ha sottolineato l’esigenza di decidere in ordine al tesseramento e al diritto di accesso alla pratica sportiva agonistica di un atleta con disabilità intellettivo-relazionale non grave alla luce non già della considerazione dell’astratta categoria dei soggetti con disabilità ‘intellettive e relazionali’ bensí dell’incidenza, nel caso concreto, della specifica disabilità sullo svolgimento dell’attività sportiva agonistica. La pronuncia induce il giurista a riflettere sul contributo regolamentare, interpretativo e applicativo delle Federazioni nel realizzare un sistema basato non già su aprioristiche categorizzazioni ma su una prospettiva idonea a segnare il passaggio «dallo sport per disabili ai disabili nello sport». Infine, l’incedere dello sport nello spazio virtuale nella forma degli Esports rende doverosa l’adozione di regolamentazioni attente, anche in questo settore, all’inclusione e alla tutela dei diritti delle persone vulnerabili o con disabilità, affinché le relazioni tra l’evoluzione tecnologica e lo sport non ledano il valore della persona umana.
Associazionismo sportive e inclusione tra Riforma dello Sport e del Terzo settore. Il diritto alla pratica sportiva agonistica di un atleta con disabilità in un significativo caso giurisprudenziale / Clarizia, Oriana. - In: RASSEGNA DI DIRITTO ED ECONOMIA DELLO SPORT. - ISSN 1970-5611. - 1(2025), pp. 199-211.
Associazionismo sportive e inclusione tra Riforma dello Sport e del Terzo settore. Il diritto alla pratica sportiva agonistica di un atleta con disabilità in un significativo caso giurisprudenziale
Oriana Clarizia
2025
Abstract
Le Riforme dello Sport (2021 e successive modifiche e integrazioni) e del Terzo settore (2017) valorizzano, in modo coordinato e sinergico, il ruolo attivo e propositivo degli enti sportivi dilettantistici nella realizzazione di finalità generali e solidaristiche. Se sul versante normativo è evidente l’attenzione per l’inclusione e la non discriminazione degli atleti con disabilità, sul piano concreto ed applicativo non sempre si registra il ricorso a modelli effettivamente inclusivi. In un significativo caso giurisprudenziale (App. Torino, 7 maggio 2024, n. 507), la Corte di Appello di Torino ha sottolineato l’esigenza di decidere in ordine al tesseramento e al diritto di accesso alla pratica sportiva agonistica di un atleta con disabilità intellettivo-relazionale non grave alla luce non già della considerazione dell’astratta categoria dei soggetti con disabilità ‘intellettive e relazionali’ bensí dell’incidenza, nel caso concreto, della specifica disabilità sullo svolgimento dell’attività sportiva agonistica. La pronuncia induce il giurista a riflettere sul contributo regolamentare, interpretativo e applicativo delle Federazioni nel realizzare un sistema basato non già su aprioristiche categorizzazioni ma su una prospettiva idonea a segnare il passaggio «dallo sport per disabili ai disabili nello sport». Infine, l’incedere dello sport nello spazio virtuale nella forma degli Esports rende doverosa l’adozione di regolamentazioni attente, anche in questo settore, all’inclusione e alla tutela dei diritti delle persone vulnerabili o con disabilità, affinché le relazioni tra l’evoluzione tecnologica e lo sport non ledano il valore della persona umana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


