La scrittura come pratica etnolinguistica

Il volume esplora la scrittura epistolare come pratica etnolinguistica, ponendo al centro l’analisi di un corpus di 134 lettere familiari scritte tra il 1954 e il 1998 da membri di una famiglia lucana originaria di Montemurro (PZ), alcuni dei quali emigrati negli Stati Uniti. Attraverso un approccio che coniuga linguistica, sociolinguistica storica ed etnografia della comunicazione, l’autrice ricostruisce i repertori linguistici e le pratiche scrittorie di più generazioni di scriventi, osservando i processi di standardizzazione e italianizzazione in un contesto periferico del Mezzogiorno. Le lettere, redatte sia da emigrati sia da familiari rimasti in patria, permettono di superare le tradizionali categorie di “scrittura di emigrazione” e “italiano dei semicolti”, proponendo una visione della scrittura come pratica sociale e culturale autonoma rispetto al parlato. Il libro adotta e applica per la prima volta al contesto epistolare il modello WRITING di Antonio Perri, che considera la scrittura come evento comunicativo complesso articolato in sette componenti (Writers, Readers, Instrumentalities, Textualization, Interpretation context, Norms, Genres). Attraverso una lettura comparativa e diacronica, Di Salvo mostra come le lettere rappresentino non solo documenti linguistici, ma anche testimonianze di identità, affetti e trasformazioni socio-culturali. L’opera contribuisce così a ridefinire il concetto di “scritto migrato” e propone nuovi modelli interpretativi per le scritture quotidiane in Italia e in diaspora, collocandosi nel dibattito contemporaneo tra linguistica migratoria ed etnografia della scrittura.