Il presente contributo tratta del rapporto tra lo scavo archeologico e la trasformazione del territorio con riferimento al caso studio della cosiddetta Villa di Augusto di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. In un contesto rurale ubicato sul versante nord del Somma-Vesuvio, lo smontaggio dei sedimenti vulcanici e delle strutture antiche da parte degli archeologi, condotto per un’area di diverse migliaia di metri quadrati, pone criticamente la questione della sopravvivenza dello strato più antico in luogo di quelli accumulatisi nel tempo, che caratterizzano la morfologia dei luoghi, riconosciuti di particolare pregio paesaggistico, con tanto di decreto ministeriale del 1961. Lo scavo, oramai in corso da più di venti anni, offre occasione di confronto e di sintesi tra le discipline dell’archeologia e dell’architettura, con riferimento alle problematiche comuni di protezione dei reperti, modifica del paesaggio a causa dello scavo in continua estensione, accessibilità del pubblico al sito archeologico, stabilità delle pareti di scavo, costruzione di una storia dei frammenti rinvenuti – pregiudizialmente accreditati in quanto materiali archeologici – in cui la cultura locale cerca di riconoscersi. Attraverso l’illustrazione di un progetto architettonico per la protezione e la valorizzazione della villa Augustea – elaborato nell’ambito di una tesi di laurea – si mostrerà come, a partire dall’analisi morfologica dei luoghi, l’architettura può fornire soluzioni formali capaci di risolvere il rapporto tra lo scavo archeologico e il paesaggio in un disegno dalla valenza multiscalare, che tenga conto delle molteplici esigenze di protezione, museologia e di tessitura dei lotti agricoli, proponendo una sintesi sincronica di realtà eterogenee per epoca e natura, in luogo di una loro didascalica separazione.
Il diritto dell’ultimo strato e il caso studio della Villa Augustea di Somma Vesuviana. Dalla lettura morfologica al progetto di architettura, tra scavo archeologico e paesaggio/The right of the last layer and the case study of the Villa Augustea in Somma Vesuviana. From morphological analysis to the architectural design between archaeological excavation and landscape / Spera, Raffaele. - In: U+D, URBANFORM AND DESIGN. - ISSN 2384-9207. - (2024), pp. 188-193. [10.36158/2384-9207.UD.21.2024.024]
Il diritto dell’ultimo strato e il caso studio della Villa Augustea di Somma Vesuviana. Dalla lettura morfologica al progetto di architettura, tra scavo archeologico e paesaggio/The right of the last layer and the case study of the Villa Augustea in Somma Vesuviana. From morphological analysis to the architectural design between archaeological excavation and landscape
Spera Raffaele
2024
Abstract
Il presente contributo tratta del rapporto tra lo scavo archeologico e la trasformazione del territorio con riferimento al caso studio della cosiddetta Villa di Augusto di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. In un contesto rurale ubicato sul versante nord del Somma-Vesuvio, lo smontaggio dei sedimenti vulcanici e delle strutture antiche da parte degli archeologi, condotto per un’area di diverse migliaia di metri quadrati, pone criticamente la questione della sopravvivenza dello strato più antico in luogo di quelli accumulatisi nel tempo, che caratterizzano la morfologia dei luoghi, riconosciuti di particolare pregio paesaggistico, con tanto di decreto ministeriale del 1961. Lo scavo, oramai in corso da più di venti anni, offre occasione di confronto e di sintesi tra le discipline dell’archeologia e dell’architettura, con riferimento alle problematiche comuni di protezione dei reperti, modifica del paesaggio a causa dello scavo in continua estensione, accessibilità del pubblico al sito archeologico, stabilità delle pareti di scavo, costruzione di una storia dei frammenti rinvenuti – pregiudizialmente accreditati in quanto materiali archeologici – in cui la cultura locale cerca di riconoscersi. Attraverso l’illustrazione di un progetto architettonico per la protezione e la valorizzazione della villa Augustea – elaborato nell’ambito di una tesi di laurea – si mostrerà come, a partire dall’analisi morfologica dei luoghi, l’architettura può fornire soluzioni formali capaci di risolvere il rapporto tra lo scavo archeologico e il paesaggio in un disegno dalla valenza multiscalare, che tenga conto delle molteplici esigenze di protezione, museologia e di tessitura dei lotti agricoli, proponendo una sintesi sincronica di realtà eterogenee per epoca e natura, in luogo di una loro didascalica separazione.| File | Dimensione | Formato | |
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