Questo lavoro cerca di ricostruire l’idea di dignitas naturae humanae all’interno del giusnaturalismo wolffiano, tramite l’analisi dei suoi due elementi costitutivi: l’eguaglianza tra gli esseri umani nella loro natura morale e l’idea di perfectio naturalis, che caratterizza lo stato creaturale dell’uomo, nel tentativo di dimostrare che il complesso spettro semantico del concetto di dignità trovi piena espressione nella facoltà del soggetto etico di ottemperare liberamente al dettato del dovere naturale. A tale scopo, l’uomo è analizzato in una doppia prospettiva dialogica: in relazione con Dio e in rapporto con gli altri ordini del creato, per farne emergere, da un lato, la finitezza, vale a dire la labilitas, che sostanzia l’incolmabile iato esistente tra l’Ente perfettissimo e l’essere umano, dall’altro, la praestantia dell’uomo rispetto agli animali, in conformità alla dottrina cristiana che interpreta l’uomo, quale signore del creato. In tale quadro teorico, l’azione morale, che è resa possibile dalla labilitas dell’essere umano nei confronti della perfezione divina, risulta essere l’espressione più chiara della praestantia dell’uomo rispetto agli animali e a tutti gli altri ordini del creato, necessitati dalla loro essenza al fine naturale. Tale praestantia si àncora, infatti, alla possibilità esclusivamente umana di scegliere liberamente il bene, rifiutando il male, grazie alle facoltà razionale e volitiva. La libertà si configura, pertanto, come quella sfera, che, non essendo necessariamente determinata dall’essenza dell’anima umana, vale a dire dall’ordine naturale voluto da Dio al momento della creazione, consente all’uomo di autofinalizzarsi al bene, rifuggendo il male, tramite l’adesione spontanea al dettato valorativo del dovere naturale. This work tries to reconstruct the idea of dignitas naturae humanae in Wolff’s doctrine of natural law through the analysis of its two main elements: the equality among the human beings in their moral nature and the idea of perfectio naturalis, which characterises man’s condition as a creature. Therefore one aim at demonstrating that the complex semantic range of the concept of dignity finds its full expression in the faculty of the ethical subject to fulfil freely the natural duty. To this end, man is analysed in a double dialogical perspective: in relation to God and to the other living beings so as to underline his limitations, that is his labilitas, which is the cause of the unbridgeable hiatus existing between the most perfect Being and the human being on one side and man’s praestantia towards animals on the other side, according to the Christian doctrine which conceives man as master of the universe. Within this framework, the moral action, which is possible thanks to the labilitas of the human being in comparison with the divine perfection, is the clearest evidence of man’s praestantia towards the animals and all the created beings, necessitated by their essence to the natural end. This praestantia is anchored in the exclusively human possibility to choose freely the good, rejecting the evil thanks to the rational and volitional faculty. Thus, freedom is that domain which, being not necessarily determined by the essence of the human soul, that is by the natural order wanted by God at the moment of the creation, permits man to pursue good, avoiding evil through the spontaneous fulfilment of the natural duty.

L’idea di dignitas naturae humanae nel giusnaturalismo wolffiano / Dioni, Gianluca. - In: TEORIA POLITICA. - ISSN 0394-1248. - Nuova Serie Annali VIII:(2018), pp. 401-413.

L’idea di dignitas naturae humanae nel giusnaturalismo wolffiano

Gianluca Dioni
2018

Abstract

Questo lavoro cerca di ricostruire l’idea di dignitas naturae humanae all’interno del giusnaturalismo wolffiano, tramite l’analisi dei suoi due elementi costitutivi: l’eguaglianza tra gli esseri umani nella loro natura morale e l’idea di perfectio naturalis, che caratterizza lo stato creaturale dell’uomo, nel tentativo di dimostrare che il complesso spettro semantico del concetto di dignità trovi piena espressione nella facoltà del soggetto etico di ottemperare liberamente al dettato del dovere naturale. A tale scopo, l’uomo è analizzato in una doppia prospettiva dialogica: in relazione con Dio e in rapporto con gli altri ordini del creato, per farne emergere, da un lato, la finitezza, vale a dire la labilitas, che sostanzia l’incolmabile iato esistente tra l’Ente perfettissimo e l’essere umano, dall’altro, la praestantia dell’uomo rispetto agli animali, in conformità alla dottrina cristiana che interpreta l’uomo, quale signore del creato. In tale quadro teorico, l’azione morale, che è resa possibile dalla labilitas dell’essere umano nei confronti della perfezione divina, risulta essere l’espressione più chiara della praestantia dell’uomo rispetto agli animali e a tutti gli altri ordini del creato, necessitati dalla loro essenza al fine naturale. Tale praestantia si àncora, infatti, alla possibilità esclusivamente umana di scegliere liberamente il bene, rifiutando il male, grazie alle facoltà razionale e volitiva. La libertà si configura, pertanto, come quella sfera, che, non essendo necessariamente determinata dall’essenza dell’anima umana, vale a dire dall’ordine naturale voluto da Dio al momento della creazione, consente all’uomo di autofinalizzarsi al bene, rifuggendo il male, tramite l’adesione spontanea al dettato valorativo del dovere naturale. This work tries to reconstruct the idea of dignitas naturae humanae in Wolff’s doctrine of natural law through the analysis of its two main elements: the equality among the human beings in their moral nature and the idea of perfectio naturalis, which characterises man’s condition as a creature. Therefore one aim at demonstrating that the complex semantic range of the concept of dignity finds its full expression in the faculty of the ethical subject to fulfil freely the natural duty. To this end, man is analysed in a double dialogical perspective: in relation to God and to the other living beings so as to underline his limitations, that is his labilitas, which is the cause of the unbridgeable hiatus existing between the most perfect Being and the human being on one side and man’s praestantia towards animals on the other side, according to the Christian doctrine which conceives man as master of the universe. Within this framework, the moral action, which is possible thanks to the labilitas of the human being in comparison with the divine perfection, is the clearest evidence of man’s praestantia towards the animals and all the created beings, necessitated by their essence to the natural end. This praestantia is anchored in the exclusively human possibility to choose freely the good, rejecting the evil thanks to the rational and volitional faculty. Thus, freedom is that domain which, being not necessarily determined by the essence of the human soul, that is by the natural order wanted by God at the moment of the creation, permits man to pursue good, avoiding evil through the spontaneous fulfilment of the natural duty.
2018
L’idea di dignitas naturae humanae nel giusnaturalismo wolffiano / Dioni, Gianluca. - In: TEORIA POLITICA. - ISSN 0394-1248. - Nuova Serie Annali VIII:(2018), pp. 401-413.
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