Oggetto della riflessione è la detective fiction di Maurizio de Giovanni, che contribuisce a riconfigurare il presunto margine di un genere letterario tutt’altro che periferico nell’area delle grandi narrazioni. Il successo riscosso dai romanzi dello scrittore induce a considerare i possibili motivi che rendono la produzione degiovanniana non soltanto un epifenomeno estetico delle dinamiche spaziotemporali da cui essa affiora, ma anche uno strumento ermeneutico di aspetti extraestetici di una più macroscopica realtà. Totale è la congruenza degli accadimenti messi in scena con i bisogni di un pubblico integrato nel lavoro collettivo dell’immaginazione di massa e da sempre produttore del finish a cui va attribuita la forza costitutiva dell’intero ciclo creativo delle configurazioni estetiche. Sullo sfondo dei grandi temi storicistici - l’insufficienza dell’individuale ma anche la centralità del soggettivo, la coesistenza dei contrasti sociali e l’attribuzione di senso -, l’autore dipana trame che compiono incursioni nell’Erlebnis di una problematica realtà, per trivellarne la superficie dello stereotipo. Incidendo sulle rappresentazioni sociali acquisite e disseminate dall’immaginario collettivo, de Giovanni traccia sentieri di una cultura fatta di eventi compatibili con la crudezza di racconti memori del passato, ma anche radicati nella tragicità del presente.
Di fame e d’amore. I romanzi di Maurizio de Giovanni tra immagini del mondo e tragicità dell’esistere / DE FEO, Linda. - VI:(2019), pp. 27-52. [10.17605/OSF.IO/G6NJ9]
Di fame e d’amore. I romanzi di Maurizio de Giovanni tra immagini del mondo e tragicità dell’esistere
De Feo Linda
2019
Abstract
Oggetto della riflessione è la detective fiction di Maurizio de Giovanni, che contribuisce a riconfigurare il presunto margine di un genere letterario tutt’altro che periferico nell’area delle grandi narrazioni. Il successo riscosso dai romanzi dello scrittore induce a considerare i possibili motivi che rendono la produzione degiovanniana non soltanto un epifenomeno estetico delle dinamiche spaziotemporali da cui essa affiora, ma anche uno strumento ermeneutico di aspetti extraestetici di una più macroscopica realtà. Totale è la congruenza degli accadimenti messi in scena con i bisogni di un pubblico integrato nel lavoro collettivo dell’immaginazione di massa e da sempre produttore del finish a cui va attribuita la forza costitutiva dell’intero ciclo creativo delle configurazioni estetiche. Sullo sfondo dei grandi temi storicistici - l’insufficienza dell’individuale ma anche la centralità del soggettivo, la coesistenza dei contrasti sociali e l’attribuzione di senso -, l’autore dipana trame che compiono incursioni nell’Erlebnis di una problematica realtà, per trivellarne la superficie dello stereotipo. Incidendo sulle rappresentazioni sociali acquisite e disseminate dall’immaginario collettivo, de Giovanni traccia sentieri di una cultura fatta di eventi compatibili con la crudezza di racconti memori del passato, ma anche radicati nella tragicità del presente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.